Conto Corrente
di kanchanachitkhamma via canva.com

Conto corrente, quanto ci costi?

di 27 Febbraio 2024

È l’Indicatore dei Costi Complessivi (ICC) lo strumento ideale per comprendere quanto stiamo pagando per il nostro conto corrente. In questo modo, infatti, le banche fanno sapere ai clienti il costo indicativo di questi prodotti finanziari, a seconda del profilo di utilizzo. Su ConfrontaConti.it possiamo scoprire i diversi tipi di conto, ognuno con caratteristiche, canoni e funzionalità distinte. Sul mercato figurano infatti: il conto corrente di base, il conto ordinario, i conti a pacchetto, i conti correnti online, i conti correnti per giovani, i conti correnti business.

Il conto corrente di base garantisce l’accesso ai servizi bancari principali: deposito e prelievo di denaro, accredito di stipendio o pensione, pagamenti, bonifici, uso della carta di debito. Il conto ordinario prevede, invece, dei costi per ogni tipo di operazione: è noto, infatti, anche come conto a consumo perché maggiore è la movimentazione, superiori sono i costi. I conti a pacchetto presentano un canone fisso che include alcune tipologie di servizi e un numero di operazioni gratuite. Molto gettonati, ultimamente, i conti online che consentono di operare tramite internet e offrono costi più bassi rispetto a quelli tradizionali. Ci sono poi prodotti indirizzati ai giovani, con tariffe agevolate e servizi extra specifici per questa utenza, e conti correnti business indicati per imprese e liberi professionisti che assicurano tra le funzionalità la gestione di incassi, il monitoraggio delle entrate e delle uscite, le operazioni di bonifico e l’operatività con il POS.

Spesa più alta rispetto al passato

La spesa di gestione di un conto cambia, dunque, a seconda anche della clientela: giovani, famiglie e pensionati a bassa operatività affrontano spese inferiori rispetto a un profilo di consumo più sofisticato. A fornirci un quadro più dettagliato sui costi di un conto corrente è un documento che viene pubblicato ogni anno dalla Banca d’Italia: “L’indagine sul costo dei conti correnti”. L’ultima analisi, pubblicata a gennaio 2024, fa riferimento al 2022 e rivela che il costo medio di un conto tradizionale in Italia è stato di circa 104 euro, in aumento di 9,3 euro rispetto al 2021. A contribuire all’incremento sia la crescita delle spese fisse che di quelle variabili. Le prime hanno contribuito per il 63,4% al rialzo totale, mentre le seconde hanno avuto un impatto per il 36,6%. Le spese fisse sono aumentate perché negli ultimi tempi è stato rilevato un incremento dei canoni, mentre le spese variabili sono cresciute per effetto di una maggiore operatività dei clienti e per l’aumento dei costi delle varie operazioni. Sono rimaste quasi invariate le commissioni. L’indagine di Banca d’Italia svela che le spese fisse ammontano a 72,8 euro e rappresentano il 70% della spesa di gestione di un conto. Nel corso del 2022 sono cresciute di 5,9 euro rispetto al 2021. Le spese variabili, invece, sono pari a 31 euro e sono aumentate di 3,4 euro rispetto al 2021.

La spesa di gestione di un conto corrente online

Più convenienti i conti correnti online, il cui costo medio di gestione è di 33,7 euro. Rispetto al 2021 si registra un incremento lieve, pari a 0,7 euro. Questi prodotti sono rivolti ai consumatori che sono dediti ad effettuare operazioni finanziarie maggiormente tramite il canale di internet. I correntisti possono collegarsi direttamente al conto con uno smartphone, un tablet o un PC senza limiti orari, evitando attese e code in filiale. In crescita la spesa di gestione dei conti correnti postali: si è passati da 58,0 euro nel 2021 a 59,6 euro nel 2022. Le spese fisse sono cresciute di 4,1 euro per effetto dell’aumento dei canoni di base, mentre le spese variabili sono diminuite di 2,5 euro.

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