Pizza non troppo alta e larga. Una pizza da leccarsi i baffi con prodotti Dop e Igp, dall’olio alla mozzarella. Una pizza come si faceva un tempo, cotta nel forno a legna e rigo. Ciro Di Maio, uno dei pizzaioli più famosi, racconta la sua avventura imprenditoriale. Oggi, dopo il suo trasferimento a Brescia, dà lavoro a diversi dipendenti. Accento inconfondibile, simpatia napoletana nel DNA. Tempo fa a NapoliToday aveva detto:
Ciro Di Maio, uno dei pizzaioli più famosi, racconta la sua avventura imprenditoriale. Oggi, dopo il suo trasferimento a Brescia, dà lavoro a diversi dipendenti. Accento inconfondibile, simpatia napoletana nel DNA. Tempo fa a NapoliToday aveva detto:
“Nel 2015 la svolta della mia vita. Trovo per caso un lavoretto a Brescia da pizzaiolo per la catena “Rossopomodoro” a Brescia. L’inizio di un’avventura che non immagina: “La catena decide di lasciare la gestione in mano a sei soci, tra i sei ci sono io. A poco a poco compro le quote degli altri e riesco poi a riassumere tutti i colleghi di lavoro che rischiavano di rimanere a casa”.
Prima grazie al passaparola e poi contando sul prodotto, Ciro riesce a prendere tutti per la gola. Oggi vip e non vip si recano da lui a Brescia.
“Non manca la classica antica napoletana”, racconta. “E’ la pizza che si mangiava tanti anni fa. Non toccate il forno a legna”, dice ancora il pizzaiolo che ha fondato il marchio “Sanciro”. Adesso provare per credere, amanti della pizza fatevi avanti. “Da noi facciamo la vera cucina antica napoletana con i sapori antichi che non si trovano più. Il nostro cavallo di battaglia è la pasta e patate servita nel cestino di pane”, conclude.