Il dottor Leonardo Corsaro

Dottor Leonardo Corsaro: “La chirurgia ricostruttiva è tanto importante quanto quella estetica”

di 7 Aprile 2025

In un periodo storico dominato dai social e dall’estetica a portata di click, la chirurgia plastica vive un momento di forte espansione, ma anche di crescente confusione tra interventi medici seri e ritocchi improvvisati. Sempre più persone si avvicinano a questo mondo spinte dal desiderio di migliorarsi, ma non sempre con la consapevolezza necessaria. Ne parliamo con il dottor Leonardo Corsaro, un nome di riferimento nel campo della chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica, con oltre 10 anni di esperienza, una formazione d’eccellenza tra il Campus Biomedico di Roma e il Policlinico Gemelli, e un’attività internazionale che lo ha portato a operare in Brasile.

Dottore, la chirurgia plastica è un settore in continua evoluzione. Quali sono le innovazioni più interessanti degli ultimi anni e come stanno cambiando il modo di operare?

La chirurgia plastica del futuro è sempre più orientata verso un approccio naturale, che predilige l’uso dei tessuti autologhi e tecniche mini-invasive. Uno dei trattamenti più importanti, ad esempio, è l’utilizzo del grasso corporeo: un materiale proprio del paziente che può essere impiegato in molteplici ambiti, dal ringiovanimento del viso e delle mani fino al seno. L’idea è quella di evitare l’uso di materiali sintetici e privilegiare l’autenticità del risultato.

Lei ha operato in diversi Paesi, tra cui Brasile e Francia. Quali differenze ha riscontrato nell’approccio alla chirurgia estetica e nella percezione che le persone hanno del proprio corpo?

Operare in più Paesi, in Europa e nel mondo, dovrebbe far parte del percorso formativo di ogni chirurgo: è un modo per costruire una visione più ampia e affinare il proprio stile. Per quanto riguarda la percezione dei pazienti, ciò che ho notato in modo netto è che in Sud America, ad esempio, si presta meno attenzione ai dettagli, mentre in Europa – in Francia come in Italia – si ricerca un risultato più armonico, raffinato e attento alle cicatrici. La sensibilità estetica europea è decisamente più orientata all’equilibrio.

Dottor Leonardo Corsaro: “La chirurgia ricostruttiva è tanto importante quanto quella estetica”
Il dottor Leonardo Corsaro

Negli ultimi anni, sempre più persone si rivolgono alla chirurgia plastica non solo per migliorare l’aspetto fisico, ma anche per sentirsi meglio con sé stesse. Quanto conta l’aspetto psicologico nel suo lavoro?

Purtroppo, oggi troppe persone – e troppi medici – si occupano di estetica senza la dovuta preparazione, e questo rappresenta un problema enorme. Spesso si fa un uso improprio della chirurgia estetica, che è una branca della medicina e della chirurgia a tutti gli effetti, e richiede serietà e deontologia. Un bravo chirurgo, a volte, deve saper dire di no. L’aspetto psicologico è fondamentale. Faccio sempre un esempio concreto: una paziente, dopo una mastoplastica additiva, è tornata con un taglio di capelli diverso, un nuovo trucco, abiti diversi e un sorriso nuovo. Non era cambiata solo esteriormente: aveva ricominciato a prendersi cura di sé. La cosa più significativa? Aveva lasciato un lavoro d’ufficio che la faceva stare male e aveva trovato il coraggio di inseguire un sogno nel cassetto, avviando una sua attività. Questo dimostra quanto un intervento, se ben fatto e ben motivato, possa dare il via a un vero cambiamento interiore.

L’aumento dei social media ha influenzato molto l’idea di bellezza. Nota un cambiamento nelle richieste dei pazienti rispetto al passato?

Assolutamente. I social hanno, purtroppo, distorto l’idea di bellezza, imponendo standard artificiali basati su filtri e immagini irreali. Sempre più ragazze, soprattutto giovani, chiedono di assomigliare a ciò che vedono online, non rendendosi conto che si tratta di un’immagine finta. Questo è uno dei problemi più delicati e diffusi che affrontiamo oggi.

La chirurgia plastica è spesso associata all’estetica, ma il suo ruolo nella chirurgia ricostruttiva è altrettanto fondamentale. Quali sono i casi più significativi in cui ha avuto un impatto concreto sulla vita dei pazienti?

La chirurgia ricostruttiva è tanto importante quanto quella estetica. Ci sono molti casi che mi hanno profondamente colpito. Uno in particolare riguarda una paziente ustionata che presentava cicatrici retraenti sul volto e sul collo. La retrazione era tale che non riusciva più a bere correttamente: l’acqua le fuoriusciva dalla bocca, e aveva difficoltà anche nei movimenti del collo. Con un intervento di rigenerazione tissutale, siamo riusciti a ridarle mobilità e funzionalità. Non solo ha ricominciato a bere e parlare normalmente, ma ha ritrovato una qualità di vita che sembrava perduta. È stato un caso molto toccante.

Se dovesse dare un consiglio a chi sta pensando di sottoporsi a un intervento di chirurgia estetica, quale sarebbe?

Il mio consiglio è semplice: mai scegliere un chirurgo in base al prezzo. È uno degli errori più gravi che si possano fare. La cosiddetta “medicina low cost” è un fenomeno sempre più diffuso, non solo all’estero ma anche in Italia. Purtroppo, quando un intervento ha costi troppo bassi, significa che si risparmia su tutto: sui materiali, sulle tecnologie, sul tempo dedicato al paziente. La chirurgia non può e non deve essere trattata come un business, né il paziente come un numero in catena di montaggio. Un chirurgo guadagna, certo, ma il suo obiettivo non deve essere il profitto: deve essere la salute, la sicurezza e il benessere del paziente.

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