10 Settembre 2021

In Piemonte cresce il bisogno di cure domiciliari e di assistenza continua, dare forte impulso alla digitalizzazione in sanità è prioritario

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In Piemonte cresce il bisogno di cure domiciliari e di assistenza continua, dare forte impulso alla digitalizzazione in sanità è prioritario

 

Torino, 10 Settembre 2021 – C’è un grande bisogno di cure a livello domiciliare e di una assistenza continua nei confronti dei più fragili, la sanità digitale può dare un grande contributo per essere più vicini ai malati cronici, che continuano a crescere. Il Piemonte sta mettendo in campo gli strumenti necessari per venire incontro alle incalzanti domande di salute, consapevole del fatto che sarà d’aiuto anche la pioggia di soldi che arriveranno dal Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza (PNRR). La sanità digitale è il tema che è stato affrontato nel corso dell’evento ‘
DIGITAL HEALTH E GOVERNO CLINICO REGIONALE: FOCUS PIEMONTE
’ organizzato da
MOTORE SANITÀ
.  

Negli ultimi anni la sanità ha subito cambiamenti sia per affrontare il tema della cronicità che quello della prevenzione, con l’obiettivo di realizzare un’effettiva integrazione del percorso del paziente. In questo cambiamento la sanità digitale si è dimostrata essere strumento di supporto.  

La realizzazione di questo progetto rivoluzionario coinvolge tanto l’amministrazione sanitaria quanto i Comuni o le loro aggregazioni, secondo soluzioni organizzative suscettibili di una grande variabilità a seconda delle regioni ma che devono avere al centro la persona. Rendere più accessibile la sanità e i suoi servizi è l’obiettivo che si prefigge la sanità piemontese.
 

“La Regione Piemonte ha impegnato molte risorse nel campo, è stata una delle prime regioni ad attivare il fascicolo sanitario elettronico e ad investire risorse per il campo della telemedicina, ma una accurata governance della sanità digitale è importante – ha spiegato Alessandro Stecco, Presidente della IV Commissione Sanità, Regione Piemonte -. La sanità digitale è una materia in cui è importante coinvolgere anche ingegneri biomedici e ingegneri gestionali e, dal momento che non sono tanti coloro che hanno know-how, è molto importante la formazione del personale”.  

“La sanità digitale è un tema di grande attualità e il suo impatto è di grande rilievo – ha spiegato Daniele Valle, Consigliere IV Commissione Sanità, Regione Piemonte -. Ce l’ha dimostrato la pandemia. I processi di digitalizzazione hanno permesso di superare difficoltà organizzative, penso alla scuola. Ci si è attrezzati molto in fretta per garantire il minimo standard di servizio. E poi penso alle Ap per l’attività fisica. Ci si è resi conto che molte attività si possono fare a casa. L’accelerazione dei processi di digitalizzazione ha fornito importanti risultati anche in sanità ma ancora resta da fare per quanto riguarda l’organizzazione dei dati: è necessario fare un importante salto di livello in particolare per la loro standardizzazione: oggi tra le strutture sanitarie c’è ancora una difficoltà enorme nella condivisione dei dati. È evidente che la sanità digitale è davvero la frontiera su cui operare. Non mancano le risorse che arriveranno dal Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza che permetteranno di offrire un servizio di qualità migliore ai nostri cittadini. C’è un grande bisogno di cure a livello domiciliare e di una assistenza continua nei confronti dei più fragili”.  

“Il problema della cronicità deve essere affrontato con il supporto della tecnologia, se ha funzionato durante la pandemia Covid può funzionare anche con la cronicità – ha spiegato Carlo Picco, Direttore Generale ASL Torino -. Il tema come è evidente è importante e credo che vada sviluppato e sostenuto. Un’attenzione sul Piano della Resistenza e Resilienza c’è da parte nostra e anche sullo sviluppo del fascicolo sanitario elettronico per garantire una migliore integrazione tra ospedale e territorio. Credo molto nella tecnologia perché la stessa è risultata fondamentale, anche durante la pandemia, nella valorizzazione delle professioni. La tecnologia insieme alla professionalità e formazione sono gli elementi di svolta per affrontare le sfide che ci attendono”.  

“La digitalizzazione non è soltanto informatizzazione ma vuol dire condividere percorsi di gestione del paziente attraverso strumenti innovativi digitali – è intervenuto Giovanni La Valle, Direttore Generale AOU Città della Salute e della Scienza di Torino -. È ormai cogente il fatto di trovare soluzioni che possano trasversalmente trovare la possibilità di integrare anche funzioni cliniche diverse l’una dall’altra, far parlare quindi i professionisti tra di loro, e garantire servizi al paziente cronico, come la telemedicina perché possa essere seguito a distanza, ma in tutto questo dobbiamo porre massima attenzione a cosa andiamo ad allocare all’interno della telemedicina. 

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