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Recovery, Ue: arrivati piani di altri 4 Paesi. Manca ancora Italia

Recovery, Ue: arrivati piani di altri 4 Paesi. Manca ancora Italia

La Commissione Europea ha ricevuto oggi i piani nazionali di ripresa e di resilienza di quattro Paesi (Spagna, Danimarca, Lettonia e Lussemburgo), ma non ancora quello dell’Italia. Gli Stati, a quanto si apprende a Bruxelles, potrebbero presentare i rispettivi piani nazionali nella notte, tra cui anche l’Italia. La Commissione, se li riceverà, comunicherà domattina. 

La scadenza era fissata per oggi, anche se il 30 aprile è sempre stata una deadline ‘morbida’ (‘as a rule’, dice il regolamento) e la Commissione ha ripetutamente sottolineato che è meglio prendersi qualche giorno in più, per migliorare la qualità del piano, piuttosto che affrettarsi e presentare un piano incompleto. 

Sia Valdis Dombrovskis che Paolo Gentiloni avevano lasciato intendere che un ritardo di qualche giorno da parte dell’Italia non sarebbe stato un dramma, visto che il cambio del governo all’inizio dell’anno aveva giocoforza provocato una pausa nei lavori sul piano.  

I Pnrr presentati ufficialmente salgono così a 9 (Francia, Germania, Grecia, Portogallo e Slovacchia hanno già provveduto nei giorni scorsi). Ne mancano 18, incluso quello italiano. I piani nazionali sono necessari per accedere alle risorse della Recovery and Resilience Facility, cuore di Next Generation Eu.  

La Commissione Europea avrà fino due mesi di tempo per esaminarli, a decorrere dalla data di presentazione, e poi il Consiglio fino ad un altro mese. L’obiettivo è di arrivare all’esborso del prefinanziamento, nella misura del 13% del totale, prima di agosto. Perché questo avvenga, oltre a presentare il Pnrr non troppo tardi, è anche necessario che tutti gli Stati membri procedano alla ratifica della decisione sulle risorse proprie, che costituisce la garanzia necessaria affinché la Commissione possa emettere obbligazioni per finanziare il piano. 

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