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M5S, Conte: “A disposizione eletti per mostrare statuto”

M5S, Conte: "A disposizione eletti per mostrare statuto"

Presenterà lo statuto ai parlamentari che glielo hanno chiesto? “Se c’è un invito volentieri, ci mancherebbe, io sono sempre a disposizione dei deputati e senatori”. Così Giuseppe Conte risponde ai cronisti fuori alla sua abitazione. A chi gli chiede se resterà nel M5S e se vedrà Grillo, l’ex premier non risponde. 

Diffida eletti a Comitato garanzia
 

“Rispettare la volontà degli iscritti, mettendo da parte le aspirazioni dei singoli”. A quanto apprende l’Adnkronos, con una diffida sottoscritta dalle consigliere regionali Francesca De Vito, Antonella Laricchia, Marì Muscarà e da un cospicuo numero di consiglieri comunali, tra cui Matteo Brambilla e Raffaella Andreola, e municipali, il Comitato di Garanzia del M5S è stato formalmente invitato “a porre in essere quanto necessario per procedere agli adempimenti prodromici alle votazioni per consentire l’elezione dei componenti del Comitato direttivo tramite voto sul Rousseau, unica piattaforma abilitata, e ad astenersi dall’avviare procedure per eventuali modifiche statutarie diverse da quelle indicate dagli Stati Generali”. Se il Comitato di Garanzia M5S non farà votare l’elezione dell’organo collegiale sulla piattaforma Rousseau, i portavoce si riservano “di adire le competenti sedi giudiziarie, anche in via risarcitoria, per lesione dei diritti associativi e politici dei sottoscritti”, si legge. 

La diffida – che arriva proprio mentre scade l’ultimatum di Beppe Grillo a Vito Crimi – si fonda sul presupposto che “la mancata attuazione di quanto stabilito dall’assemblea degli iscritti e prescritto dallo statuto costituisce grave, irreparabile e non più tollerabile lesione dei diritti degli associati e in primo luogo del diritto di concorrere alla decisioni fondamentali per l’azione politica del Movimento 5 Stelle quali appunto l’elezione dei componenti del Comitato direttivo”. 

“In un momento estremamente delicato per il Movimento 5 Stelle, in cui due importanti personaggi stanno faticando a trovare una ipotetica intesa per dare nuova linfa al Movimento, ciò che ci si aspetta è che qualcuno sia garante delle nostre regole e non le stravolga”, si legge nel testo che l’Adnkronos ha potuto visionare. “Con la nostra diffida”, concludono i ‘portavoce’ firmatari, “non intendiamo prendere posizione né in favore di uno né in favore dell’altro ma ci schieriamo esclusivamente a fianco della volontà generale degli iscritti, come emersa agli Stati generali e cristallizzata nella votazione assembleare di febbraio. Per il bene del Movimento non c’è tempo da perdere: si presentino le candidature per il Comitato direttivo e si ricominci a ragionare di democrazia, partecipazione e condivisione”. 

Per i sottoscrittori della diffida, rappresenta una “violazione” il non aver provveduto all’elezione dei membri dell’organo collegiale. I ‘portavoce’ puntano il dito anche contro la scelta di “procedere ad ulteriori modifiche statutarie”. Modifiche, scrivono i firmatari del documento, “che non solo contravvengono alle indicazioni concertate in occasione degli Stati generali del M5S del novembre 2020, ma che sono suggerite da chi non risulta neanche iscritto al MoVimento e con procedure che appaiono in evidente contrasto con i principi e le finalità dello statuto, che fondano la decisione politica sull”efficiente scambio di opinioni e sul confronto democratico, riconoscendo a tutti gli iscritti, in conformità con le disposizioni del presente Statuto ed in specie attraverso lo strumento della Rete, un effettivo ruolo di indirizzo e determinazione delle scelte fondamentali per l’attività politica dell’associazione’. Concertazione e volontà chiaramente espressa con la votazione assembleare del febbraio 2021″. 

 

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