6 Marzo 2022

Trasporto pubblico locale, Veneto Regione più virtuosa

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Trasporto pubblico locale, Veneto Regione più virtuosa

(Adnkronos) – Il Veneto è la Regione italiana più ‘virtuosa’ in fatto di spesa per il trasporto pubblico locale. Si aggiudica, infatti, il rating complessivo AAA nella speciale classifica elaborata per l’Adnkronos dalla Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica italiana, nell’ambito del progetto ‘Pitagora’, che prende in esame i costi sostenuti nel 2020 da Regioni e capoluoghi di Provincia (TABELLA)
 

Scomponendo i costi sostenuti per le due voci, contratti di servizio del trasporto pubblico e noleggio di mezzi di trasporto, si scopre che la Regione Veneto ha speso nel 2020, rispettivamente, 43.457.898,12 euro e 175.861,76 euro, ottenendo il rating relativo AAA per la prima e AA per la seconda.  

Marche, Toscana ed Emilia-Romagna sono le Regioni meno ‘efficienti’ in fatto di spesa per i trasporti pubblici, secondo la classifica. 

Alle Marche (TABELLA) è attribuito il rating complessivo peggiore (C), frutto della spesa sostenuta non tanto per contratti di servizio del trasporto pubblico, pari a 97.088.838,54 euro e che gli vale un rating relativo di AA, quanto per il noleggio di mezzi di trasporto, che balza a 322.866,64 euro meritando la C. Per quest’ultima voce, facendo un confronto con gli anni precedenti, le Marche avevano speso 233.373,70 euro nel 2019, 206.273,12 nel 2018 e 224.985,98 nel 2017. 

Una voce, quella del noleggio, che vede spiccare anche l’Emilia-Romagna (TABELLA) con ben 904.302,67 euro spesi nel 2020, che le fanno attribuire una C piena (risultano non comparabili le spese per contratti di servizio). Cifra aumentata rispetto all’anno precedente quando era pari a 887.015,40, di poco inferiore rispetto al 2018 (953.706,19) ma più che raddoppiata se confrontata 2017 quando si fermava a 446.008,93 euro. 

Venendo alla Toscana (TABELLA), con l’ingente somma di 600.394.209,87 euro ha ottenuto una C per la voce contratti di servizio; una cifra aumentata costantemente negli ultimi anni, passando dai 293.970.439,05 euro del 2017 ai 521.075.456,73 del 2018 e 572.089.496,51 del 2019. Va un po’ meglio sul noleggio, per cui ha speso 143.291,81 euro che le valgono un AA relativo, che fa sollevare il rating complessivo a BB. 

La Campania è la Regione che, in valore assoluto, spende di più per i contratti di servizio di trasporto pubblico: 735.120.243,59 euro nel 2020.  

Seguono, nell’ordine: Lombardia 622.160.160,25 euro; Lazio 606.414.807,00; Toscana 600.394.209,87; Sicilia 424.857.759,28; Puglia 366.677.827,10; Sardegna 269.873.376,21; Calabria 191.713.721,17; Friuli Venezia Giulia 174.132.862,08; Abruzzo 151.223.059,23; Liguria 102.094.603,46. Sotto la soglia dei 100.000.000 troviamo: Marche 97.088.838,54; Umbria 62.570.685,28; Veneto 43.457.898,12; Molise 43.079.953,07; Basilicata 39.306.082,30 e Valle d’Aosta che con 30.524.669,07 euro è la Regione che in valore assoluto spende meno per questa voce relativa ai trasporti. Risultano non comparabili i dati di Emilia-Romagna, Piemonte e Trentino Alto Adige. 

LE CITTA’ – Udine, Pavia, Torino e Bergamo sono le città italiane più ‘virtuose’ nella spesa per il trasporto pubblico locale. Sono infatti i primi quattro capoluoghi di provincia nella speciale classifica. 

I DATI: TABELLA 1 – TABELLA 2 – TABELLA 3- TABELLA 4 – TABELLA 5 – TABELLA 6 – TABELLA 7 – TABELLA 8 – TABELLA 9. 

A loro va la tripla AAA, il massimo rating attribuito dalla rilevazione e che mantengono per entrambe le voci di spesa, quella per i contratti di servizio di trasporto pubblico e quella per contratti di servizio di trasporto scolastico. Nello specifico, nel 2020, Udine ha speso 1.748,99 euro per contratti di servizio di trasporto pubblico e 550,58 per contratti di servizio di trasporto scolastico; Pavia, rispettivamente, 30.174,87 e 15.825,00 euro; Torino 2.741.488,23 e 464.101,88 euro; Bergamo 56.749,94 e 67.232,65 euro. 

Una posizione intermedia, nel rating per le spese per il trasporto pubblico locale, nell’ordine, la occupano: Foggia, Vicenza, Aosta, Livorno, Padova, Biella, Pistoia, Siracusa, Catania, Bologna, Monza, Arezzo, La Spezia, Barletta, Cremona, Palermo, Modena, Chieti, Verbania, Piacenza, Firenze, Grosseto, Massa, Rimini, Catanzaro, Forlì, Bari, Taranto, Avellino, Pordenone, Pescara, Roma, Macerata, Verona, Oristano, Teramo, Pesaro, Andria, Agrigento, Cesena, Frosinone, Perugia, Brindisi, Cuneo, Alessandria, Ragusa, Terni, Milano, Venezia. E, scendendo ancora nella classifica, troviamo: Lecce, Rovigo, Matera, Benevento, Trapani, Viterbo, Ascoli Piceno, Siena, Treviso, Potenza, Belluno. Fanalino di coda sono Parma, Trani, Napoli, Enna, Urbino. Nella sintesi delle due voci, meritano il rating complessivo peggiore C: Belluno, Enna, Potenza, Siena, Treviso e Urbino. Mentre per tutti i restanti capoluoghi la spesa risulta, almeno per una delle due voci, non comparabile. 

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