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Cida-Censis, per vincere sfida recovery valorizzare manager

Cida-Censis, per vincere sfida recovery valorizzare manager

Un universo di 3,2 milioni di persone in cui la maggioranza non sono i ‘fannulloni’, anzi: grazie anche al ruolo svolto nella pandemia, ai vertici della fiducia degli italiani ci sono figure professionali della Pa impostesi come garanti della continuità dell’azione pubblica, come i medici e i dirigenti scolastici. Ora però, la sfida primaria diventa l’uso tempestivo ed efficiente dei fondi del Next Generation Eu (Ngeu), che chiama in causa la capacità gestionale ed operativa della Pa. Per questo sarà vitale la valorizzazione delle competenze e delle capacità manageriali, quelle già nei ranghi della Pa e quelle da reclutare rapidamente. E’ il messaggio che emerge dal 1° Rapporto Cida-Censis “Il valore dei manager per tornare a crescere nel benessere – Perché con più manager la Pa sarebbe subito pronta per la buona gestione dei fondi Ngeu e non solo” presentato questa mattina in streaming. 

Sarà vitale, spiega il Rapporto Cida-Censis, “la costruzione di ecosistemi modulati in cui le dirigenze in autonomia potranno esercitare il proprio ruolo, supportate dalle funzioni manageriali intermedie finalmente riconosciute e valorizzate”. “Decisivo sarà il ricorso sistematico alla valutazione con logiche di terzietà, per premiare i risultati e focalizzare le cose che funzionano bene. Esso è articolato, eterogeneo, fatto di esperienze, capacità, modelli organizzativi e, soprattutto di umanità molto differenziate” 

Il progetto Cida-Censis evidenzia “il beneficio per economia e società italiana della scelta di dare subito, a cominciare da gestione e implementazione del Pnrr, più ampio ruolo e spazio alla managerialità, intesa come competenze e capacità specifiche in grado di far operare strutture complesse in modo efficiente ed efficace per raggiungere i risultati attesi”.  

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