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Festival del lavoro, Salvini: “Fuori discussione che si taglino diritti lavoratori e pensionati”

Festival del lavoro, Salvini: "Fuori discussione che si taglino diritti lavoratori e pensionati"

“Tagliare i diritti a lavoratori e pensionati è fuori questione. Europa e Italia post Covid devono tutelare la possibilità di scelta. Quota 100 è una possibilità, non un obbligo. Io sono contrario agli obblighi. Se qualcuno decide di dedicarsi alla famiglia o ad altro deve poter essere libero di farlo”. Così il leader della Lega Matteo Salvini, intervenuto alla dodicesima edizione del Festival del lavoro promosso dal Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro sul tema: ‘Competenze e strategie per la ripartenza’. 

“Noi come Lega, rappresentando il primo partito in questo Paese, cerchiamo di fare da collante. Il diritto al ritorno a lavoro non è un mio capriccio. La richiesta di far ripartire le attività non è un mio capriccio, ma un diritto fondato sui dati scientifici. Ieri abbiamo finalmente ottenuto nero su bianco l’impegno entro maggio ad aggiornare in base ai dati che fortunatamente sono in miglioramento tutto le restrizioni. Continuo a rimanere convinto che il coprifuoco sia più un danno alla salute, all’economia e al morale. Noi abbiamo fatto una scelta di governo”, ha poi detto. 

“Ieri in aula sono intervenuto per passare dalle parole ai fatti. Bisogna rivedere burocrazia e pubblica amministrazione. Cambiare la normativa sugli appalti e sostituendo la normativa europea che è più snella a quella italiana. A leggere alcune dichiarazioni di Pd e M5S sembra che la burocrazia italiana vada bene così ma evidentemente non sono mai entrati in uno studio notarile. Per un cantiere da 3 milioni di euro l’Italia è il penultimo in Europa per tempi di esecuzione: quasi tre anni. O cambiamo l’Italia in questo momento post bellico o non la cambiamo più”, ha detto. 

“Ci sono tante opere pubbliche ma giustamente, come dice il premier Draghi, il problema non sono solo i soldi. I soldi bisogna saperli spendere e ci sono amministrazioni locali che dovrebbero farsi autocritica. Bisogna saper usare i soldi che vengono dati e questa è un’occasione storica di riequilibrio e bilanciamento. Io insisto sul progetto del ponte di Messina perché collegherebbe l’Italia al resto d’Europa, perché si ripagherebbe velocemente in termini di posti di lavoro e perché potrebbe far vedere in tutto il mondo l’immagine di un’Italia e di un Sud che ha in ingegneri, architetti e operai una delle categorie migliori al mondo. Quindi mi auguro che le amministrazioni locali sfruttino bene questi fondi”, ha detto.  

“Alle amministrative la coalizione di centrodestra si riconfermerà. A livello parlamentare ci sono state scelte diverse. Le città escono da anni di amministrazione grigia, nessun sogno, nessun progetto. Roma, Milano, Torino, Napoli e tantissimi altri. Stiamo scegliendo come centrodestra unito le migliori possibilità professionali per rilanciare questi comuni”, ha poi aggiunto. 

 

 

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