“Vent’anni fa il Bagaglino, successo meraviglioso, sono entrato a casa degli italiani grazie a quello spettacolo. Ma si va avanti. Negli ultimi anni di televisione forse qualche passo indietro è stato fatto dal punto di vista dell’intrattenimento in generale”, dice Leo Gullotta ospite di Trends & Celebrities su RTL 102.5 News. “I programmi giornalistici, invece, hanno fatto passi in avanti”. Ora, dopo 66 anni di carriera, Gullotta è in giro per la promozione della sua biografia, ma racconta la sua vita. Senza social. “Non li uso, vedo il protagonismo in maniera anonima di tutti e non sono d’accordo”, svela.”
“MI DISPIACEREBBE SE IL SALONE MARGHERITA DIVENTASSE UNA JEANSERIA”
Gullotta, poi, parla della chiusura dello storico Salone Margherita, da dove per anni è andato in scena Il Bagaglino. “La location della Banca d’Italia e credo che non si aprirà più. E’ stato fatto, appartiene al percorso artistico e basta. Mi dispiace se quel luogo diventasse una jeanseria”, continua l’attore. Che sottolinea: “Ho iniziato per caso a fare questo mestiere per caso in una piccola città di provincia, vicino Catania. Ero un bambino curioso. Andavo, senza avere il fuoco sacro dello spettacolo, allo Stabile di Catania con attorno i più grandi professionisti. A 18 anni, dopo il diploma, confrontandomi con mio padre ho deciso di continuare a fare l’attore. Perché era quello che sentivo. E dico grazie a papà Carmelo e mamma Santina”.
“DOBBIAMO STARE VICINO AI NOSTRI RAGAZZI, SONO IL NOSTRO FUTURO. HANNO SUBITO PIU’ DI NOI””