1 Giugno 2021

Covid Italia, Crisanti: “Forse il virus non è scomparso”

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Covid Italia, Crisanti: "Forse il virus non è scomparso"

“Il virus non è scomparso”. Lo ha detto a Sky Tg24 Andrea Crisanti, microbiologo dell’Università di Padova, ospite di ‘Buongiorno’. “Quello che sta succedendo è che c’è un elevato numero di vaccinati, circa 25 milioni, e probabilmente 14 milioni di guariti e questo fa una massa notevole che blocca la diffusione del virus. Determinati comportamenti in questa situazione sono più sicuri di due o tre mesi fa”. “La pandemia finirà quando svilupperemo un vaccino adatto ai Paesi poveri. che costi 50 centesimi, che non abbia bisogno della catena del freddo e che sia monodose. Pensiamo solo che l’India è un incubatore di varianti e il mondo non si può permettere che esistano situazioni del genere”. 

“L’Inghilterra fa 1.000.000 di tamponi al giorno ed ha circa 5-6 mila casi, in leggero aumento, mentre noi ne abbiamo la metà e facciamo molti meno tamponi. Sicuramente il nostro non è un dato reale, soprattutto confrontato con il numero dei decessi. Loro ne hanno 4,5 al giorno e noi solo da pochi giorni siamo scesi sotto i 100”. “C’è sicuramente ancora una sottostima della trasmissione virale in Italia – ha aggiunto Crisanti – questo non toglie che sia in diminuzione. La situazione è decisamente migliorata ma a mio avviso non riflette la situazione attuale in maniera corretta. Dal 26 aprile ad oggi ci sono stati 7mila decessi che non si giustificano con il numero di casi registrati , in questi mesi avremmo dovuto avere 100mila contagiati che non abbiamo”. 

“Quando avremo raggiunto un maggior numero di vaccinati sarà possibile levarsi le mascherine all’aperto. Per quanto riguarda i luoghi chiusi dovremo ancora evitare situazioni che favoriscono il contagio perché le mascherine hanno un impatto fondamentale sull’Rt. Sottovalutare il loro beneficio potrebbe essere pericoloso”. “Verso luglio, all’aperto, una volta raggiunta un’elevata percentuale di vaccinati, potremo levare le mascherine. Le leveremo completamente verso ottobre – novembre se di dimostrerà che la vaccinazione dura per lo meno un anno. Questo elemento e l’emersione di varianti sono le cose che limiteranno da ottobre in poi la nostra qualità della vita”. 

 

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