I mestieri di Mirko

I mestieri di Mirko: le eccellenze della Sardegna, in esclusiva su RaiPlay

di 27 Novembre 2024

Dal 26 novembre, l’appuntamento con la tradizione italiana torna su RaiPlay con una nuova puntata de “I mestieri di Mirko”, il programma dedicato alle arti e alle professioni del nostro Paese. Questa volta, il viaggio di Mirko Matteucci ci porta nel pittoresco borgo di Castelsardo, incastonato nel golfo dell’Asinara, dove la cultura artigianale della Sardegna viene celebrata attraverso l’antica arte dell’intreccio dei cestini.

Castelsardo: un borgo tra bellezza e tradizione

Castelsardo, uno dei Borghi più belli d’Italia, è la cornice perfetta per raccontare un mestiere che intreccia pazienza, creatività e storia. Conosciuta non solo per la sua posizione panoramica e la bellezza del suo centro storico, Castelsardo è anche famosa per l’artigianato locale, in particolare per i cestini intrecciati, emblema della tradizione sarda.

Il borgo offre ai visitatori un’atmosfera unica, dove il passato incontra il presente. Le strette viuzze acciottolate, le botteghe artigiane e i panorami mozzafiato sono il cuore pulsante di un luogo che mantiene viva la sua identità culturale.

L’arte dell’intreccio: maestria e creatività sarda

Nella puntata di “I mestieri di Mirko”, il conduttore si immerge nell’antica arte dell’intreccio sotto la guida di Gavina, esperta maestra intrecciatrice. Questo mestiere, tramandato di generazione in generazione, rappresenta molto più di una semplice tecnica artigianale: è un legame con la natura e la cultura locale.

  • Materiali tradizionali: l’arte dell’intreccio si basa sull’uso di risorse naturali come la palma nana e la rafia, facilmente reperibili nel territorio. Ogni materiale porta con sé specifiche caratteristiche che influenzano la forma e la resistenza del prodotto finale.
  • Design unico: le texture, i colori e i dettagli dei cestini riflettono la bellezza della natura sarda, trasformando ogni creazione in un pezzo unico.
  • Simbolo di cultura: i cestini non sono solo oggetti di uso quotidiano, ma anche simboli di identità e tradizione, capaci di raccontare la storia della Sardegna.

Mirko, con il suo approccio curioso e appassionato, si mette alla prova, scoprendo la complessità e il fascino di questa antica arte. Ogni gesto diventa un modo per celebrare il sapere artigianale che rischia di andare perduto.

Un viaggio tra passato e presente

“I mestieri di Mirko” non è solo un programma dedicato all’artigianato, ma un vero e proprio viaggio alla scoperta delle radici culturali italiane. Mirko Matteucci, con la sua innata simpatia e il suo stile autentico, guida gli spettatori in un percorso fatto di storie, volti e luoghi.

La puntata dedicata a Castelsardo racconta come sia possibile adattare i mestieri tradizionali ai tempi moderni, rispettandone però le radici. L’arte dell’intreccio, pur essendo antica, può trovare nuovi spazi nella vita contemporanea, diventando anche un’occasione di riscatto per le comunità locali.

Chi c’è dietro il successo de “I mestieri di Mirko”?

Dietro al programma, ideato da Mariano D’Angelo e diretto da Paolo Tommasini, c’è un team appassionato che valorizza il patrimonio culturale italiano attraverso il linguaggio moderno della televisione digitale. La formula vincente del format sta nell’equilibrio tra l’aspetto educativo e quello di intrattenimento, che rende ogni episodio un’esperienza unica.

Disponibile in esclusiva su RaiPlay, “I mestieri di Mirko” permette agli utenti di scoprire e riscoprire le eccellenze artigianali italiane da qualsiasi dispositivo, rendendo il patrimonio culturale accessibile a tutti.

Perché guardare “I mestieri di Mirko”

Ecco alcuni buoni motivi per non perdere la puntata dedicata a Castelsardo:

  • Scoprire un borgo incantevole inserito tra i più belli d’Italia.
  • Approfondire una tradizione artigianale ricca di storia e significato.
  • Lasciarsi ispirare dalle avventure di Mirko, che con passione e ironia porta alla luce mestieri spesso dimenticati.

Con ogni episodio, il programma ricorda quanto sia importante preservare le tradizioni, senza rinunciare all’innovazione e al dialogo con il presente.

Da non perdere!

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