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L’attore e regista siciliano Giuseppe Fiorello è apparso come ospite nel popolare programma televisivo “Da noi… a ruota libera” per promuovere il suo docu-film Rai1 intitolato “I cacciatori del cielo” e il suo primo film da regista, “Stranizza d’amuri”. Durante l’intervista, Fiorello ha espresso la sua visione dell’umanità e la sua intenzione di smantellare gli stereotipi sulla Sicilia associati alla mafia.
“Con questo mio film racconto l’umanità e scardino gli stereotipi sulla Sicilia, accostata alla mafia”, ha detto Fiorello. L’attore ha poi commentato le critiche positive ricevute dal suo lavoro, ma ha anche affrontato alcune domande scomode relative alla sua posizione sulla comunità LGBTQ+. “Tra recensioni e critiche meravigliose qualcuno si è chiesto cosa centrassi con i gay. Questa cosa mi ha fatto pensare”, ha spiegato Fiorello. Tuttavia, l’attore ha sottolineato che le storie che racconta sono sempre incentrate sulle emozioni e sui sentimenti umani, indipendentemente dall’orientamento sessuale dei protagonisti.
Fiorello ha inoltre ricordato la nascita di Arcigay, il movimento italiano per i diritti degli omosessuali, che ebbe luogo alcuni mesi dopo il delitto di Giarre, una città nella sua nativa Sicilia. Secondo l’attore, la sua terra d’origine è spesso associata all’orribile stereotipo della mafia, ma egli vuole cambiare questa percezione e mostrare al mondo la vera essenza della Sicilia e dei suoi abitanti.
In conclusione, Fiorello ha espresso la sua passione per il cinema e il desiderio di continuare a raccontare storie che possano toccare il cuore e la mente degli spettatori, senza barriere di alcun genere. La sua visione dell’umanità come centro di tutte le cose, al di là di ogni stereotipo, riflette il suo approccio al cinema e alla vita stessa.
