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Zona gialla, regioni in attesa: chi rischia la zona rossa

Zona gialla, regioni in attesa: chi rischia la zona rossa

Zona gialla con misure meno restrittive, arancione o zona rossa con divieti e regole più rigide? Regioni oggi in attesa del ‘verdetto’ affidato come ogni settimana ai dati del monitoraggio del ministero della Salute-Iss che ridefinirà ancora una volta la mappa dei colori dell’Italia in vista di lunedì 26 aprile, giorno in cui scatteranno anche diverse riaperture con il ritorno della zona gialla con coprifuoco sempre alle 22, ma nuove regole per ristoranti aperti a pranzo e cena all’aperto, bar, scuola e spostamenti. 

E la zona gialla sembra essere all’orizzonte per Lombardia, Lazio, Veneto, Emilia Romagna, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia. Sperano anche Toscana, Marche, Molise e Umbria. Da definire invece lo status di Campania, Sicilia e Calabria. Tendono al rosso Puglia, Sardegna e Valle d’Aosta. Intanto, però, l’indice Rt nazionale cala a 0.81.
“In Veneto abbiamo indici da zona gialla”, ha annunciato intanto ier il governatore Luca Zaia snocciolando i dati. “L’Rt è a 0,71 e un’incidenza di 126,8 – ha spiegato – l’occupazione nelle terapie intensive del 22% (con il limite al 30%) e nelle aree non critiche al 20% (rispetto al limite del 40%). Quindi, siamo di fatto in zona gialla”. I dati epidemiologici del Lazio “sono coerenti con la zona gialla anche se permane una pressione sugli ospedali”, ha fatto eco da Roma l’assessore regionale alla sanità Alessio D’Amato. 

“La bozza del report settimanale che sarà sottoposta alla valutazione consueta della Cabina di Regia nazionale mostra segnali di miglioramento su tutti gli indicatori. In particolare, torna a scendere l’indice Rt, che si ferma a 0,84 medio (0,79-0,89) contro lo 0,92 della scorsa settimana. La pressione ospedaliera scende al 26% (-1%) nelle terapie intensive e 34% (-3%) in area medica, percentuali che non scontano le ulteriori diminuzioni di ieri e della giornata odierna. Diminuiscono anche i focolai”, ha detto ieri il governatore dell’Abruzzo, Marco Marsilio, che punta alla promozione. 

Sicuro il governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini: “Da lunedì prossimo, 26 aprile, anche l’Emilia-Romagna diventerà finalmente gialla. Si esprimerà il Comitato tecnico scientifico sulla base dei dati che vengono consegnati settimanalmente, ma posso già dire come tutto porti a credere che l’Emilia-Romagna diventerà zona gialla”. 

Verso il giallo anche il Piemonte, a giudicare dal pre-report relativo al periodo tra il 12 e 18 aprile: si è registrata una ulteriore riduzione dei casi segnalati di circa il 20%. La percentuale di positività dei tamponi scende dal 10,7% a 9%. Il tasso di occupazione dei posti letto ordinari cala da 61% a 47%, quello dei posti letto in terapia intensiva da 50% a 45%. L’Rt puntuale diminuisce ulteriormente (da 0.75 a 0.66) e l’Rt medio passa da 0.76 a 0.7. 

“Il report inviato nella notte dall’Istituto superiore di sanità, che sarà ufficializzato a breve, evidenzia che i contagi in Friuli Venezia Giulia sono scesi con un indice Rt passa da 0,72 a 0,61 e, per prima volta, dall’inizio della terza ondata i livelli di occupazione dei posti letti nei reparti di terapia intensiva e nelle aree mediche sono sotto la soglia di guardia. Inoltre, procede l’attività di monitoraggio sulle mutazioni del virus e, su questo fronte, la situazione appare sotto controllo. Dati che dovrebbero permettere l’inquadramento della nostra regione in zona gialla”, ha confermato ieri il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi. 

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