25 Maggio 2021

Call4Artists, scelti 5 giovani artisti per raccontare 40 anni di Hiv

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Call4Artists, scelti 5 giovani artisti per raccontare 40 anni di Hiv

Cinque giovani artisti che avranno il compito di raccontare, con le loro opere, l’Hiv e i suoi 40 anni di storia nell’edizione 2021 del progetto ‘Together we can stop the virus’. Sono i vincitori della ‘Call4Artists’ lanciata lo scorso dicembre da Gilead e che ha raccolto le adesioni dei talenti di tutta Italia. La giuria, formata da esperti del settore e dalle 10 associazioni di pazienti che patrocinano l’iniziativa, ha scelto la cinquina tra le oltre 40 candidature pervenute. Del progetto si è parlato durante un incontro on line dedicato alla comunicazione sulla malattia e alla scelta di utilizzare l’arte, in forma ‘figital’ (fruita in forma fisica e in presenza) per parlare di Aids a tutte le generazioni.  

Tra i premi per i vincitori è stata avviata, proprio oggi, una ‘Residenza Artistica’, ovvero una formazione tecnica, teorica e pratica, sul linguaggio della realtà aumentata, con focus in ambito artistico, nonché formazione sull’arte contemporanea e sul contesto scientifico dell’Hiv. Un piccolo laboratorio creativo dove far fiorire idee unendo mondi anche molto distanti. La sfida lanciata agli artisti è quella di raccontare i 40 anni di Hiv con la propria sensibilità facendosi guidare in questo percorso dalle suggestioni delle associazioni di pazienti, dalle case studies sugli artisti che per primi, a partire dagli anni ’90, hanno raccontato l’Hiv, quando era un tabù, faceva paura e uccideva. L’obiettivo del progetto è creare la prima mostra permanente sull’Hiv che ogni anno possa arricchirsi di nuovi contributi artistici. 

Nelle precedenti edizioni del progetto sono state realizzate opere che raccontano, grazie anche al supporto della realtà aumentata: stigma, paura della diagnosi, accettazione di una terapia per tutta la vita, il successo delle terapie, la gioia di poter invecchiare nonostante il virus e il raggiungimento di una buona qualità di vita. Nel 2020 anche un’opera su alcune delle sfide delle persone con Hiv durante il periodo di emergenza sanitaria Covid-19. 

“Il tema dell’Aids nell’arte, che per esempio in America ha una lunga tradizione di attivismo e anche di rappresentanza nei musei, in Italia ha visto pochissimi lavori. Per cui il progetto ‘Together we can stop the virus’ è stata l’occasione di mettere in contatto l’arte contemporanea con un tema così importante”, afferma Ilaria Bonacossa, direttrice di Artissima, prima Fiera di arte contemporanea e curatrice artistica del progetto. Per le opere legate al progetto “sono previste – ha detto Giovanni Franchina, socio fondatore di Bepart, organizzazione che si occupa di realtà aumentata e che supporta il progetto – esposizioni in stazioni, aeroporti e altri luoghi aperti. La pandemia ha fatto prevedere una fruizione virtuale ma verranno calendarizzate esposizione ‘figital’, digitale e fisico”. 

Questi i vincitori: Lisa Pizzato classe 1996, grafica, illustratrice, con una particolare attenzione per animazione e realtà aumentata; Giulia Tolino classe 1983, ha lavorato nel campo dei videogiochi, dedicandosi poi all’animazione; Marco D’Ambrosio alias Adam Tempesta illustratore e grafico, ha pubblicato due graphic novel, ha lavorato per Il Corriere della Sera, Menelique Mummu London, Vogue Italia; il duo Allegria Bulgaria composto da Arianna Di Betta e Cecilia Piazza classe 1990 e 1988. Entrambe graphic designer visionarie di Bologna; Raffaele Lasciarrea classe 1982, per l’Accademia di Belle Arti di Brera ha realizzato una piattaforma multimediale che indaga il rapporto tra arte e tecnica.  

“‘Together we can stop the virus’ vuole raggiungere il grande pubblico ma soprattutto le nuove generazioni che non hanno vissuto il periodo più oscuro della storia dell’Hiv. Spesso i giovani non sono consapevoli dei rischi perché pensano che questo genere di virus sia molto lontano da loro. Ecco perché abbiamo voluto che fossero proprio dei giovani a raccontare attraverso l’arte questi 40 anni di Hiv”, ha concluso Cristina Le Grazie, direttore medico di Gilead Italia, sottolineando che l’azienda farmaceutica, impegnata da oltre 30 anni nella lotta all’Hiv, ha migliorato nel tempo l’impatto delle terapie sul paziente. “L’obiettivo – afferma – è arrivare a una cura definitiva della malattia”. Il progetto di Gilead Italia ha il patrocinio di 10 associazioni di pazienti attive a livello nazionale: Anlaids Onlus, Ala Milano Onlus, Arcobaleno Odv, Asa Onlus, Circolo Mario Mieli, Lila Lega italiana per la lotta contro l’Aids, Milano Check Point, Nps Italia Onlus, Nadir Onlus, Plus. 

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