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Covid discoteche 2021, Galli: “Aprano per tamponati, vaccinati e immuni”

Covid discoteche 2021, Galli: "Aprano per tamponati, vaccinati e immuni"

“Sì alle discoteche purché aprano a vaccinati, persone immuni con anticorpi attivi dopo l’infezione e a chi si fa il tampone entrando. Inutile scatenare rivolte su questi temi: quello che conta è sapere se questa cosa può essere fatta in sicurezza”. A dirlo all’Adnkronos Salute è Massimo Galli, direttore delle Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, in merito alle decisioni sul tema che domani saranno al centro di un incontro al ministero della Salute.  

“Tamponare tutte le persone all’ingresso in discoteca – continua Galli – non è così difficile da organizzare, in fondo. E non ha un costo così spaventoso. Altrimenti serve una certificazione che i clienti siano immuni e vaccinati. Credo comunque che tamponare al momento sia un elemento di maggior sicurezza. E’ un piccolo dazio per chi vuole andare a divertirsi senza per questo essere demonizzato”.  

La mascherina, comunque, ricorda Galli “rimane un presidio importante ma trovo difficile che si possa essere fiscali, seduti ad un tavolo con le consumazioni. Il suggerimento, in questa fase, è che si operi in termini di attenzione piuttosto che in termini di prescrizioni negative”. 

“I giovani sembrano aver capito che vaccinarsi vuol dire vita, avere più modo di essere presenti nelle attività di tipo sociale a cui trovo naturale che i giovani tendano” aggiunge commentando l’elevata adesione alla vaccinazione dei ragazzi. “Mi preoccupa, invece, lo zoccolo duro di persone mature che non si vaccinano per riserve mentali di vario tipo”.  

 

“Mi vado convincendo sempre più che estendere la vaccinazione anche ai bambini sia importante” dice in merito alla prospettiva di allargamento della campagna vaccinale ai bambini, una volta approvati i vaccini per le fasce di età inferiori ai 12 anni. “Con le ultime varianti i bambini non sono esenti da infezioni, il rapporto costo-beneficio tra la vaccinazione e il rischio di contagio resta sempre a favore della vaccinazione”. 

 

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