È disponibile su tutte le piattaforme digitali il nuovo singolo e il video di Phil Bianchi, dall’inconfondibile titolo “Girandolemozioni”, prodotto dallo stesso cantautore per l’Etichetta The Akkademia con distribuzione The Orchard.
Il brano, con un gioco di parole, disegna mille sfumature di colori e significati: girandole per un viaggio nelle emozioni del cuore che diventano luoghi da esplorare e che, come girandole, ci mostrano le tante sfumature del nostro essere unici ed irripetibili. Si tratta di una riflessione intima dove il cantautore mette a confronto in una relazione, le distanze fisiche e quelle mentali che spesso, possono allontanare più dello spazio. Un brano ricco di sentimenti, sensazioni, messaggi, contaminazioni e con la volontà di parlare d’amore attraverso una nuova prospettiva. Un brano che diventa per Phil un’esigenza, per raccontare e raccontarsi senza freni, con la musica come unico strumento per vincere le inquietudini e i momenti di smarrimento.
Può l’amore resistere alla distanza? Possono le scelte di vita così differenti mantenere intatta una storia d’amore? Un viaggio nelle contrapposizioni, fisiche e mentali, dalla distanza, allo spazio e il tempo.Per Phil la musica è lo strumento per abbattere le difficoltà, per raccontarsi, per sfogarsi e vivere la vita pienamente, senza perdere l’orientamento. Girandolemozioni è un nuovo tassello di un mosaico che comporrà il nuovo album e ne anticipa le sfumature.
Phil, nel tuo curriculum c’è un interessante lavoro nel 2020 legato al libro “Alberto Sordi segreto”: com’è nato questo legame con questa icona del cinema italiano?
Grazie per questa prima domanda: questa canzone è stata inserita nel docufilm Alberto Sordi Secret uscito proprio la scorsa estate, quindi è ne è diventata la colonna sonora. Collaboro da tempo con Samuele Soci nel progetto The Tuscans: lui è un grande amico di Igor Righetti, cugino di Sordi. In occasione del libro ho scritto questa stanzone, credo l’unica dedicata a lui. Sono felice e onorato. Lui è stato un grandissimo uomo: non l’ho vissuto chiaramente negli anni del suo grande successo, ma l’ho vissuto dapprima con le parole di mio nonno e poi ho approfondito la sua carriera per conto mio, diventando un suo grande fan! Il libro di Igor è veramente bello; credo che ogni artista debba studiare un altro artista, in quanto l’arte non conosce tempo: è passato per alcuni ma diventa futuro per altri.
Sono passati 10 anni dalla pubblicazione del tuo primi singolo, “Il passato non sa perdere”: che bilancio puoi fare del tuo percorso ad oggi?
Non ho partecipato ad un talent o a grandi eventi del mainstream per emergere: di mio non sono un grande fruitore di questi programmi, dato che non amo molto come sono strutturati, in quanto sono focalizzati maggiormente sulla narrazione dello show piuttosto che sull’artista emergente. Qualche volta ho provato ad accedervi dato che vi erano delle persone di mia fiducia con le quali avrei potuto collaborare nel caso fossi entrato; non dico mai “Mai”, ma ci deve essere il modo giusto: in questi 10 anni comunque il talent è parso l’unica strada per emergere. Forse adesso ci rendiamo conto che ci sono anche altri percorsi. Prima di tutto c’è la mia musica e la mia esigenza di comunicare: sono felice e stoico in questo.
“Girandolemozioni” come mai la scelta di un’unica parola?
Perché è carina: ho fatto dapprima un indovinello sui social. E’ un neologismo che sta destando molta curiosità: sarebbe girando le emozioni. Non appena mi sposto nel mondo, sposto anche all’interno del mio cuore emozioni spesso contrastanti. In fase di produzione mi sono reso conto una sola parola aveva un suono che piaceva: lo sapevi poi che esiste davvero la girandola delle emozioni? Lo psicologo americano Rober Plutchik sviluppò la ruota delle emozioni costituita da otto emozioni di base e otto emozioni avanzate, ciascuna composta da due emozioni di base: da una nasce l’altra in una concatenazione davvero incredibile. A livello visivo vengono rappresentate come una ruota o ancora meglio una girandola. La girandola riporta all’infanzia, al vento, alla vita, al movimento, ai colori che si mischiano passando dai colori dell’arcobaleno all’uniformità del bianco, colore della pace. Insomma, ci sono davvero tante letture.
Che cosa rappresenta per te questo nuovo percorso artistico?
Girandolemozioni, fa parte della mia storia: l’ho tenuta nel cassetto a lungo. Era il 2014, avevo vent’anni, oggi è arrivato il momento di condividerla. Racconta di un momento particolare della mia vita, in cui sentivo determinate cose e la necessità di “fissarle” in qualche modo. In questo brano le ho incorniciate. Per me è fondamentale che la musica sia sincera e questa lo è. Girandolemozioni, nasce proprio da un’esperienza personale in cui ho sperimentato la lontananza di una relazione e compreso come quella mentale, in cui non si hanno coordinate, allontani più di quella fisica, perché nessun oceano può separare davvero se ci sono sentimenti forti. L’augurio che faccio a me stesso e a tutti è quello di potersi ritrovare.
Come mai il videoclip ha un’ambientazione esotica?
Volevo portare le persone in un altrove geografico: sono un grande fan degli esotismi, quindi ho pensato a questa ambientazione completamente diversa. Il testo ci porta in un altrove geografico lontano dove ritrovarsi tra spiagge da sogno, cascate ripidissime, acqua cristallina e altissimi vulcani assopiti.
Che cosa bolle in pentola?
Tanta musica ma con i miei tempi: ho bisogno di spazio per scrivere e produrre. Le canzoni sono un pezzo di vita. Non importa per quanto tempo restano nel cassetto: quando diventano pubbliche resteranno li per sempre. Ho bisogno dei tempi giusti e del momento che sento maggiormente, un tempo “lento” in cui sedimentano le emozioni, senza la fretta e i ritmi dettati da mode e modi.