4 Maggio 2021

Le Iene Show: la puntata del 4 maggio

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Le Iene Show: la puntata del 4 maggio

Martedì 4 maggio, in prima serata su Italia 1, nuovo appuntamento con Le Iene“. 

Conducono lo show Alessia Marcuzzi e Nicola Savino con le immancabili voci de la Gialappa’s Band.

I servizi e le anticipazioni della puntata

Lo scherzo della serata

Come protagonista una delle coppie più seguite dell’ultima edizione del Grande Fratello Vip: l’attrice Rosalinda Cannavò (alias Adua del Vesco) e Andrea Zenga, figlio di Walter Zenga, allenatore di calcio ed ex storico portiere dell’Inter. Usciti dalla casa più spiata d’Italia, i due giovani fidanzati hanno cominciato a convivere, dichiarando a mezzo social che il loro è un amore vero e sincero.  Nicolò De Devitiis proverà a metterlo a dura prova con la complicità di una conduttrice che farà credere a Rosalinda di essere interessata ad Andrea, la quale si dispererà all’idea di perdere il suo amato. 

Gli altri servizi

Hanno passato una giornata insieme per raccontare il lavoro dei rider, i fattorini addetti alla consegna a domicilio di cibo in bicicletta o motorino, Guido Brera, manager e scrittore e Stefano (nome di fantasia, ndr.), un 26enne della Costa d’Avorio che è scappato dalla guerra e ha attraversato tutto il Nord Africa per salire su un barcone e arrivare in Italia. Brera, il fund manager di uno dei fondi d’investimento più performanti d’Europa, conosce il mondo della finanza dall’interno e ne ha raccontato i lati più oscuri anche ne “I Diavoli“, una storia scritta da lui e in parte autobiografica che è diventata una serie dal cast internazionale. Recentemente il manager ha scritto un libro dal titolo Candido proprio incentrato sul tema dei rider e, con la trasmissione di Italia1, ha scelto di passare una giornata insieme a uno di loro, facendo consegne in giro per Milano. Tra un giro e l’altro, Guido Brera ha spiegato il punto di vista aziendale e finanziario al fattorino, commentando anche: “I rider hanno tutti gli svantaggi del lavoratore autonomo senza però i vantaggi dei liberi professionisti. Dall’altro lato il rider non ha nemmeno i diritti sociali dei lavoratori dipendenti. Se si fa male, se deve andare in maternità, non può farlo perché non ha alcun tipo di paracadute sociale“.

Il caso Vannini

Giulio Golia torna a parlare dell’ormai noto “caso Vannini“, con l’attesa sentenza della Cassazione sul processo per la morte del giovane Marco, avvenuta nella notte tra il 17 e il 18 maggio 2015. Oggi i giudici potrebbero confermare la condanna per omicidio volontario per i Ciontoli stabilita dall’appello bis, in quel caso si apriranno le porte del carcere per tutti i componenti della famiglia. La Suprema corte potrebbe anche annullare la sentenza obbligando a un nuovo processo di secondo grado, oppure potrebbe confermare il giudizio per il solo Antonio Ciontoli e rinviare ancora in appello per rideterminare la pena per i familiari. In ultimo potrebbe accogliere i ricorsi della difesa e sollevare un dubbio di legittimità costituzionale o inviando tutto alle Sezioni Unite. Nel servizio anche i commenti di Marina e Valerio Vannini.

Veronica Ruggeri racconta la storia di Barbara, una donna che ha contratto l’Aids nel 1989 dopo un atto di violenza da parte dell’uomo che all’epoca era il suo fidanzato. L’Azt, uno dei medicinali usati per la cura dell’Hiv, le ha danneggiato il volto, formando una lipodistrofia, un’errata distribuzione del grasso corporeo che nel corso degli anni lo ha deturpato. Nel 2002 Barbara si rivolge a un chirurgo plastico, il dott. Carmelo Protopapa, che le propone delle iniezioni di un materiale riempitivo di sua invenzione, il Bioalcamid. Si tratta di un filler non riassorbibile che potrebbe provocare forti reazioni da parte del nostro organismo, arrivando anche alla formazione di orribili cicatrici. Questo è quello che succede a Barbara ma il materiale iniettato non può più essere eliminato. Le reazioni del sistema immunitario per la donna si ripetono ogni due, tre mesi da dieci anni, facendola finire ogni volta in ospedale e facendole vivere un calvario perenne. Il chirurgo è stato condannato in via definitiva a pagarle un risarcimento di 240mila euro ma quel denaro non sembra mai essere arrivato. Intanto il Protopapa si è trasferito in Svizzera, dove l’inviata lo aveva incontrato un anno fa; il chirurgo aveva raccontato la sua versione dei fatti, si era difeso dicendo che i problemi di Barbara non erano colpa sua e parlava di quanto accaduto al viso della donna come di “un’infezione imprevedibile“. Per quanto riguarda il risarcimento deciso dalla giustizia italiana, Protopapa aveva contestato la sentenza, sostenendo di non essersi potuto difendere. E aveva aggiunto di non poter risarcire Barbara, dichiarando: Quei soldi non ce li ho.  Aveva infine raccontato alla Iena di aver vinto una causa e di avere ricevuto la somma di 480mila franchi svizzeri (circa 435mila euro, ndr.), promettendo che avrebbe risarcito Barbara il prima possibile. Oggi, a distanza di un anno dall’incontro, dal chirurgo non è arrivato ancora nulla.

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