15 Settembre 2021

Lotta ai super batteri: Shionogi punta sull’Italia attraverso una partnership con ACS Dobfar per la produzione europea di un antibiotico innovativo per il contrasto delle infezioni multiresistenti

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Lotta ai super batteri: Shionogi punta sull’Italia attraverso una partnership con ACS Dobfar per la produzione europea di un antibiotico innovativo per il contrasto delle infezioni multiresistenti

Verona, 15 settembre 2021 – Si potrà evitare o quantomeno di ridurre il pesante impatto di quella che è oggi considerata una vera e propria pandemia, l’antimicrobico resistenza (AMR), super batteri resistenti agli antibiotici che mettono in ginocchio i sistemi sanitari di tutto il mondo. Le linee di intervento sono la prevenzione, la ricerca, lo sviluppo e la produzione di nuovi antibiotici capaci di contrastare le infezioni sostenute da patogeni resistenti a maggiore criticità, e la formazione sulle pratiche di controllo del rischio infettivo e di stewardship antimicrobica oltre che sul potenziamento della diagnostica microbiologica.  

I dati parlano chiaro: l’antimicrobico resistenza, considerata tra le 10 minacce più gravi alla salute mondiale, causa ogni anno circa 33.000 morti in Europa, di cui 10.000 solo in Italia che in Europa registra l’epidemiologia più alta di patogeni multi-resistenti o resistenti a particolari classi di antibiotici, come i carbapenemi.  

Shionogi, azienda farmaceutica giapponese, presente in Italia dal 2013, con più di 140 anni di storia e basata sulla ricerca di nuove ed innovative molecole, tra cui gli antibiotici, che possano ridurre il carico di mortalità associato all’AMR, ed ACS Dobfar, azienda Italiana e leader mondiale nella produzioni di antibiotici, hanno siglato una partnership, che vede protagonista l’Italia, per la fase finale di produzione di una nuova ed innovativa molecola indirizzata al trattamento delle infezioni ospedaliere causate da patogeni multi-resistenti e/o resistenti ai carbapenemi e con limitate opzioni di cura, per garantirne la fornitura agli ospedali italiani ed ai Paesi Europei dove opera Shionogi EU (UK, Spagna, Francia, Germania ed Austria).  

Il nuovo farmaco cefiderocol (nome commerciale Fetcroja®) già approvato per il rimborso da AIFA lo scorso giugno, è una cefalosporina siderofora di ultima generazione prima nella sua classe, in grado di dare copertura contro tutti i patogeni Gram-negativi considerati di priorità critica dall’OMS, questo grazie al suo meccanismo di ingresso cellulare capace di ingannare i principali meccanismi che generano resistenze batteriche. Di queste partnership Italo-giapponese e dell’impegno in R&S di Shionogi si è parlato durante l’evento “Ricerca, produzione, paziente. Il valore dell’industria nel contrasto alla resistenza antimicrobica in Italia”, organizzato da MOTORE SANITÀ, presso lo stabilimento ACS Dobfar di Verona e che ha visto la partecipazione di un panel multistakeholder afferente alle aree dell’infettivologia, microbiologia, medicina d’urgenza, farmacia ospedaliera, economia sanitaria oltre che di Istituzioni Nazionali e Locali e di Farmindustria.  

L’impatto dell’antimicrobico resistenza è molto importante, come ha spiegato Matteo Bassetti, Direttore UO Clinica Malattie Infettive Ospedale Policlinico “San Martino”, Genova.  

“Nei prossimi 8-9 anni un po’ tutti i paesi del mondo avranno un incremento della prevalenza di germi resistenza molto significativa: ci sono aree del mondo dove addirittura si raddoppierà la resistenza (India, Cina, Vietnam), ma anche in Europa due paesi su tutti non vanno benissimo e sono l’Italia, che avrà un incremento della resistenza di oltre il 30%, e la Grecia. Nella classifica europea della AMR e in particolare dell’impatto della resistenza antimicrobica a livello ospedaliero l’Italia è il primo paese in Europa come numero di infezioni e numero di morti. E il numero di morti in Italia per germi resistenti equivale a circa un terzo di tutti i morti in tutta l’Unione Europea. Siamo sicuramente un paese che ha bisogno di ripensare profondamente la politica degli antibiotici”.  

“Il Covid paradossalmente ha enfatizzato il problema della resistenza antimicrobica – ha spiegato Francesco Menichetti, Professore Ordinario Malattie Infettive Università di Pisa, Direttore UO Malattie Infettive AOU Pisana e Presidente GISA -. Le infezioni da germi multiresistenti sono infatti in crescita e durante il Covid sono risultate responsabili di una parte consistente dei decessi di pazienti con Covid assistiti a lungo tempo in terapia intensiva. Esistono due direttrici fondamentali nella lotta alla resistenza antimicrobica: prevenire le infezioni rendendo gli ospedali dei luoghi più sicuri per i nostri pazienti e riducendo il rischio di contrarre infezioni nosocomiali da germi resistenti. Disporre di nuove e più efficaci armi, come nel caso di questo nuovo antibiotico, frutto della R&S di Shionogi, caratterizzato da un nuovo meccanismo di azione peculiare e da uno spettro di attività antimicrobico in vitro superiore a qualunque altra molecola che abbiamo oggi a nostra disposizione. Sarà nostra responsabilità approfondirne la conoscenza nella pratica clinica, saperlo gestire correttamente per preservarne la sua attività in ambito ospedaliero e con regole di accesso che permettano a pazienti fragili gravi in ospedale di poter ricevere questo presidio salvavita”.  

