7 Giugno 2021

Covid, Crisanti: “Senza vaccini vulnerabili come 2 anni fa”

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Covid, Crisanti: "Senza vaccini vulnerabili come 2 anni fa"

“E’ incontrovertibile il fatto che i decessi” per Covid-19 “stanno diminuendo, e che stanno diminuendo i ricoveri in terapia intensiva, ma è tutto merito della vaccinazione. Tutto quello che potevamo fare noi in aggiunta alla vaccinazione non l’abbiamo fatto. Se non ci fosse la vaccinazione, l’Italia sarebbe vulnerabile come 2 anni fa”. Il virologo Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova, ad ‘Agorà’ su Rai3 torna a evidenziare le lacune della lotta al coronavirus pandemico nel nostro Paese: poco tracciamento per monitorare l’andamento dei contagi, poco sequenziamento per intercettare le varianti di Sars-CoV-2. 

“A me piacerebbe vedere questa Italia sempre più bianca – dice l’esperto – con un numero adeguato di tamponi e adeguate misure di sorveglianza. Se l’Italia avesse 2mila casi” di Covid al giorno “e 700mila tamponi”, ossia tanti quanti ne fa il Regno Unito, ai numeri dei bollettini quotidiani “ci crederei. L’Inghilterra ha 6mila casi e 2-3 decessi al giorno – osserva – Come facciamo noi ad avere i casi che conteggiamo”, ieri poco più di 2mila, “e 20 volte più morti? Non quadra. La spiegazione – ripete Crisanti – è che a mio avviso non abbiamo fatto negli ultimi mesi abbastanza tamponi e abbastanza tracciamento. Di fatto, c’è ancora un sommerso importante”. 

Terza dose 

“Sapremo probabilmente fra ottobre e novembre” se sarà necessaria una terza dose di vaccino anti-Covid. “La cosa buona è che pare si possano combinare” diversi prodotti-scudo, “mischiare per esempio AstraZeneca con Pfizer, e pare diano un’ottima risposta immunitaria. Questa è una buona notizia”.  

Mascherina 

“Nel momento in cui la percentuale di vaccinati” contro Covid-19 “aumenta, proseguendo a questo ritmo” di vaccinazione, “immagino che entro un mese all’aperto la mascherina ce la potremo levare tranquillamente. In Inghilterra, ma anche negli Stati Uniti, ormai all’aperto non la usa praticamente più nessuno”.  

Geolocalizzazione 

Geolocalizzare chi entra nei luoghi pubblici aiuterebbe la guerra contro Covid-19. Ne è convinto il virologo Andrea Crisanti, che propone anche per l’Italia il “giusto compromesso” che “è stato trovato in Inghilterra: ogni volta che una persona entra in un cinema, in uno stadio, in un ristorante”, insomma “in un luogo pubblico, scannerizza un codice QR e immediatamente si sa che è stata lì”. Quindi “non una geolocalizzazione continua, in ogni singolo istante”, ha precisato, bensì appunto “un compromesso” che “non mi pare – sottolinea – una grande deroga al diritto di privacy”. “Nel momento in cui uno paga con la carta di credito, o con App o con qualsiasi altro strumento, è chiaro che in quel momento già delega tutti i suoi diritti di privacy”, fa notare lo scienziato. “Noi siamo continuamente tracciati per fini commerciali – aggiunge – La privacy è il recinto legislativo attraverso il quale le grandi compagnie gestiscono il loro business. Sarei dell’idea di scardinare questa cosa, di abolire la privacy, perché è il solo modo per rompere questi monopoli”. 

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