La polizza RC moto (Responsabilità Civile Moto), che ha molte affinità con la polizza RC auto, è un contratto assicurativo particolarmente diffuso e obbligatorio per tutti i proprietari di motocicli e ciclomotori.
Scopo di questa polizza assicurativa è tutelare economicamente l’assicurato dai danni da egli involontariamente causati a persone, animali o cose (genericamente indicati con il termine “terzi”).
I ciclomotori e i motocicli sprovvisti di polizza RC moto non possono ovviamente circolare e non possono nemmeno essere parcheggiati su una strada a uso pubblico o nelle aree private aperte al pubblico come per esempio i parcheggi dei centri commerciali.
La ratio di queste ultime disposizioni è che i veicoli posteggiati rappresentano comunque un rischio; l’esempio più banale è quello di un’auto parcheggiata in cui si disinserisce il freno a mano e muovendosi causa del danno a cose, animali o persone. Si tratta di eventualità rare, ma possibili, e in tali circostanze i danneggiati sarebbero privi di tutela. Lo stesso si potrebbe dire di una moto parcheggiata che cade addosso a un passante o danneggia una proprietà altrui.
Ciclomotori e motocicli sono veicoli “stagionali”
La moto è un veicolo più “stagionale” dell’auto; molte persone infatti la usano soprattutto in determinati periodi dell’anno, generalmente nei mesi primaverili e in quelli estivi, caratterizzati da temperature più alte e da un numero inferiore di precipitazioni.
Una parte del premio annuo è quindi sostanzialmente “sprecata” perché, in effetti, il mezzo non viene utilizzato. In questo caso vale la pena di prendere in considerazione la cosiddetta sospensione della polizza.
La sospensione della polizza RC moto
Tutte le compagnie assicurative offrono, con termini contrattuali magari diversi, la possibilità della “sospensione della polizza RC moto”. In sostanza l’assicurato può chiedere alla compagnia la disattivazione della polizza per un certo periodo di tempo per poi procedere con la riattivazione in un secondo momento.
Si tratta di un’opzione interessante poiché nel periodo di sospensione il premio non matura e tale periodo non è conteggiato ai fini della durata del contratto. Così facendo il premio non viene perso quando la garanzia è inattiva.
Un esempio pratico: se stipuliamo una polizza moto a settembre 2024, ma la sospendiamo per due mesi (per esempio a dicembre e a gennaio), la scadenza della polizza non sarà settembre 2025, bensì novembre 2025.
Va da sé che nel corso del periodo di sospensione la moto non può essere assolutamente utilizzata; contravvenire a questa disposizione è decisamente sconsigliato; si rischiano infatti sanzioni pesantissime. Se poi si dovesse causare un sinistro, la compagnia risarcirà il danno, ma si rivarrà con l’assicurato chiedendogli il rimborso di quanto versato.
Si precisa che soltanto le polizze che hanno durata annuale possono essere sospese; altro requisito necessario è quello di essere in regola con i pagamenti.
L’assicurazione “temporanea”
La sospensione della polizza moto non va confusa con l’assicurazione moto temporanea.
Una polizza moto temporanea si caratterizza per un periodo di copertura assicurativa inferiore ai 12 mesi.
Solitamente le compagnie assicurative propongono diversi tipi di polizza temporanea: giornaliera, mensile, trimestrale e semestrale.
Il funzionamento è pressoché identico a quello di una polizza annua standard fatta eccezione per il fatto che la copertura è limitata a un periodo specificato sul contratto. Ovviamente il premio sarà più basso di quello annuo.
È una soluzione ideale per chi usa la moto per brevi periodi (magari solo per alcuni eventi o gare) o magari per un solo mese o una sola stagione.
Terminato il periodo indicato sul contratto, la moto non può essere utilizzata e nemmeno sostare nelle aree pubbliche o in quelle private aperte al pubblico perché la copertura assicurativa non è più in essere.