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Zona arancione per Veneto, Marche e Trento

Zona arancione per Veneto, Marche e Trento

Zona arancione per Veneto, Marche e Provincia autonoma di Trento dal 6 aprile, secondo l’ordinanza in arrivo, con regole e divieti meno rigidi rispetto alla zona rossa, che caratterizzerà tutta Italia dal 3 al 5 aprile, Pasqua e Pasquetta comprese. Il ministro della Salute Roberto Speranza, sulla base dei dati sul contagio del coronavirus e sulla basecdelle indicazioni della cabina di regia, firmerà in giornata nuove ordinanze che andranno in vigore dopo i tre giorni di area rossa nazionale previsti da domani a lunedì. Lo indicano fonti del ministero della Salute. 

Da martedì 6 aprile, quindi, la mappa a colori dell’Italia cambia. 

In zona arancione Abruzzo, Basilicata, Lazio, Liguria, Marche Molise, Sicilia, Sardegna, Umbria, Veneto e Province autonome di Bolzano e di Trento . 

In zona rossa Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana, Valle d’Aosta. 

L’indice Rt medio nazionale è pari a 0.98, in calo rispetto a 1.08 della scorsa settimana. L’Rt medio calcolato sui casi sintomatici nel periodo dal 10 al 23 marzo 2021 è sceso quindi sotto quota 1 (0,98, range 0,87 – 1,11), anche se il limite superiore oltrepassa ancora questa soglia, si legge nella nota diffusa dall’Iss al termine della cabina di regia Istituto superiore di sanità-ministero della Salute su Covid-19. 

In Italia il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è “complessivamente in aumento e sopra la soglia critica”, è al 41% contro il 39% della scorsa settimana. E rimane alto il numero di regioni e province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica: sono 14, contro le 12 della settimana precedente, secondo quanto spiega l’Istituto superiore di sanità. In totale il numero di ricoverati in terapia intensiva è “ancora in aumento da 3.546 (dato al 23 marzo) a 3.716 (dato al 30 marzo)”, segnala l’Iss. E’ inoltre ancora in salita e sopra la soglia critica anche il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale (44%) con un aumento nel numero di persone ricoverate in queste aree: da 28.428 della scorsa settimana a 29.231 persone (al 30 marzo). 

In Italia la curva dei contagi da Coronavirus decresce ma lentamente. E “in Europa ci sono alcuni Stati vicini che hanno una intensificazione della circolazione del virus. Questo dato trova riscontro nelle curve, in tutti i Paesi Ue c’è infatti stata una ripartenza” ha affermato il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, nel suo intervento alla conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio regionale della cabina di regia Iss-ministero della Salute. “In Italia la curva sta rallentando nell’ultimo periodo con una decrescita lenta, caratteristica dell’attuale fase” ha sottolineato. 

 

 

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