La variante Delta” del coronavirus in Italia “sta diventando rapidamente dominante. Non possiamo escludere che ce ne siano altre. Sentiamo che ne emergono continuamente. Dobbiamo trovare un equilibrio tra il garantire il piĂą rapidamente possibile le coperture vaccinali e, allo stesso tempo, modulare le misure di prevenzione, anche non farmacologiche, proprio per fare in modo che, fino a quando non saranno coperte tutte le persone a rischio” attraverso la vaccinazione, “si possa controllare il piĂą possibile la circolazione” del virus. Lo ha detto il presidente dell’Istituto superiore di sanitĂ , Silvio Brusaferro, nella lezione magistrale tenuta oggi per l’apertura del 53esimo Congresso straordinario della SocietĂ italiana di igiene, medicina preventiva e sanitĂ pubblica (Siti).Â
“Le varianti” di Sars-CoV-2 “rappresentano la sfida attuale, ma la pandemia è stata anche un’occasione straordinaria, in cui siamo stati chiamati a rafforzare e utilizzare tutti gli strumenti della sanitĂ pubblica in modo omogeneo in tutto il Paese. I prossimi 6 mesi saranno decisivi per contribuire tutti assieme a una ripartenza, dove la sanitĂ pubblica possa continuare a garantire alle comunitĂ salute e benessere”, ha sottolineato Brusaferro, continuando: “Stiamo costruendo il futuro anche dei piĂą giovani, dobbiamo fare in modo che ne siano protagonisti”.Â
“In questa pandemia si sta attuando un monitoraggio che ormai va avanti da 60 settimane, di stretto coordinamento tra Regioni e centro. Dietro ciò che propongo ogni settimana ai media, come presidente Iss, c’è il lavoro di centinaio di colleghi e un’attivitĂ impegnativa di migliaia di professionisti che quotidianamente raccolgono i dati, li validano, li assemblano, li condividono, li verificano. E solo dopo tutti questi passaggi vengono condivisi, distribuiti e diventano patrimonio della nostra comunitĂ ”, ha poi evidenziato.Â
“Questo credo sia il primo esempio di monitoraggio continuo, da oltre un anno, in coordinamento tra tutti i livelli nel nostro Paese – ha sottolineato – Spero che questo esempio possa diventare uno standard anche per altre patologie”.Â