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Pfizer, varianti e seconda dose: le news dall’Italia e dal mondo

Pfizer, varianti e seconda dose: le news dall'Italia e dal mondo

Vaccino Pfizer, news dall’azienda oggi sull’efficacia contro le varianti, ma anche notizie dall’Italia sui tempi relativi alla seconda dose – che nel Lazio slitterà a 5 settimane -, il report Aifa sulle segnalazioni di reazioni avverse nel nostro Paese e la cronaca, con quello che sembra essere il primo caso al mondo di sovraddosaggio con ben 6 dosi del prodotto somministrate per errore a una tirocinante di Massa. Ecco nel dettaglio le notizie del giorno. 

Per ora non vi è necessità di adattare il vaccino anti covid della Pfizer BioNTech di fronte all’insorgere delle varianti. “Al momento, non vi sono evidenze sulla necessità di adattare l’attuale vaccino BioNTech di fronte alle varianti emerse”, si legge in un comunicato della BioNTech, con i dati sui profitti del primo trimestre. Nei primi tre mesi dell’anno, si legge, l’azienda ha avuto un reddito di oltre due miliardi di euro, mentre i profitti sono stati di 1,13 miliardi. Nel primo trimestre del 2020, la BioNTech aveva un reddito di 27,7 milioni. 

Il balzo è naturalmente dovuto al vaccino anti Covid. “BioNTech ha continuato a distribuire globalmente i nostri vaccini anti covid 19 a più di 90 paesi e territori. Attraverso continue innovazioni, ampliamo l’accesso a nuove popolazioni e luoghi, affrontando le varianti emergenti”, ha affermato il capo dell’azienda, Ugur Sahin. 

“A partire dal lunedì 17 maggio saranno estesi i richiami del vaccino Pfizer a 5 settimane, ossia 35 giorni”. Lo comunica l’Unità di crisi Covid della Regione Lazio. “Tutti gli interessati verranno avvisati in anticipo via Sms – informa in una nota – e l’allungamento, recependo le raccomandazioni del Comitato tecnico scientifico (Cts) e della Struttura commissariale, consentirà un aumento della platea delle prime dosi del vaccino Pfizer a partire già dal mese in corso, ovvero determinando un aumento della copertura della popolazione. Nessuna modifica invece, al momento, per tutti gli altri vaccini”. 

“A titolo esemplificativo – chiarisce l’Unità di crisi – chi doveva fare il richiamo Pfizer il 17 maggio lo farà sempre nello stesso luogo e alla stessa ora il 31 maggio, e così a seguire”.  

“Da lunedì 17 maggio estesi i richiami di Pfizer a 5 settimane, recependo la raccomandazione del Cts”. Questo “consentirà di recuperare circa 100 mila slot di Pfizer nel mese di maggio”, sottolinea quindi l’assessore alla Sanità e l’integrazione sociosanitaria della Regione Lazio Alessio D’Amato, nel bollettino al termine della videoconferenza della task-force regionale per Covid-19 con i direttori generali delle Asl e sziende ospedaliere, Policlinici universitari e l’ospedale pediatrico Bambino Gesù. “Tutti gli interessati verranno avvertiti con sms con nuova data che corrisponde a 14 giorni in più, ma stesso orario e luogo”, spiega d’Amato. 

Tra il 27 dicembre 2020 e il 26 aprile 2021 per i quattro vaccini in uso nella campagna vaccinale in corso sono pervenute 56.110 segnalazioni su un totale di 18.148.394 dosi somministrate (con un tasso di segnalazione di 309 ogni 100.000 dosi), di cui il 91% sono riferite a eventi non gravi, che si risolvono completamente, come dolore in sede di iniezione, febbre, astenia/stanchezza, dolori muscolari. E’ quanto emerge dal quarto Rapporto di farmacovigilanza sui vaccini Covid-19 pubblicato dall’Agenzia italiana del farmaco, relativo alle segnalazioni di sospetta reazione avversa registrate nella Rete nazionale di farmacovigilanza. 

Come riportato nei precedenti rapporti – riferisce l’Aifa – gli eventi segnalati insorgono prevalentemente lo stesso giorno della vaccinazione o il giorno successivo (85% dei casi). La maggior parte delle segnalazioni sono relative al vaccino Comirnaty (75%) di Pfizer/BioNTech, finora il più utilizzato nella campagna vaccinale (70,9% delle dosi somministrate), e solo in minor misura al vaccino Vaxzevria di AstraZeneca (22%) e al vaccino Moderna (3%), mentre non sono presenti, nel periodo considerato, segnalazioni relative a Covid-19 Vaccino Janssen, J&J (0,1% delle dosi somministrate). 

L’approfondimento a livello nazionale di queste segnalazioni – ricorda l’Aifa – è condotto con il supporto di un ‘Gruppo di lavoro per la valutazione dei rischi trombotici da vaccini anti-Covid-19’, costituito da alcuni dei massimi esperti nazionali di trombosi ed emostasi. 

Sembrava una vaccinazione come tante, di quelle destinate al personale sanitario. Pochi minuti dopo la puntura, però, alla giovane tirocinante massese di psicologia clinica viene fatta una rivelazione choc: “Abbiamo sbagliato. Le abbiamo iniettato tutta la fiala di vaccino Pfizer, pari a sei dosi”. È successo ieri mattina al Nuovo ospedale apuano (Noa) di Massa come riporta oggi ‘La Nazione’. Giusto il tempo di metabolizzare la notizia, una serie convulsa di colloqui con sanitari e medici e poi ricovero in osservazione, dove la giovane dovrebbe rimanere fino a oggi. Le condizioni della 23enne a ieri sera erano discrete e la ragazza viene tenuta sotto controllo non tanto per l’attuale stato della sua salute, quanto per il fatto che – a oggi – non sembra essere mai avvenuta un’inoculazione di sei dosi di vaccino. Un caso simile si è verificato nei mesi scorsi in Germania, ma in quel caso erano state cinque le dosi, mentre la sperimentazione Pfizer relativa al sovradosaggio si fermerebbe a quota quattro. Mancando del tutto una casistica, la sfortunata tirocinante è tenuta sotto stretta osservazione, una segnalazione su quanto successo è già stata inviata ad Aifa e nella mattinata di ieri anche personale della polizia si è recato in ospedale per assumere informazioni su quanto successo.
 

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