Si chiama “Fiori di ceramica” l’ultimo singolo di Raffaele Poggio, l’artista torinese che negli ultimi anni ha raccontato senza pudore il proprio viaggio nell’animo umano, toccando con garbo e positività anche i momenti più dolorosi che la vita inevitabilmente ci riserva. E sono proprio il coraggio e la volontà di superare ogni ostacolo l’emblema della preziosa fragilità che ci accomuna e che ci unisce, facendoci riconoscere l’uno nell’altro e portandoci a condividere il nostro vissuto, anche solo attraverso una canzone.
Fiori di ceramica è veramente un progetto bello e particolare: come nasce questa creazione e come arriva nel tuo percorso esistenziale?
Arriva direttamente dal.. cuore, è il caso di dirlo. Lo scorso anno a marzo sono stato operato al cuore e in quei giorni ho ricevuto un messaggio da un ragazzo, Fabiano, che chiedeva che cosa mi fosse successo. Inoltre mi scriveva che la mia canzone “L’estate sei tu” era tra le sue preferite e l’aveva aiutato quando aveva scoperto di avere la leucemia. Grazie alla musica aveva affrontato questo difficilissimo momento della sua vita, accettando questa condizione di vita e iniziando con determinazione le cure.
Ho sempre fatto musica per diffondere messaggi positivi e sapere che una mia canzone era riuscita ad aiutare così tanto una persona mi ha spinto a scrivere qualcosa che parlasse del suo coraggio e della sua forza e della sua voglia di lottare. Gli ho chiesto di mandarmi una mail nella quale parlasse a ruota libera di tutto quello che gli era successo: parlare di leucemia in musica non era certo facile, temevo di essere superficiale nel trattare questo argomento con il dovuto rispetto. Grazie alle frasi da lui condivise ho tratto l’ispirazione per scrivere questo pezzo riuscendo a trasformare un momento tremendo per una persona in uno spazio di coraggio e di ispirazione a lottare.
Come nasce il titolo?
“Fiori di ceramica “nasce dalla sue due passioni: Fabiano ha un negozio di articoli di ceramica in Svizzera e la sua passione sono i fiori. In sè nasconde anche una contrapposizione tra l’idea di fragilità e di resistenza, ma il titolo resta ispirato proprio dalle sue passioni. Da questa canzone poi nasce un progetto personale estendendo il concetto di lotta a situazioni che ho vissuto in prima persona come il bullismo, il mobbing, la depressione. Chiunque può ritrovarsi in questa canzone e in questa lotta che segna l’esistenza di molti.
Anche il video è molto particolare e in un certo senso mi ricorda una famosa scena di Ghost!
E’ vero anche se non abbiamo pensato a questo film per la realizzazione del video con Tiziana Caboni, un’artista che conosco e apprezzo particolare. Nello specifico ricerca oggetti dismessi per fare loro una nuova vita: la rappresentazione visual non poteva essere migliore. Tiziana rida vita e colore ad un manichino bianco, un emblema di molte persone che per un motivo o per l’altro si ritrovano in questa condizione. La presenza del cuore è stata casuale, ma dopo quello che mi è capitato resta una coincidenza ancora più vera e vicina alla mia vita.
Che cosa farai prossimamente?
Sto lavorando al prossimo brano che verrà presentato per l’estate: parlerà sempre di un’esperienza autobiografica. La mia musica oggi è profondamente legata alla mia esperienza di vita e alle sofferenze che ho trascorso. Non mi interessano i numeri: non mi sento un artista incatenato ai numeri, dai like o dalle mode. Sono felice di poter fare una musica vera e vicina alla mia anima, senza ansia di aspettativa.
Sarai in tour?
Spero di organizzare dei live in collaborazione con associazioni che sostengono la lotta contro le malattie, in questo caso la leucemia. Mi piace organizzare degli incontri che uniscano la musica a testimonianze di vita, proprio per aiutare le persone, come ha testimoniato la bellissima storia di Fabiano.