1 Aprile 2021

Insulti a Giorgia Meloni, Prof. Di Luca: “Io come Gozzini? Non volevo offendere”

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Insulti a Giorgia Meloni, Prof. Di Luca: "Io come Gozzini? Non volevo offendere"

“Famoso io? La fama dura sempre mezzo minuto e in genere, per la legge dell’eterogenesi dei fini, non è mai una fama ma una diffamazione. Non mi sento il nuovo Gozzini, lui usò termini anche offensivi nei confronti della signora Meloni che io mi sono ben guardato dall’usare, avendo un controllo della scrittura abbastanza più sofisticato”. A parlare all’Adnkronos è Gabriele Di Luca, livornese di 53 anni trapiantato nella Bolzano del delitto Neumair (è il vicino di casa dei coniugi uccisi e fatti sparire dal figlio, ndr.). E’ lui il professore accusato di aver insultato la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni definendola come “una di quelle turiste vomitate dai pullman che arrivano qui durante il mercatino”. 

Docente di italiano in una scuola di lingua tedesca che forma assistenti sociali, si dice “consapevole di ciò che scrivo” e precisa: “Ho usato una metafora abbastanza triviale che forza il linguaggio, ma non lo spacca. Qualche volta, tuttavia, scivolo anche io in frasi che sarebbe meglio non dicessi”. “La polemica si riferisce a un post di 6 anni fa che ho poi ricondiviso nella mia bacheca pubblica di Facebook – racconta Di Luca – Mi ero anche scordato di aver partecipato silente a quella conferenza stampa, che poi in realtà si rivelò una riunione di partito. Una volta a casa scrissi un post ironico, ma lo faccio spesso anche ispirandomi al mio maestro Ennio Flaiano. Generalmente scrivo molto, per lo più di libri, ma non volevo certo offendere. La cosa che ha mosso tutto è stata la mia critica alla strumentalizzazione, secondo me vergognosa, che viene fatta del giorno del ricordo nella memoria delle Foibe e dell’esodo giuliano. E’ stato lì che avevo già seminato malumore”. 

“Quando ho scritto dei turisti vomitati dai pullman non intendevo lei in particolare, mi riferivo soprattutto a persone riversate qui a migliaia. La Meloni è una donna spontanea, io mi riferivo al suo atteggiamento durante questa riunione – spiega ancora all’Adnkronos – al cellulare e all’apparenza totalmente avulsa dalla situazione, faceva domande molto divertenti e tenere dimostrando di non capire neanche il contesto locale che in qualche modo conosce, masticato per anni dalla Destra nazionalista da 70 anni. Mi aveva fatto tenerezza, una tenerezza poi trasformata in ironia e cinismo. Bisogna proprio volerla vedere in questa cosa la cattiveria. Uso in continuazione la satira nel mio profilo, ma della Meloni mi interesso pochissimo così come della politica, essendo completamente immune dal coinvolgimento in qualsiasi partito e non accostandomi nemmeno di lontano a ogni tipo di militanza. La politica mi è impossibile, non avendo la dote della diplomazia e non lisciando il pelo a nessuno”. 

Come vive il momento sotto ai riflettori, suo malgrado? “Non mi frega nulla di esser balzato agli onori della cronaca, queste cose non insegnano niente a nessuno e sono una perdita di tempo per tutti. Chiedo scusa ai turisti del pullman, che spero di veder di nuovo vomitati gentilmente sul nostro territorio al più presto, magari passando per Livorno, la mia città – ironizza – e addirittura, arrivo persino a dire, a Pisa. Quando torneranno dedicherò un post su Facebook anche a loro, scrivendo ‘menomale, sono tornati i turisti che non venivano vomitati, ma aleggiavano in modo profumato sul nostro territorio, cospargendolo di soldi. Spero di essere riabilitato come insegnante, considerato che una delle accuse che mi è stata mossa è di essere un cattivo esempio per i miei studenti. Non volevo offendere la Meloni, a lei non penso mai, per me rappresenta una politica di successo che interpreta ideali e finalità da me distantissimi. Ci sono persone che la votano, è legittimata a stare lì – continua – le auguro tutto il più grande successo umano, politico no, le auguro un fallimento senza precedente”. 

Nessuna conseguenza, al momento, per il post che ha destato fastidio: “Al momento, nonostante la solerzia in questo senso di un consigliere provinciale – conferma all’Adnkronos – la scuola dove lavoro non mi ha comunicato misure disciplinari nei miei confronti. Insegno italiano, soprattutto medico, non parlo di certo della Meloni o di altre questioni politiche. Ancora la prospettiva di andare a raccogliere i pomodori a Rosarno, che è il mio piano B non si sta avverando”.  

di Silvia Mancinelli
 

 

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