La narrazione dell’incredibile storia umana ed artistica di Rosa Balistreri, una cantastorie originaria di Licata ma trascorsa gran parte della sua vita a Firenze, sarà trasmessa su Rai 1 nella puntata di “Il Provinciale” di sabato 11 marzo alle ore 11.25 (e riproposta il giorno successivo alle 14 su Rai 2).
La voce di Balistreri era intensa e violenta, in grado di trasmettere il dolore e la fatica delle classi sociali più povere, che riecheggiavano tra le pietre del Teatro Andromeda, a Santo Stefano Quisquina, e lungo le pendici del Monte Cammarata, nell’agrigentino.
Un’eredità che è stata raccolta da altri artisti che, ispirati da lei, hanno condiviso un tratto della loro esistenza con la cantastorie. Il percorso di questa incredibile figura umana ci conduce attraverso le vie del quartiere arabo più antico di Sutera, dove spesso passeggiava con l’amico e collega Nonò Salamone. Successivamente, ci immerge nel dramma del carcere, dove Rosa trascorse alcuni mesi della sua rocambolesca vita per un destino cui si era opposta.
Questa tappa ci porta al Castello manfredonico di Mussomeli, per poi giungere alla sofferenza degli zolfatari, che Rosa aveva descritto nei suoi canti, nelle Miniere di Cozzo Disi a Casteltermini. Mia Canestrini ci racconta del territorio naturalistico che si estende lungo la foce del fiume Platani fino al Teatro Greco di Eraclea Minoa e alla spiaggia Lido Fiori a Menfi, lungo la costa sud ovest, sopra Sciacca. Questo è proprio il mare che scorreva nel sangue di Rosa, un mare che amava e dal quale si sentiva tradita.
