11 Maggio 2021

Pd, tensioni senatori-Letta su Ddl Zan

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Pd, tensioni senatori-Letta su Ddl Zan

Ddl Zan, tensione fra i senatori Pd e il segretario Enrico Letta, che nell’Assemblea di oggi ha chiesto di approvare il testo così com’è. Sostegno, ma anche critiche da chi chiede che il ddl venga in parte rivisto e modificato. E il senatore Marcucci – che si dice disponibile a votarlo – chiede però “rispetto per chi la pensa diversamente”.  

“Avremmo potuto trovare maggiore consenso con il centrodestra, dovevamo evitare una discussione su blocchi ideologici” avrebbe detto Valeria Valente, a quanto si riferisce, durante l’assemblea. Anche Valeria Fedeli, si spiega, ha condiviso le valutazioni della collega: “Condivido in pieno le valutazioni della collega Valente. Stiamo parlando di una legge penale, non una legge che previene. C’è una parte dell’opinione pubblica che chiede una norma per proteggere di più la comunità Lgbt. Dovevamo lasciare fuori la violenza sulle donne che ha altre motivazioni. Vogliamo portare a casa una legge, ma sapendo che esiste il voto segreto, vorrei sapere come si fa? Noi ora in Senato dobbiamo audire tutte le associazioni ignorate alla Camera”. Ed ancora Stefano Collina, per il quale “la legge Zan rischia di essere la piattaforma ideale per altre leggi meno condivise, ci sono delle richieste di modifica da accettare, lottiamo per difendere chi deve essere protetto, ma evitiamo derive legislative”. 

“Se dovessimo fallire l’approvazione del ddl Zan sarebbe un colpo per il Pd . Perché è una legge che porta il nostro nome”, la posizione con avvertimento di Luigi Zanda. Per la vice presidente dei senatori del Pd, Caterina Biti, “il ddl Zan è una legge di giustizia. E nel contesto attuale – nel 2021 in Italia – è innegabile che sia necessario avere questa legge piuttosto che rischiare di non averla. Certo, ci possono essere imprecisioni e ogni legge è perfettibile, ma il dibattito pubblico è concentrato più su questioni che non sono nella legge e che vengono usate strumentalmente per affossarla. Per questo sono convinta che il ddl Zan sia da approvare e presto”. 

“Al vertice della piramide dell’odio c’è la misoginia, seguita da omolesbobitransfobia e dall’abilismo. Un odio che nasce da una base, comune: gli stereotipi che riguardano le donne, le persone LGBT+ e le persone con disabilità, che sono radicati nella nostra società ancora intrisa di cultura patriarcale. Dunque, la matrice culturale della violenza contro le donne e contro gli altri percepiti come ‘diversi’ è la stessa. Nel testo Zan si pone una distanza netta tra opinione e istigazione all’odio e alla violenza. Tutte le leggi in tema di violenza contro le donne rimangono in piedi. Nel ddl Zan ci si occupa dell’odio e della violenza pubblica contro le donne. Ognuna di noi è stata toccata dall’odio misogino, è un risultato politico ottenere un’ulteriore protezione. E’ dunque necessario chiudere e votare presto questo testo. Si possono perdere voti ma non la dignità, su questo testo il Pd si gioca la dignità”, le parole della senatrice Monica Cirinnà nel corso dell’assemblea.
 

“Condivido l’obiettivo di avere una norma che sanzioni reati contro la comunità Lgbt”, dice quindi il senatore Mino Taricco all’assemblea, “ma non condivido il modo in cui il Pd ha affrontato questa discussione, attaccando chi la pensa diversamente. Io ve lo dico chiaramente, questo disegno di legge va cambiato”. Il senatore Andrea Marcucci si dice “disponibile a votare questo testo così com’è, con i suoi limiti ed i suoi errori”, e tuttavia sottolinea: “Abbiamo il bicameralismo, un testo che viene approvato alla Camera non può essere immodificabile”. E ancora: “Ci sono degli spunti specifici che possono essere accolti per rimandare il testo alla Camera per un ritorno veloce qui” e “sono preoccupato diversamente che in questo modo in realtà si rischi la bocciatura con i voti segreti”. “Il confronto con i gruppi parlamentari – spiega ancora il dem – doveva essere fatto prima, bisogna avere rispetto etico e politico per chi la pensa diversamente”. 

“Sarò il segretario più rispettoso della storia del Pd sulla pluralità di idee e posizioni e vedo qui unità di impianto: l’Italia deve un fare passo avanti di civiltà. Con il Ddl Zan può farlo”, ha detto poi Enrico Letta intervenendo all’assemblea dei senatori Pd.  

“Non ci sono più le condizioni politiche per un terzo passaggio parlamentare. Fuori il dibattito si è radicalizzato non per colpa nostra: tra di noi la discussione è seria e legittima”. “Ma il Pd non si deve far mettere i piedi in testa da idee retrograde della Lega. Mi assumo la responsabilità di chiedervi di approvare la legge così com’è”, ha detto. 

“Questa era la prima volta che il gruppo discuteva insieme la legge. È stata una bella discussione e il nostro è un gruppo che sa discutere e capire l’obiettivo politico, che è portare a casa la legge Zan”. Così la capogruppo al senato, Simona Malpezzi, al termine dell’assemblea. 

“Continueremo a discutere anche dopo le audizioni e Letta ha già detto che tornerà ad incontrare il gruppo. Non smetteremo di confrontarci e il centrodestra non si può permettere di dire che anche nel Pd c’è chi non è d’accordo sul ddl Zan. Loro hanno un impianto culturale diametralmente opposto al nostro. Quella tra di noi è una discussione interna a un campo di valori ben preciso ne nulla a che fare con il centrodestra”. 

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