21 Novembre 2022

Cestari: ‘All’Asl Torino con accesso diretto 3mila dosi di vaccino anti-Zoster in 2 mesi’

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Cestari: ‘All’Asl Torino con accesso diretto 3mila dosi di vaccino anti-Zoster in 2 mesi’ -
Cestari: ‘All’Asl Torino con accesso diretto 3mila dosi di vaccino anti-Zoster in 2 mesi’ -

(Adnkronos) – “Rendendo semplice l’accesso si ha un grande beneficio sui vaccini. Mentre languiva la campagna Covid, a fine estate, abbiamo pensato di attivare una campagna ad accesso diretto per l’anti Herpes Zoster e anti pneumococco presso l’hub ospedaliero San Giovanni Bosco dell’Asl città di Torino e ci siamo stupiti dei risultati: l’adesione è intorno al 40%. Il trend è in crescita del 60%, ma se consideriamo che i dati sono di metà mese, sicuramente avremo raddoppiato i dati di ottobre, a fine novembre”. Lo afferma Maria Carla Cestari, responsabile Rischio clinico, Azienda zero Piemonte, nel suo intervento, oggi all’evento ‘Strategie e strumenti per aumentare la prevenzione vaccinale contro l’Herpes Zoster’ di Italia Longeva, riferendo che “in 2 mesi, da settembre e metà novembre, sono già state 3.050 le dosi di anti-Zoster somministrate”. 

Il convegno, che ha avuto il patrocinato da Regione Lombardia, dalla Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg) Lombardia, dalla Società italiana di gerontologia e geriatria (Sigg) e dalla Società italiana di igiene (Siti) e il contributo non condizionante di Gsk, ha riunito istituzioni, esperti e attori della sanità per confrontarsi sulle strategie più efficaci per innalzare le coperture vaccinali e condividere le esperienze virtuose implementate sul territorio. “Il 30 giugno – ha riferito Cestari – la regione Piemonte ha inviato una nota e ai Direttori generali delle Asl per dare attuazione al Piano nazionale vaccinale. L’Asl città di Torino, in base al successo della campagna anti-Covid, dove ha raggiunto il 70% della popolazione, ha deciso di usare degli hub ancora disponibili, come quello presente all’ospedale San Giovanni Bosco di Torino, dove sono state vaccinate contro il Covid persone fragili e allergici”.  

La campagna “è iniziata il 6 settembre – racconta l’esperta – A 15 giorni si vedeva già che il numero delle somministrazioni era più alta quando l’accesso era diretto, rispetto a quando c’era la convocazione standard, con appuntamento fissato”. Si è quindi attivata “anche l’Asl di Alessandria e i dati mostrano che almeno 150 persone si sono vaccinate anche contro Herpes Zoster in pochi giorni. Nell’Asl Città di Torino – precisa Cestari – la coorte interessata dalla campagna mostra che in 2 mesi, da settembre e metà novembre, sono già state 3.050 dosi di anti-Zoster e quasi altrettante di anti-pneumococco. I 3 centri che offrono attualmente anti-Herpes Zoster sono: l’hub del San Giovanni Bosco, interessato dalla campagna straordinaria, i medici di medicina generale e l’ambulatorio in via della Consolata, che è l’hub cittadino”.  

“La metà delle somministrazioni – sottolinea l’esperta di regione Piemonte – sono state fatte in portatori di disabilità, diabetici o con Bpco. Si è inoltre ridotta l’esitanza vaccinale perchè la campagna, in questo momento specifico, con l’offerta della quarta dose anche per l’anti-Covid, il 40% di chi accede, oltre all’anti-Covid, fa anche l’anti-Zostr e l’adesione è infatti intorno al 40%”. 

Durante il convegno è stato presentato lo spot della campagna sociale di Italia Longeva #MiVaccinoNonMiAccendo, patrocinata da Pubblicità Progresso, finalizzata ad aumentare la consapevolezza dell’herpes zoster e dell’importanza della vaccinazione. Oltre all’accessibilità è importante la comunicazione. “Servono i social media – afferma Cestari – abbiamo tappezzato i luoghi di cura con la locandina e abbiamo lavorato sull’accessibilità dalle 8 del mattino alle 8 di sera 5 giorni la settimana, all’interno di un luogo di cura. Credo che la strategia sia anche per il futuro. E’ importante il counseling, essere empatici con l’anziano e fare una promozione della salute orientata alla sanità pubblica per proteggere le categorie a rischio, ricreare fiducia e ricreare un circolo virtuoso: c’è chi viene a fare la prima dose Covid”, conclude l’esperta. 

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