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Riaperture, Zaia: “Giornata storica, ma non è liberi tutti”

Riaperture, Zaia: "Giornata storica, ma non è liberi tutti"

Oggi, con il ritorno della zona gialla in Italia e, con lei, le riaperture di bar e ristoranti all’aperto, “è una giornata storica, perché si passa dalla responsabilità in capo alle istituzioni alla responsabilità di ognuno di noi: attenzione però, non è un ‘liberi tutti”. Questo il monito lanciato dal presidente del Veneto, Luca Zaia, oggi a Start, su Sky Tg24. Il governatore ha infatti avvertito: “Non si può abbassare la guardia: in Veneto abbiamo ancora 1.500 pazienti ricoverati negli ospedali, anche se il trend è in continua discesa – ha spiegato- ma ci vuole attenzione e dobbiamo evitare nel ricadere in una situazione di emergenza e un riacutizzarsi dell’epidemia: sarebbe un punto di non ritorno”, ha concluso. 

Per Zaia, le Regioni al governo “avevano fatto delle proposte di buon senso”, “erano proposte fatte in maniera unanime da tutte le regioni, senza colorazione politica- ha spiegato il governatore – e che chiedevano che le regole fossero comprensibili a tutti. Ad esempio ci sembra incomprensibile la regola secondo cui da oggi si può fare la partitella tra scapoli e ammogliati e le palestre, con tutte le misure di prevenzione previste debbano riaprire solo il prossimo primo giugno”. 

“In ogni caso, la discussione è finita la scorsa settimana, oggi siamo alle riaperture, e dobbiamo dire ai cittadini di fare molta attenzione perché non è finita, sperando poi che queste notizie sulle varianti del virus non siano novità negative”, ha spiegato. “Sul coprifuoco serale le Regioni si sono espresse in maniera univoca, hanno chiesto le ore 23 ma non per un vezzo, ma per dare un senso. Se permetti l’apertura dei ristoranti a cena, per essere a casa alle 22, il ristorante deve chiudere in maniera ragionevole almeno mezz’ora prima. Ad oggi il Decreto è confermato alle 22 e sembra di capire che non ci sia neanche possibilità di avere quel ‘lasso’ d’orario per lo sfollamento”, ha aggiunto.  

“In Veneto a scuola oggi – ha continuato il governatore -siamo passati dal 50% in presenza al 70% in presenza. Ma il dibattito non era nel riaprire le scuole, ma sul fatto che aprire al 100% era impossibile, non ci sono i mezzi di trasporto”. “In Veneto – ha aggiunto – i nostri autobus sono 2.400, fanno circa 27mila corse al giorno. Portando la capienza al 50% abbiamo dovuto aggiungere 500 autobus reperiti sul mercato privato. Per portare la presenza in aula dal 50 al 100% servirebbero altri 1000 autobus, che non ci sono sul mercato. Anche volendo, non possiamo. Sul mercato non riusciamo a recuperare autobus, se volessimo comprarli non ci sono. Non è corretto dipingere come incuria questa attività, che è chiara e dovrebbe essere nota a tutti quelli che fanno leggi e governano”, ha concluso.
 

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