4 Gennaio 2022

Covid, Bassetti: “Omicron predominante? potrebbe voler dire la fine della pandemia o l’inizio della fine”

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Covid, Bassetti: "Omicron predominante? potrebbe voler dire la fine della pandemia o l'inizio della fine"

E’uno dei volti chiave di questa emergenza sanitaria. Non ha ormai bisogno di presentazioni il professor Matteo Bassetti stimato professionista, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova.

La video intervista con il professore Matteo Bassetti

Allora professore siamo da poco nel 2022 quali sono gli scenari in merito all’emergenza sanitaria? 

Stiamo vivendo, purtroppo, un aumento importante dei contagi. Anche perché negli ultimi giorni – settimane si sono fatti moltissimi tamponi, probabilmente buona parte anche non del tutto appropriati perché sono stati fatti per andare a festeggiare Natale e Capodanno, per essere sicuri e avere una patente di sicurezza. Cosa che, abbiamo detto tante volte, non sarebbe stato così. Quindi vediamo tanti tamponi fatti, tanti positivi. Quindi vuol dire che siamo in un momento in cui il virus sta circolando moltissimo ma per fortuna nella maggioranza dei casi circola anche nei vaccinati, dando un quadro veramente molto simile a quello del raffreddore o dell’influenza. Cosa che invece non riguarda purtroppo chi non si è vaccinato. Su queste persone il virus picchia ancora duro e purtroppo picchia ancora duro anche su quelli che si sono vaccinati ma che hanno delle morbilità importanti, cioè su quelli su cui il vaccino purtroppo funziona ma limitatamente. Quindi oggi abbiamo due malattie molto diverse. Una del vaccinato in cui il vaccino ha funzionato, dove il virus si è chiaramente depotenziato e un’altra su quelli che non sono vaccinati e su quelli in cui la vaccinazione ha funzionato bene.

Abbiamo parlato di tamponi rapidi, questa sorta di esasperazione degli animi durante le festività natalizie. Quanto possono essere attendibili e soprattutto adesso che la variante Omicron sta prendendo piede? 

Credo che andrebbe fatta una riflessione tutti insieme, lasciandoli unicamente ai sintomatici. Perché noi non possiamo continuare a fare milioni di tamponi nelle persone asintomatiche su auto prescrizione. Il test dovrebbe essere tanto prescritto da un medico, letto da un medico interpretato da un medico. E poi sappiamo anche che questo test ha dei limiti per cui, soprattutto i test fatti in farmacia, possono risultare in tre o quattro casi su 10 negativi anche se magari nella realtà attuale sei positivo lo stesso.

Parlavamo di variante Omicron che sta ormai prendendo piede a livello numerico. Rispetto alla Delta, quale tra le due sta prevalendo in questo momento? 

Non abbiamo dei dati così aggiornati, però pensiamo che dovrebbe essere intorno al 50% al momento nel nostro Paese cioè 50% Delta, 50% Omicron.

Io credo che nelle prossime due massimo tre settimane anche in Italia assisteremo alla Omicron che diventerà maggioritaria al 100%, cosa che è già avvenuta in molti altri paesi tra cui l’Inghilterra. 

Gli effetti della Omicron: sembra che siano meno gravi rispetto alla Delta.

Il fatto che Omicron possa diventare predominante potrebbe voler dire la fine della pandemia o l’inizio della fine, perché vorrebbe dire veramente avere reso questo virus meno aggressivo, soprattutto per i vaccinati ma ci sono dati che dicono che anche nei non vaccinati la Omicron è in qualche modo meno aggressiva rispetto a quello che avveniva con la Delta perché si concentra meno questo virus nei polmoni. Quindi dà meno facilmente la polmonite rispetto a quello che avveniva con le altre varianti, quindi ci auguriamo tutti che sia così.

Altri paesi che l’hanno vista per primi in Sudafrica l’Inghilterra la Scozia i Paesi del Nord Europa ci confermano che indubbiamente è meno grave. Resta però il problema che è molto più contagiosa, il che vuol dire che siamo di fronte a una malattia infettiva respiratoria molto simile al morbillo.

Il che vuol dire che è molto probabile che nei prossimi 3 – 4 mesi ci contageremo tutti, ovvero ci sarà una parte di noi che ha fatto il vaccino che non se ne accorgerà neanche ma chi non lo ha fatto si contagerà.

Oggi non vaccinarsi vuol dire sottoporsi alla roulette russa. Ti può andare molto bene ma ti potrebbe anche andare molto male. 

In questo periodo sta partendo il richiamo per la terza dose. Quanto è importante e soprattutto prevede che ci sarà una quarta o un quarto richiamo?

E’ probabile che nel 2022 ci dovremo fare un quarto richiamo. Ora se ci sarà da fare dopo sei mesi dopo otto dopo nove vedremo. Certamente io credo che quello che sia importante è che noi manteniamo un’organizzazione a livello regionale fatta affinché continueremo a vaccinare per i prossimi due anni. Quindi io credo che gli hub vaccinali vadano mantenuti almeno uno per grande città e le persone devono avere la possibilità di andare quando vogliono a farsi la loro terza quarta e se ci sarà una quinta dose.

Nel frattempo dovremo utilizzare le stesse accortezze impiegate fino ad ora ovvero mascherine che coprano naso e bocca lo diciamo perché non sempre questa regola base viene seguita poi ingegnerizzazione mani e tanto altro ancora.

Sì, io spero che la pandemia ci abbia insegnato alcune cose che dovremmo portarci dietro per sempre. Il fatto di mettersi la mascherina quando uno è raffreddato o quando uno non si sente tanto bene per uscire sarà un qualcosa che anche quando sarà finita la pandemia dovremo continuare a fare. Ovviamente mascherina che deve essere messa bene perché sennò se è per metterla per fregare il poliziotto che ti ferma per strada è meglio evitare anche di farlo. Deve essere uno strumento per proteggere noi stessi e le persone che abbiamo intorno. 

Per concludere, una domanda che tanti ci pongono: quando potremmo vedere uno spiraglio di luce.

Penso che per la prossima primavera, con la predominanza di Omicron nei prossimi due tre mesi, vorrà dire avere quel 95 per cento di immunità di gregge che in qualche modo speravamo di avere prima. Nel senso che avremo 80 per cento di popolazione italiana già vaccinata e almeno un altro 15 per cento che si contagerà con questa variante e quindi capirà che avere il 95 per cento di immunità di gregge vuol dire avere depotenziato questo virus e averlo raffreddorizato, il che vuol dire isolare il virus e poterci convivere molto meglio di come abbiamo fatto fino a oggi.

Bruno Bellini

Direttore Responsabile Lifestyleblog.it - Classe '81, da Monopoli (Bari)
Dal 2015 nella Giuria Stampa del Festival di Sanremo. Dottore in Comuncazione e Multimedia

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