1 Giugno 2021

M5S e Garante, Casaleggio: “Chiederemo a chi dare i dati”

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M5S e Garante, Casaleggio: "Chiederemo a chi dare i dati"

“Pronuncia inusuale, chiederemo a chi dare i dati”. Così Davide Casaleggio sul Blog delle Stelle, dopo la pronuncia del Garante che ha dato 5 giorni alla piattaforma Rousseau per consegnare i nomi degli iscritti al Movimento Cinque Stelle. “Mentre stavamo pubblicando il post è arrivata una comunicazione del Garante della privacy che in inusuale modalità monocratica dal solo avv. Pasquale Stanzione, scelto durante lo scorso Governo Conte II (e non collegiale come da procedura normalmente vengono presi i provvedimenti del Garante della Privacy) ha stabilito quanto previsto dalla legge e già ovvio a tutti ossia che se i dati vengono richiesti dal titolare, il responsabile dei dati deve consegnarli. Questo ovviamente è chiaro a tutti da sempre, quello che non lo è e che il Garante non specifica nel suo atto e nella sua disposizione è l’aspetto fondamentale ossia indica di consegnare genericamente i dati al MoVimento 5 Stelle, ma non indica chi sia la persona che riveste il ruolo di rappresentante legale, quindi il legittimo titolare dei dati al quale Rousseau può consegnarli”.  

“Oltre a questo, il Garante sancisce che i presunti trattamenti illeciti denunciati da parte dell’avvocato Cardarelli nei confronti di Rousseau per conto di Vito Crimi in realtà non sono assolutamente illeciti, ma normali trattamenti, come quelli di sollecitare i parlamentari ritardatari con i contributi a Rousseau. Tralasciando il fatto che il garante, nel proprio provvedimento, fa riferimento alla nomina di Rousseau quale responsabile del trattamento effettuata dall’associazione pre-2017, quindi facendo riferimento ad atti formati da un soggetto diverso da quello che ha formulato l’istanza (sic …), rappresentata a suo tempo da Beppe Grillo e Luigi Di Maio e con dati di iscritti diversi da quelli presenti su Rousseau”, prosegue Casaleggio, che conclude: “Per questo motivo, nella piena disponibilità che abbiamo sempre manifestato, oggi stesso chiederemo al Garante della Privacy di indicarci la persona alla quale consegnare i dati del MoVimento e che lui, quindi, ritiene essere il titolare e rappresentante legale del Movimento 5 Stelle dal momento che invece le aule di tribunale hanno sancito che il MoVimento 5 Stelle non ha questa figura in questo momento”. 

“La situazione del MoVimento 5 Stelle è arrivata all’assurdo. Una situazione talmente kafkiana che spinge le persone a rifugiarsi nella mera tifoseria o peggio nell’agnosticismo, non avendo gli strumenti per comprendere le cause che hanno determinato questa condizione, né quale sia la soluzione che possa essere adottata. Una soluzione che, in realtà, c’è ed è più semplice e applicabile di quanto si creda. Essendo ormai trascorsi oltre tre mesi per cercare soluzioni creative alternative è tempo di seguire il percorso più semplice. È sufficiente seguire la strada che consente di tener conto di 4 principi imprescindibili: l’osservanza della legge, il rispetto delle decisioni e della tutela degli iscritti, il dovere di onorare gli impegni presi, la volontà di dare seguito alla richiesta del Garante Beppe Grillo di consentire a Giuseppe Conte di avviare un processo di rifondazione del MoVimento” scrive Casaleggio sul Blog delle Stelle. “Ci siamo messi in cappa, allontaniamoci dagli scogli”, scrive il fondatore di Rousseau indicando la exit strategy per uscire dall’impasse dopo la pronuncia del Garante per la privacy sui dati degli iscritti: “Gli scogli sono vicini. Ripeto. Gli scogli sono vicini”, prosegue. 

