9 Luglio 2021

Rifiuti, oltre 7.400 operatori e governance frammentata in 3.523 enti

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Rifiuti, oltre 7.400 operatori e governance frammentata in 3.523 enti

Rifiuti: una governance frammentata e complessa. E’ quanto emerge dalla Relazione Annuale dell’Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, con i dati 2020 per elettricità, gas, acqua, rifiuti. Al maggio 2021, risultano iscritti all’Anagrafica Operatori dell’Autorità 7.470 soggetti, con un incremento di circa il 14% rispetto all’anno precedente, di cui 7.253 iscritti come gestori, nell’87,4% dei casi Enti Pubblici e nel 12,6% gestori con diversa natura giuridica. In particolare, rispetto all’anno precedente si osserva un incremento significativo (pari a circa il 62%) dei soggetti iscritti come Enti territorialmente competenti (Etc).  

A conferma della complessità e della frammentarietà della governance di settore, si rileva, inoltre, un numero ridotto di Enti di governo dell’ambito (poco meno di 60), a fronte di un numero molto elevato di Enti territorialmente competenti (3.523), coincidenti nel 98% dei casi con i Comuni. 

Il processo di approvazione delle predisposizioni tariffarie relative all’anno 2020, continua la relazione Arera per quanto riguarda i rifiuti, è stato fortemente condizionato dalle misure emergenziali introdotte dal legislatore, con particolare riferimento sia al susseguirsi di proroghe dei termini di approvazione della Tari 2020, che si sono rese necessarie a causa della grave emergenza sanitaria, sia alla deroga all’applicazione delle disposizioni del Metodo Tariffario Arerea introdotta dal decreto-legge n. 18/2020.  

L’Autorità ha ricevuto circa 5.500 predisposizioni tariffarie relative all’anno 2020, che rappresentano una popolazione complessiva di poco superiore a 48 milioni di abitanti (circa l’80% della popolazione nazionale). Al 18 maggio 2021 le predisposizioni tariffarie relative all’anno 2020 già approvate dall’Autorità hanno riguardato 84 ambiti tariffari, interessando 6.451.922 abitanti (residenti in 175 Comuni e pari all’11% degli abitanti residenti) per le quali è stato approvato un incremento medio delle tariffe, rispetto all’anno precedente, molto contenuto e pari allo 0,29%. 

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