L’iter della manovra finanziaria
La legge di Bilancio 2025 ha completato il suo percorso iniziale: dopo l’approvazione nel Consiglio dei ministri del 15 ottobre, il testo è stato inviato al Quirinale per la firma. La manovra, del valore complessivo di 28,5 miliardi di euro, inizierà il suo iter parlamentare alla Camera.
Le principali misure
Il nuovo bonus casa-lavoro
Il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha presentato una delle novità più significative: un benefit fiscale di 5.000 euro per le spese di trasferimento della residenza dei lavoratori. Questa misura, parte del Piano Casa richiesto da Confindustria, mira a contrastare la carenza di manodopera attraverso agevolazioni fiscali sia per i lavoratori che per le aziende.
Modifiche al bonus in busta paga
La manovra introduce cambiamenti significativi nel sistema dei bonus per i dipendenti. Il taglio del cuneo contributivo, che nel 2024 ha coinvolto 13 milioni di lavoratori, verrà trasformato in una nuova detrazione fiscale. La novità principale riguarda la soglia di reddito: il bonus non si azzererà bruscamente a 35.000 euro annui, ma diminuirà gradualmente fino ai 40.000 euro, ampliando la platea dei beneficiari di 1,3 milioni di lavoratori.
Situazione economica e mercati
Il successo dei BTP
Un segnale positivo arriva dal mercato dei titoli di Stato: l’ultima asta dei BTP ha registrato un record storico con richieste per 206 miliardi di euro a fronte di un’offerta di 13 miliardi. Questo risultato arriva nonostante le previsioni ribassiste del Fondo Monetario e di Confindustria, che hanno ridotto allo 0,8% le stime di crescita per l’anno in corso.
Le misure previdenziali
Pensioni minime e riforme
La manovra prevede un aumento delle pensioni minime del 2,7% più l’1% di perequazione, portando l’assegno da 615 a 621 euro mensili. Vengono confermate Quota 103, Opzione donna e Ape sociale. Per i lavoratori con sistema contributivo puro, si valuta la possibilità di utilizzare il TFR per compensare i contributi mancanti.
Tetto agli stipendi pubblici
Dibattito acceso sulla proposta di ridurre il tetto degli stipendi dei dirigenti della pubblica amministrazione da 240.000 a 160.000 euro, con Forza Italia e Noi moderati che si oppongono alla misura.
Le novità fiscali
Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo promuove il concordato preventivo, mentre la Lega punta a replicare la rateizzazione degli acconti IRPEF. Il successo di queste misure dipenderà dall’adesione dei contribuenti al nuovo patto con il fisco.