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Vaccini Covid, incontro governo-regioni: Draghi chiede unità

Vaccini Covid, incontro governo-regioni: Draghi chiede unità

“Dobbiamo andare avanti insieme e ce la faremo”. Incontro governo-Regioni sul piano vaccini anti covid in Italia e questo, a quanto apprende l’Adnkronos da alcune fonti presenti alla riunione, quanto affermato dal premier Mario Draghi. Remiamo tutti nella stessa direzione, il senso del discorso del premier per chiarire con governatori dopo le incomprensioni dei giorni scorsi. Il premier, si apprende, avrebbe invitato tutti a marciare uniti, mettendo da parte ogni polemica, perché l’emergenza pandemica impone compattezza. Il piano di somministrazione dei vaccini, avrebbe spiegato il presidente del Consiglio, viene affinato passo dopo passo ed è normale che sia così, senza polemiche lavorando tutti insieme. 

L’Italia non va male, anzi va meglio dell’Europa, avrebbe quindi chiarito il premier. Draghi, apprende l’Adnkronos, è convinto che l’Italia stia facendo il possibile per accelerare le vaccinazioni e garantire a tutti la somministrazione. Bisogna migliorare e lo faremo già nei prossimi giorni, sarebbe stata la promessa del presidente del Consiglio che avrebbe assicurato ai presenti di voler ridare speranza al Paese. Preoccupato dagli effetti economici su famiglie e imprese dell’emergenza pandemica, il premier avrebbe poi sottolineato la necessità di programmare le riaperture già da ora per quando sarà possibile. 

Via la soglia dei 250 casi su 100.000 abitanti “perché penalizza le regioni che fanno più tamponi” e reintroduzione delle 4 zone – dalla bianca alla rossa – sulla base del numero dei contagi e della diffusione del virus. Sono alcune delle richieste che – a quanto si apprende da fonti delle Regioni – avrebbero avanzato i governatori al governo. 

Intanto il governatore del Veneto Luca Zaia, a quanto apprende l’Adnkronos da alcuni partecipanti alla call, ha chiesto chiarezza sulla fornitura dei vaccini e la verifica della disponibilità delle dosi sul mercato. Dopo di lui, sono intervenuti il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini e il suo vice, Giovanni Toti, poi Draghi ha lasciato la videoconferenza. Che va avanti alla presenza, per il governo, della ministra Maria Stella Gelmini, del responsabile della Salute Roberto Speranza, del capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio e del commissario all’emergenza Francesco Paolo Figliuolo. 

I governatori di centrodestra spingono per quelle che definiscono “riaperture ragionevoli”. E’ quanto trapela da fonti della Lega, con riferimento al vertice Stato-Regioni. In particolare, si apprende, i governatori della Lega insistono affinché nel prossimo Decreto siano previste delle clausole per ripristinare le zone gialle nei territori ove i numeri lo consentono.  

I leghista “hanno chiesto di rivalutare i criteri per individuare l’andamento del contagio (criteri che sono influenzati anche dal numero di tamponi effettuati). Non solo. Dopo un quasi un anno dall’inizio della pandemia, la Lega auspica indicazioni scientifiche sul rischio che comporterebbero alcune riaperture come quelle di teatri o ristoranti per immaginare ‘scelte consapevoli’ della politica”.  

“I governatori hanno anche chiesto al governo di incrementare il personale sanitario per fare i vaccini, considerate le promesse non mantenute dal precedente governo”, è quanto si sottolinea ancora dalle stesse fonti. 

 

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