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Funivia Mottarone, le manine dei compagni per dare forza a Eitan

Funivia Mottarone, le manine dei compagni per dare forza a Eitan

Dopo la tragedia della funivia del Mottarone, decine di manine colorate su tela bianca, l’una sopra all’altra in una simbolica catena per dire a Eitan, il bimbo unico sopravvissuto all’incidente e ricoverato al Regina Margherita di Torino, ‘forza, ti vogliamo bene, ti aspettiamo’. E l’omaggio consegnato poco fa in ospedale a Torino dall’artista Stefano Bressani, papà di una compagna della scuola materna di Pavia frequentata dal piccolo. 

Insieme al quadro anche tanti disegni che i compagni hanno voluto regalare al piccolo per dirgli di non mollare e una sfera azzurra realizzata dallo stesso artista, che si e’ fatto ambasciatore dei messaggi di speranza inviati dai bambini. 

“E’ una tragedia immane – ha sottolineato Bressani – questo quadro è un messaggio di solidarietà e vicinanza che vogliamo lasciare a Eitan. Ieri a scuola si sono riuniti in cerchio per tramettere forza al loro amichetto. L’arte può trasmettere bellezza anche in drammi come questo”, conclude. 

“Poco fa il bambino è stato estubato, per un momento ha ripreso conoscenza, ha aperto gli occhi e ha trovato di fronte a sé un viso conosciuto, quello della zia” ha detto il direttore generale della Città della Salute di Torino, Giovanni La Valle, sulle condizioni di salute del piccolo. “Il risveglio sta proseguendo ma essendo ancora sedato dai farmaci, è un po’ intontito dagli anestetici che ha in corpo”, ha proseguito La Valle sottolineando che “questa è una fase molto delicata. La notte è passata tranquilla e conferma la stabilità clinica del bambino nonostante le condizioni critiche”. 

Sottolineando che accanto al bimbo, a fianco della zia ci sono gli anestesisti e gli psicologi, il dg della Città della Salute ha poi osservato: “Il fatto che siamo riusciti a estubarlo è un fatto positivo. Aspettiamo che nelle prossime ore gradualmente si possa risvegliare. Adesso la situazione è la più delicata perché c’è la graduale ripresa di coscienza che avrà bisogno di tempo”. 

“Per ora è solo un risveglio parziale e la coscienza ancora non c’è”, ha aggiunto Giorgio Ivani, direttore della rianimazione pediatrica del Regina Margherita. 

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