Istituire l’obbligo di Green Pass ‘modello Macron’ in Francia anche in Italia? “Inaccettabile e improponibile. Sarebbe gravissimo, un obbligo non proporzionato e lesivo dei diritti costituzionali che garantiscono le principali libertĂ personali. Difenderemo chiunque sarĂ discriminato nei suoi diritti inviolabili di libertĂ ”. Ad affermarlo, in un’intervista all’Adnkronos, è il presidente del Codacons Carlo Rienzi che, all’indomani dell’annuncio bomba del premier francese Emmanuel Macron di introdurre in Francia il green pass obbligatorio e l’obbligo vaccinale per i sanitari, chiarisce immediatamente che l’eventualitĂ di un provvedimento simile in Italia non verrebbe accolto favorevolmente.Â
“L’ipotesi di istituirlo qui da noi non è realizzabile -spiega Rienzi- D’altra parte abbiamo giĂ avuto sentenze anche del Tar che hanno bocciato l’obbligatorietĂ dei vaccini e tante altre imposizioni in ambito sanitario”. Il riferimento del presidente del Codacons è, tra le altre, “alle sentenze 10047 e 10048 del 29 settembre 2020, con cui il Tar del Lazio ha annullato l’ordinanza della Regione Lazio che stabiliva l’obbligo di vaccinazione antinfluenzale e pneumococcica per gli over65 e per tutto il personale sanitario, pena la temporanea inidoneitĂ al lavoro per il personale sanitario e per le persone ultra 65 anni l’impossibilitĂ di accedere a centri anziani o altri luoghi di aggregazione”, ricorda Rienzi.Â
Un obbligo di green pass, o vaccinale, nel nostro Paese “finirebbe subito davanti ai giudici e sarebbe annullato, quindi creerebbe piĂą caos che altro”, incalza Rienzi. Che propone ai politici una strategia “piĂą efficace e di buon senso”. “Bisogna lavorare di convinzione -dice il presidente del Codacons- e semmai dare delle cose ‘in piĂą’ a chi ha il green pass, ma certamente non togliere qualcosa a chi non ce l’ha”. Â
Un esempio? “Ad esempio, si può stabilire di regalare una notte in piĂą in un soggiorno vacanza, far trovare dei bonus all’ospite, una bottiglia di vino all’arrivo, qualcosa che ‘gratifichi’ il possessore del certificato sanitario -sottolinea Rienzi- ma non puoi togliere a chi non ce l’ha il diritto di andare in vacanza, di muoversi, di entrare nei posti se ha comunque rispetto delle regole”. E ribadisce: “Noi siamo qui, disponibili e pronti a difendere immediatamente in ogni sede legale chiunque sarĂ discriminato”.Â