7 Maggio 2021

AstraZeneca, dosi under 60 in Italia e Ema: le news di oggi

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AstraZeneca, dosi under 60 in Italia e Ema: le news di oggi

AstraZeneca in Italia e dibattito sulle dosi agli under 60, ma anche l’Ema che valuta casi di sindrome di Guillain-Barré segnalati dopo la somministrazione del vaccino. Queste le ultime news di oggi sul prodotto. 

Sul tema delle dosi anche agli under 60 in Italia, l’ultimo a intervenire è il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, durante la conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio regionale della cabina di regia Iss-ministero Salute: “I vaccini a vettore virale – ha spiegato – sono utilizzati dai 18 anni in su, quindi non c’è alcuna controindicazione all’uso di questi vaccini al di sotto di una certa età. L’ultima circolare ministeriale prevede che questi vaccini”, AstraZeneca e Johnson & Johnson, “vengano usati preferenzialmente al di sopra dei 60 anni. Il che non vuol dire che non possano essere utilizzati al di sotto” di questa soglia d’età. Lo ha precisat 

“Da un punto di vista del profilo di quelli che sono i rischi bassissimi dei rari eventi tromboembolici, che si sono verificati soprattutto in persone di sesso femminile più giovani, e considerando sia l’incidenza dell’infezione che la mortalità dovuta a Covid, molto elevata soprattutto dopo una certa età, questo era il motivo per cui si è detto di usarli preferenzialmente sopra i 60 anni”, ha spiegato l’esperto, ribadendo che ciò “non vuol dire che non possano essere usati sotto questa età. Abbiamo visto come gli inglesi, che hanno utilizzato per il 50% AstraZeneca e per l’altro 50% Pfizer, hanno ottenuto risultati veramente eccezionali in termini di abbattimento della mortalità e dell’incidenza” per un Paese che “viaggiava su migliaia di morti al giorno”.  

Quindi, “non c’è controindicazione” all’uso dei vaccini AstraZeneca e J&J sotto i 60 anni, ha riepilogato Rezza, “ma è chiaro che questi tendano a essere utilizzati maggiormente sopra una certa età”. E per esempio “la Germania comunque già ha operato una certa liberalizzazione, nel senso che il ministro della sanità tedesco ha annunciato che AstraZeneca, ma possiamo parlare anche di J&J, potrà essere usato in qualsiasi età. Quindi anche sotto i 60 anni”. Il Dg ha evidenziato che “il dibattito è aperto, c’è una discussione in corso e si terrà conto dei benefici che un utilizzo ampio di tutti i vaccini disponibili possa avere”. 

Il vaccino contro il Coronavirus di AstraZeneca “è consigliato sopra i 60 anni, ma è verosimile che venga utilizzato anche sotto i 60. Chi ha fatto la prima dose può fare tranquillamente la seconda, anche se è under 60”, aveva già sottolineato stamane il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ai microfoni della trasmissione ‘L’Italia s’è desta’, su Radio Cusano Campus.
 

Intanto, l’Ema valuta casi di sindrome di Guillain-Barré (Gbs) segnalati dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca. Il farmaco, in Italia raccomandato per gli over 60 e già sotto i riflettori per i casi di trombosi segnalati dopo la prima dose, è ancora monitorato dal Comitato di farmacovigilanza Prac dell’Agenzia europea del farmaco. Lo riferisce l’Ema, nel report in cui fa il punto sull’ultima riunione del Prac. La Gbs, ricorda l’ente regolatorio Ue, è un disturbo del sistema immunitario che causa infiammazione dei nervi e può provocare dolore, intorpidimento, debolezza muscolare e difficoltà nel camminare. 

Gli esperti del comitato, spiega l’Ema, stanno analizzando “i dati forniti dal titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio”, Aic, del vaccino anglo-svedese “sui casi di sindrome di Guillain-Barré segnalati a seguito della vaccinazione. La Gbs è stata identificata durante il processo di Aic come un possibile evento avverso che richiede specifiche attività di monitoraggio”, precisa l’agenzia. “Il Prac – sottolinea – ha chiesto al titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio di fornire ulteriori dati dettagliati, inclusa un’analisi di tutti i casi segnalati, nell’ambito del prossimo rapporto di sicurezza”. Il comitato continuerà la sua revisione e fornirà ulteriori comunicazioni quando saranno disponibili nuove informazioni. 

E mentre il dibattito sul prodotto è in corso, in Gran Bretagna sarà offerta un’alternativa al prodotto messo a punto dall’Università di Oxford per le persone che hanno meno di 40 anni, ove disponibile. La decisione segue le raccomandazioni della Joint Committee on Vaccination and Immunisation sui rischi di trombosi, precisando che questo non deve rallentare la campagna vaccinale. Alle persone di età compresa tra i 30 e i 39 anni verrà quindi offerta in Gran Bretagna la possibilità di vaccinarsi con Pfizer/BioNTech o Nih/Moderna come alternativa ad AstraZeneca.
 

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