 

“L’organizzazione del Movimento 5 Stelle si è sempre sorretta sul lavoro di Rousseau e i portavoce (i parlamentari, europarlamentari e consiglieri regionali) si sono impegnati all’atto della candidatura a sostenere le spese necessarie affinché la comunità ‘meno privilegiata’ come i consiglieri comunali e gli iscritti potesse usufruire dei servizi necessari. Per oltre un anno, il capo politico reggente, la cui carica nelle more è scaduta e, quindi, soppressa, ha ripetutamente richiesto ai probiviri di non sanzionare i portavoce che non stavano onorando l’impegno causando una percezione di impunità per alcuni e di emulazione per altri che ha determinato una situazione di forte criticità. Quest’ultima è precipitata definitivamente quando è stata inviata una richiesta a tutti i portavoce di violare gli impegni di candidatura ed il regolamento approvato dal Comitato di Garanzia, e di spostare i fondi nelle casse del movimento, senza premurarsi in alcun modo né di sostenere le spese organizzative sostenute da Rousseau nell’interesse del Movimento, né di ripianare i debiti accumulati nell’anno precedente a causa delle continue richieste di servizi dal MoVimento 5 Stelle, fruiti e mai pagati”. “Questo ha causato la necessità di mettere in cassa integrazione per i dipendenti e, ad oggi, nonostante le promesse pubbliche del tipo ‘i debiti non si discutono, si onorano’, nessun debito è stato onorato”, fa notare il presidente di Rousseau. 

Votare il comitato direttivo e saldare i debiti, altrimenti l’Associazione Rousseau minaccia di dover cedere i dati degli iscritti a una “terza parte che si impegni a consegnarli a chiunque venga legittimato da un tribunale a riceverli”. Casaleggio insiste sulla necessità di indire il voto del comitato direttivo, per azionarlo, ricorda, è necessario che uno degli organi deputati a farlo -ovvero il Comitato di garanzia, il Collegio dei probiviri o il Garante- lo richieda “L’Associazione Rousseau vuole risolvere la situazione – assicura – e da mesi ha dato la sua massima disponibilità purché, come detto, vengano rispettati i principi di legalità, di democrazia interna, gli impegni presi e la volontà del Garante del MoVimento”. 

“Qualora questi tre organi decidessero di non avviare la votazione come prevista dallo Statuto, L’Associazione Rousseau, in assenza di alcuna garanzia e a fronte dell’enorme debito non onorato dal MoVimento, non potrà più continuare a supportare al posto del MoVimento 5 Stelle le ulteriori spese mensili necessarie per la gestione degli iscritti e del MoVimento 5 Stelle come continua a fare oggi. Saremo, quindi, costretti entro questa settimana – minaccia – a verificare le modalità attraverso le quale andare ad affidare i dati degli iscritti ad una terza parte che si impegni a consegnarli a chiunque venga legittimato da un tribunale a riceverli”. 

“Oggi, come sancito dalle sedi competenti, il Movimento 5 Stelle non ha un rappresentante legale. Questa figura risulta essere fondamentale perché rappresenta l’unico interlocutore legittimato per qualunque soluzione si intenda adottare ed è indispensabile, quindi, e urgente la sua individuazione. Nello specifico, il rappresentante legale è il soggetto cui compete la gestione dei dati degli iscritti del MoVimento 5 Stelle (è l’unico, cioè, che può riceverli per legge) ed è colui che può certificare le liste amministrative in vista di ottobre 2021 consentendo cioè la partecipazione del MoVimento 5 Stelle alle elezioni”.  

“Per individuare il rappresentante legale è necessario seguire lo statuto e votare un comitato direttivo di 5 persone così come deciso durante gli Stati Generali dello scorso inverno e ratificato dagli iscritti con ben tre votazioni (una di indirizzo a dicembre e altre due per la modifica dello statuto a febbraio)”, sottolinea il fondatore della piattaforma Rousseau. 

“Dal momento che per potersi candidare al comitato direttivo è necessario essere iscritti al MoVimento 5 Stelle da almeno 6 mesi e Giuseppe Conte non si è iscritto al MoVimento, per poter consentire di svolgere la sua attività di rifondazione del MoVimento 5 Stelle è sufficiente prevedere l’inserimento di una nuova figura nello Statuto riconosciuta ed eletta democraticamente” scrive Davide Casaleggio sul Blog delle Stelle. “Questo consentirebbe di poter presentare e condividere immediatamente il suo progetto, in attesa da oltre 3 mesi, anche a prescindere da questioni burocratiche che richiedono tempo”. 

“Le persone che stimo mi hanno insegnato che esiste sempre una cosa giusta e che dovrebbe essere la cosa da fare. In questo caso lo statuto prevede che gli iscritti votino 5 persone per il comitato direttivo. Giuseppe Conte avrà sicuramente il carisma per proporre il suo programma anche con un comitato legittimato. E da lì si potrebbero sbloccare tutte le questioni burocratiche e legali. Magari potrebbe essere definito anche un nuovo ruolo come quello di candidato premier”.
 

 

 

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