21 Giugno 2022

Federico Neri Finelli: auto elettriche, davvero “green” solo a determinate condizioni

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Federico Neri Finelli: auto elettriche, davvero “green” solo a determinate condizioni

(Adnkronos) – “Dal punto di vista industriale, inoltre, si rischia di perdere il primato italiano nella tecnologia meccanica”. 

Catania, 21 giugno 2022. Con il ritorno degli ecobonus sono ripartiti i tanto richiesti incentivi alla rottamazione per l’acquisto di nuovi veicoli. Attesi per mesi, come misura fondamentale per la ripresa economica del mercato delle auto, i contributi statali sono principalmente incentrati sulla elettrificazione del parco auto circolante. 

“Da cittadino non posso che essere felice che circolino più auto elettriche, sono più piacevoli rispetto a quelle con motore termico e sono tecnologicamente avanzate, tuttavia questa tecnologia è tutt’altro che sostenibile”. È questo uno dei punti di vista di Federico Neri Finelli, classe 1977, vicepresidente dell’Associazione europea dei concessionari Peugeot. Subentrato come amministratore delegato a metà del 2012 nella storica azienda catanese Cisauto spa – concessionaria dal 1975 – ha reso il marchio del leone, il primo brand straniero nel mercato locale. 

“Una tecnologia ritenuta ‘green’, quella dei veicoli elettrici” prosegue Finelli “ma che lo è solo parzialmente perché si deve considerare l’intero processo produttivo e non solo le emissioni in marcia e comunque bisogna che sia verde anche la produzione di elettricità. Molta corrente elettrica, infatti, è ancora ricavata dalla combustione del carbone – ciò avviene soprattutto in Germania. Inoltre, i metalli cruciali per la produzione delle autovetture elettriche sono rari tanto quanto, se non di più, dei combustibili fossili. La loro estrazione è onerosa ed affatto ecologica”. 

Con il suo occhio privilegiato di esperto del settore, Federico Neri Finelli punta il dito anche sulle implicazioni dello spostamento degli equilibri globali, dato dalla produzione di veicoli a motore elettrico invece che a motore termico. “L’8 giugno 2022 il Parlamento europeo ha votato per vietare la vendita delle auto a combustione interna a partire dall’anno 2035. Come in questo caso, il legislatore europeo detta le linee guida che coinvolgono 400 milioni di cittadini e per ciò che riguarda l’Italia ne mette a rischio il ruolo, il tessuto industriale e commerciale. Il nostro Paese ha una grandissima tradizione nelle auto, con una galassia di aziende occupate nel settore – oltre ai grandissimi produttori – che costituiscono un tessuto densissimo. Stiamo sacrificando la nostra posizione di vantaggio, soprattutto dal punto di vista tecnologico. Le macchine elettriche, tolto il comparto batterie, sono molto più semplici da realizzare e l’Italia – con la sua storia automobilistica, le sue competenze, le sue capacità inventive e produttive, il suo know-how – sta perdendo rilevanza nel mercato, ma è l’Europa tutta che sta rischiando un autogol continentale. Dobbiamo stare attenti: stiamo sacrificando un intero comparto – non potremo competere adeguatamente con paesi come la Cina con grandi disponibilità di materie prime, dalla quale dipenderemo in futuro e che è partita avvantaggiata nella produzione in massa di auto elettriche – per una tecnologia, quella delle auto a batteria, che non potrà arrivare ovunque sul mercato: i costi sono alti e non si coprono tutte le esigenze di mobilità privata. Insomma, l’Europa, per avere alcune auto elettriche in più nei centri città, sta mettendo a rischio il tessuto industriale dell’intero continente. Per giunta in funzione di una tecnologia che sarà sì su larga scala ma che non sostituirà del tutto il motore a combustione e che, prima o poi, sarà a sua volta soppiantata da un sistema più ecologico ed efficace: le batterie sono pesanti, inefficienti come capacità di carica, non sono per tutti gli usi, necessitano di infrastrutture capillari e che sono ancora ben lontane dall’esserlo, e non esiste attualmente una produzione di energia elettrica sufficiente per sostenere una mobilità globale. Quello dei veicoli elettrici è un tassello, probabilmente solo temporaneo, ma non è una tecnologia che risolverà i nostri problemi, come non risolverà quelli del pianeta”. 

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