“Quando prescriviamo un antibiotico abbiamo sempre due obiettivi: migliorare l’outcome del paziente e minimizzare il danno ecologico. Ogni prescrizione di antibiotico è una partita in cui bisogna pesare con grande attenzione il rapporto rischio-beneficio” ha spiegato Pierluigi Viale, Direttore Malattie Infettive, Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico S. Orsola-Malpighi Bologna. “Sono molti gli aspetti ecologici che devono essere considerati nella prescrizione dell’antibiotico e sono le regole auree per poter continuare a prescrivere antibiotici e per contrastare la progressione delle farmacoresistenze: è una partita che si gioca a tantissimi livelli, tutti con lo stesso valore e significato”.  

Sono dieci punti e devono entrare sia in un programma di antimicrobial stewardship sia nel Dna di ogni singolo prescrittore, secondo il Professor Viale “fra cui fare un approccio basato sulla severità clinica; non si curano le malattie da infezione ma i pazienti con le malattie da l’infezione; spesso si è impulsivi nella prescrizione di antibiotici (basti pensare che l’80% dei malati Covid negli ospedali italiani hanno ricevuto dosi di antibiotici che non servivano a niente); evitare prescrizioni ridondanti ed essere parsimoniosi nella prescrizione degli antibiotici; accorciare i tempi di trattamento; inoltre il corretto place in terapy dei nuovi farmaci è un passaggio culturale, organizzativo imprescindibile per ogni struttura sanitaria imprescindibile” ha concluso il Professore. 

Questo nuovo antibiotico possiede caratteristiche che lo rendono di buono auspicio per combattere le antibiotico resistenze: meno effetti collaterali di quanti ne abbiamo altri e “molecola molto flessibile e interessante” come l’ha definita Stefania Stefani, Presidente Società Italiana di Microbiologia. “Le caratteristiche di questa nuova molecola sono diverse: possiede uno spettro batterico molto ampio e molto diretto verso organismi che sono intrinsecamente resistenti a quasi tutti gli antibiotici e il suo meccanismo di azione è estremamente interessante andando a cambiare il paradigma dell’entrata di un farmaco o del meccanismo di azione di un farmaco come abbiamo sempre conosciuto, quindi possiede grandi potenzialità”.  

“Sono 110 anni che Shionogi Italia fa ricerca focalizzata su infezioni batteriche e virali Hiv – ha spiegato Simona Falciai, General Manager Shionogi Italia -. Grazie alla nostra esperienza in R&S nel campo antibiotico e con il coinvolgimento di esperti clinici in tutto il mondo e in Italia siamo riusciti a finalizzare lo sviluppo e la commercializzazione di questa nuova cefalosporina, prima ed unica nella classe dei siderofori, che grazie al suo meccanismo di penetrazione attraverso la parete cellulare dei batteri e bypassando i principali meccanismi di resistenza possiede il più ampio spettro di attività contro i patogeni Gram Negativi, in particolare quelli a priorità più critica per l’OMS e per i quali oggi esistono limitate opzioni terapeutiche e che per questo sono responsabili dei più alti tassi di mortalità in pazienti critici con infezioni ospedaliere”.  

“Questo antibiotico è, sulla base dei dati, rivoluzionario, perché va incontro al grosso problema dell’antimicrobico resistenza negli ospedali e copre un ampio spettro di batteri che attualmente sono difficilmente debellabili” ha spiegato Marco Falciani, Presidente ACS Dobfar. “Siamo lieti di questa partnership con Shionogi che premia la qualità e l’eccellenza di un’azienda italiana come ACS Dobfar in un settore strategico per la sanità come quello della produzione di nuovi antibiotici” 

“ACS Dobfar è cresciuta su questo territorio e rappresenta una parte importante della storia imprenditoriale della nostra città e che continua in modo importante anche con questa collaborazione a livello internazionale attraverso parole d’ordine come ricerca, innovazione legata alle imprese farmaceutiche” ha concluso il Sindaco di Verona, Federico Sboarina.  

L’evento di Verona ha visto alternarsi una serie di interessanti contributi che hanno affrontato anche aspetti di economia sanitaria, come il lavoro presentato da Claudio Jommi, Professor of Practice di Health Policy, SDA Bocconi School of Management, Università Bocconi, sul cost of cure di confronto della disponibilità a pagare da parte dei payers per una gamma di terapie tra cui quelle antibiotiche ed aspetti relativi alle sfide dell’agenzie regolatorie, tra cui quella nazionale, nell’assicurare un contesto favorevole alla R&S ed alla commercializzazione di nuove terapie antibiotiche in Italia, come evidenziato dalla Dottoressa Giovanna Scroccaro, Direttore Direzione Farmaceutico – Protesica – Dispositivi Medici della Regione Veneto e Presidente del CPR AIFA.  

A conclusione della giornata si è tenuta poi una tavola rotonda moderata dal Professor Francesco Menichetti e dalla Giornalista Michela Vuga con una prospettiva multiprofessionale tra cui la Professoressa Annamaria Cattelan, Direttore S.C. Malattie Infettive AULSS 18 Padova, il Dottor Ugo Trama, Direttore UOD 08, Politica del Farmaco e Dispositivi, Regione Campania, il Dottor Luca Carboni, Funzionario Settore Farmaceutico, Regione Piemonte, Marco Zibellini, Direttore Direzione Tecnico Scientifica Farmindustria, la Professoressa Stefania Stefani, Presidente SIM, e la Professoressa Daniela Pasero, Componente SIAARTI.  

Di seguito alcuni tra i principali messaggi emersi dalla tavola rotonda: prevenzione delle infezioni ospedaliere con obiettivi chiari per le Direzioni Generali delle AO, accesso uniforme ai nuovi antibiotici, creazione di task force multiprofessionali per rafforzare le risorse e le competenze necessarie alla lotta all’AMR e un uso appropriato e tempestivo delle nuove terapie antibiotiche. 

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