I destini di Thiago Motta e Pep Guardiola, cresciuti entrambi nell’iconica Masia del Barcellona, si incroceranno finalmente domani sera in una delle sfide più attese della stagione. Sul palcoscenico dello Stadium, Juventus e Manchester City si troveranno di fronte in un momento delicato per entrambe le squadre, alla ricerca di certezze in una stagione che sembra traballare.
Due squadre alla ricerca di equilibrio
- Juventus: imbattuta in campionato ma lontana dai vertici, con un quarto posto che appare quasi come un miraggio. Con Fiorentina e Inter a 31 punti e una partita da recuperare, i bianconeri sono obbligati a fare punti per evitare un fallimento stagionale.
- Manchester City: dopo anni di dominio in Premier League e in Europa, la squadra di Guardiola sta affrontando il suo primo momento di vera difficoltà. L’assenza di Rodri, il Pallone d’Oro decisivo due anni fa contro l’Inter, ha tolto equilibrio al centrocampo, facendo vacillare le certezze dei campioni d’Inghilterra.
Motta e Guardiola: destini paralleli
Thiago Motta e Pep Guardiola condividono un percorso che affonda le radici nella filosofia blaugrana della Masia. Entrambi predestinati, ma con traiettorie professionali molto diverse:
- Guardiola, già calciatore affermato, è diventato uno degli allenatori più vincenti e influenti della storia, lasciando un’impronta indelebile con il suo tiki-taka.
- Motta, dopo una carriera segnata da alti e bassi e un passaggio trionfale nell’Inter del Triplete, è ora al primo grande banco di prova in un club di alto livello come la Juventus.
Il giovane tecnico juventino ha suscitato interesse per la sua visione tattica innovativa, basata su un calcio di possesso che considera anche il portiere come un giocatore di movimento. Questo approccio richiama in parte il tiki-taka di Guardiola, ma con variazioni personali che rendono unica la sua filosofia.
Il tiki-taka: un’eredità che evolve
Il tiki-taka, filosofia calcistica nata dal genio di Johan Cruijff e perfezionata da Guardiola, ha segnato un’epoca del calcio mondiale. La celebre frase di Cruijff «La palla è una sola, quindi è necessario che tu ce l’abbia» è il mantra di questa visione, che Guardiola ha affinato nel tempo:
- Al Barcellona ha dominato il mondo, guidando una squadra considerata una delle più forti di sempre.
- Al Bayern Monaco ha cercato di adattare il suo stile alla cultura tedesca, con risultati altalenanti.
- Al Manchester City ha accettato la sfida di trasformare i “parvenu” della Premier League in una corazzata, con successi straordinari negli ultimi anni.
Anche Motta si ispira a questi principi, cercando però di adattarli alle caratteristiche della Juventus. La sua provocazione tattica del 2-7-2, più un’idea filosofica che un reale modulo, ha fatto discutere ma sottolinea l’importanza del controllo del gioco nella sua visione.
Gli incroci del passato: storia di una rivalità
Motta e Guardiola non si sono mai affrontati come calciatori, sfiorandosi solo nel periodo blaugrana. Quando Motta esordiva in prima squadra, Guardiola era già lontano dal Camp Nou. Si sono invece incontrati in panchina nella stagione 2009-10, durante la storica semifinale di Champions League tra Inter e Barcellona:
- Fase a gironi: 0-0 a San Siro e vittoria del Barça 2-0 al ritorno.
- Semifinale: dopo il 3-1 dell’andata a favore dell’Inter, il ritorno al Camp Nou si concluse 1-0 per il Barça, ma fu insufficiente per ribaltare il risultato. In quella gara, Motta fu espulso nel primo tempo per una manata a Sergio Busquets, in un episodio controverso che ancora oggi fa discutere.
Nonostante il rosso, Motta ebbe la meglio, contribuendo al successo finale dell’Inter di José Mourinho.
Domani: maestro contro allievo
L’attesa per il match di domani è palpabile. Thiago Motta avrà la possibilità di sfidare il suo “maestro” calcistico e di dimostrare che il suo approccio può funzionare anche contro uno dei migliori allenatori del mondo. Il pronostico è equilibrato, ma il tecnico juventino ha l’occasione di sorprendere tutti e rilanciare la Juventus in una stagione ancora tutta da scrivere.