“Ok, il prezzo è giusto!” è stato uno dei game show più amati e longevi della televisione italiana, capace di intrattenere milioni di telespettatori per quasi due decenni. Adattamento del format statunitense “The Price Is Right”, il programma ha saputo conquistare il pubblico grazie alla sua formula semplice e coinvolgente.
Le origini del format
Il format originale, “The Price Is Right”, debuttò negli Stati Uniti nel 1956, diventando rapidamente un successo televisivo. La versione italiana, curata da Fatma Ruffini e prodotta da Margherita Caligiuri, fece il suo esordio il 21 dicembre 1983 su Italia 1. La trasmissione si rivelò subito un successo, tanto da essere trasmessa su tutte e tre le reti Mediaset nel corso degli anni.
I conduttori del programma
Nel corso della sua storia, “Ok, il prezzo è giusto!” ha visto alternarsi diversi conduttori:
- Gigi Sabani (1983-1986): Il primo presentatore del programma, già noto al pubblico per le sue doti di imitatore e showman.
- Iva Zanicchi (1987-2000): La conduttrice più longeva e iconica del game show, che con la sua verve e simpatia ha saputo creare un forte legame con il pubblico.
- Emanuela Folliero (1999): Ha sostituito temporaneamente Iva Zanicchi durante il suo impegno come europarlamentare.
- Maria Teresa Ruta (2000-2001): Ha condotto l’ultima edizione del programma, portando a termine la lunga avventura televisiva.
Il meccanismo del gioco
Il format di “Ok, il prezzo è giusto!” era semplice ma avvincente:
- Selezione dei concorrenti: Quattro partecipanti venivano scelti tra il pubblico in studio per indovinare il prezzo di un oggetto presentato.
- Gioco dell’oggetto-invito: Il concorrente che si avvicinava di più al prezzo reale senza superarlo vinceva l’oggetto e accedeva a un gioco successivo con premi più consistenti.
- La ruota della fortuna: I concorrenti giravano una grande ruota numerata cercando di avvicinarsi il più possibile al punteggio di 100, con la possibilità di vincere ulteriori premi.
- La vetrina finale: I finalisti dovevano indovinare il valore totale di una serie di premi esposti in una “vetrina”, con l’obiettivo di aggiudicarsi l’intero bottino.
Il successo e l’impatto culturale
Con oltre 3.466 puntate trasmesse, “Ok, il prezzo è giusto!” è stato uno dei quiz più longevi della televisione italiana, secondo solo a “L’eredità” e “La ruota della fortuna”. Il programma ha saputo adattarsi ai cambiamenti del palinsesto, andando in onda su Italia 1, Rete 4 e Canale 5 nel corso degli anni.
La trasmissione ha lasciato un segno indelebile nella cultura popolare italiana, grazie a elementi distintivi come:
- La voce fuori campo di Raffaella Bragazzi: Celebre per i suoi inviti ai concorrenti con frasi come “Gioca con noi” e “Il prezzo è giusto è ok”.
- La partecipazione del pubblico: Spettatori provenienti da tutta Italia si recavano in studio per vivere l’emozione del gioco dal vivo.
- I premi in palio: Dai grandi elettrodomestici alle automobili, i concorrenti avevano la possibilità di vincere una vasta gamma di oggetti di valore.
La fine di un’era
L’ultima puntata di “Ok, il prezzo è giusto!” è andata in onda il 13 aprile 2001, segnando la conclusione di un capitolo importante della televisione italiana. Nonostante la chiusura, il programma rimane nel cuore di molti telespettatori che ancora oggi ricordano con nostalgia le sue dinamiche e i momenti più divertenti.
Curiosità sul programma
- Adattamento internazionale: “Ok, il prezzo è giusto!” è stato l’adattamento italiano del celebre game show statunitense “The Price Is Right”, condotto per 35 anni da Bob Barker, scomparso nel 2023 all’età di 99 anni.
- Sigla iconica: La sigla del programma è rimasta impressa nella memoria collettiva, contribuendo al suo riconoscimento immediato.
- Vallette e assistenti: Nel corso degli anni, numerose vallette hanno affiancato i conduttori nella presentazione dei premi, aggiungendo un tocco di eleganza e simpatia al programma.
L’eredità di “Ok, il prezzo è giusto!”
A distanza di oltre vent’anni dalla sua conclusione, “Ok, il prezzo è giusto!” continua a essere ricordato come un pilastro dell’intrattenimento televisivo italiano. La sua formula semplice ma efficace, unita alla capacità di coinvolgere il pubblico, ha reso il programma un modello per molti altri game show successivi.
La trasmissione ha dimostrato come un format internazionale possa essere adattato con successo al contesto italiano, mantenendo intatta la sua essenza e conquistando il cuore degli spettatori.