9 Marzo 2022

Pnrr, Monetta (revisori legali): “Con Ancrel-Veneto Cgia-Mestre e Confassociazioni per formazione enti locali”

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Pnrr, Monetta (revisori legali): "Con Ancrel-Veneto Cgia-Mestre e Confassociazioni per formazione enti locali"

(Adnkronos) – Col passaggio alla fase decisiva dell’attuazione del Pnrr, che per gli enti locali si traduce in una dotazione di circa 79 miliardi di euro, l’Istituto nazionale revisori legali, in collaborazione con Ancrel-Veneto, Confassociazioni e Cgia-Mestre, ha presentato nella sede del Cnel un intenso programma di formazione professionale rivolto sia ai revisori legali che agli enti locali ‘attuatori’, ovvero funzionari di Comuni e Regioni.  

Sei seminari formativi a Roma, Torino, Milano, Bologna, Napoli e Bari da maggio a settembre, su temi quali l’attuazione dei programmi di investimenti da Pnrr degli enti locali, l’analisi delle circolari del Mef, le assunzioni del personale a tempo determinato negli enti locali e il conferimento degli incarichi professionali per la realizzazione dei progetti da Pnrr, l’analisi delle gare e degli appalti sui progetti d’investimento da Pnrr, le modalità operative e gestione delle risorse e quindi le modalità di contabilizzazione e semplificazione contabile.  

Il programma formativo comprenderà anche altri temi cruciali quali il controllo e rendicontazione dei programmi d’investimenti, ruoli, competenze e responsabilità del soggetto attuatore e l’attività di verifica dell’organo di controllo. Percorsi formativi che avranno l’accreditamento già richiesto al ministero dell’interno.  

Il presidente del Cnel, Tiziano Treu sull’attività informativa e formativa condotta dall’Inrl, ha commentato come “nei meccanismi di valutazione sulla fattibilità di ogni azione del Pnrr è bene che ci sia il contributo di professioni come quella dei revisori legali anche nel tavolo permanente che dovrà seguire le fasi cruciali nell’attuazione del Pnrr”. 

Un invito alla partecipazione subito raccolto dal presidente dell’Inrl Ciro Monetta che ha poi sottolineato: “con il programma di formazione mirata, daremo seguito alle esigenze degli enti locali che devono orientarsi al meglio per la corretta gestione delle risorse e quindi per un loro virtuoso utilizzo. Saranno investimenti destinati a segnare lo sviluppo del sistema-paese ed il ruolo dei revisori legali sarà quello di accompagnare gli enti locali fino al raggiungimento degli obiettivi fissati dal Pnrr”.  

“Il mio auspicio – ha spiegato – è che si possa formare una grande squadra di professionisti, manager e funzionari ministeriali dotati di opportune competenze da mettere disposizione anche di quelle strutture più deboli, sia in ambito pubblico che privato, per far sì che anche queste possano avere il giusto riconoscimento nell’ambito della progettualità del Pnrr e quindi derimere i divari territoriali, aumentare il mercato del lavoro, influire sulla debole crescita della produttività e ridurre i ritardi nell’adeguamento delle competenze tecniche. In sostanza tracciare il percorso previsto proprio dalle finalità del Pnrr, cioè un paese innovativo e digitalizzato, rispettoso dell’ambiente, aperto a giovani e donne e più coeso territorialmente”. 

Da parte del direttore struttura centrale Pnrr del ministero dell’Economia, Carmine Di Nuzzo, una precisazione rivolta agli amministratori locali: “Il Pnrr non è un programma di spesa, bensì un programma di riforme e azioni che vanno oltre la logica degli investimenti e attengono allo sviluppo duraturo del sistema-paese. Inoltre è bene chiarire che l’ente attuatore non deve anticipare nulla e le risorse sono già disponibili, bisogna saperle gestire nel modo migliore”.  

Il presidente di Ancrel-Veneto, Massimo Venturato ha poi rimarcato l’importanza della rendicontazione finale degli enti locali: “Sarà necessario un audit di sistema, uno di operazione e un audit di perfomance con la vigilanza della Ragioneria dello Stato, della Corte dei Conti e della Guardia di Finanza”. 

L’auspicio espresso, infine, dal presidente di Confassociazioni, Angelo Deiana è stato “provvedere alla carenza di professionisti contabili che facciano gestione, monitoraggio e sappiano interagire con le regole della contabilità nazionale e dei Comuni”. 

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