26 Marzo 2021

Transizione digitale e green, 2 imprese su 3 ai blocchi di partenza

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Transizione digitale e green, 2 imprese su 3 ai blocchi di partenza

Solo il 6% delle imprese è ‘arrivato al traguardo’ o comunque è nel tratto finale del percorso della duplice transizione ecologica e digitale. Mentre quasi 2 imprese su 3 sono ancora ai blocchi di partenza. È quanto emerge da un’indagine di Unioncamere e Centro Studi delle Camere di Commercio Gugliemo Tagliacarne su un campione di 3.000 imprese manifatturiere.  

Se sono poche le imprese Green&Digital (G&D) che nel 2020 hanno raggiunto la meta avendo già investito sia in eco-innovazione sia in digitalizzazione, il 26% dell’imprenditoria manifatturiera si trova a metà strada, avendo investito nella sostenibilità ambientale o in Industry 4.0 (imprese GorD).  

Tuttavia la stragrande maggioranza delle imprese (62%) non ha investito e non ha intenzioni di investire né in sostenibilità ambientale né in digitalizzazione (imprese noG&noD). Mentre una piccola quota di imprese (6%) pur non avendo ancora investito nella duplice transizione ha messo in programma di investire nel green e/o nel digitale (imprese potentialGD). 

È al Sud che si registra il maggiore ritardo: il 66% delle imprese del Mezzogiorno non ha investito e nemmeno ha in programma di investire nella transizione verde e digitale contro il 61% del Centro-Nord. Nel Mezzogiorno esiste un gap, guardando sia alle imprese che hanno già investito nella Duplice transizione (imprese G&D Mezzogiorno 4% vs 7% Centro-Nord) sia, soprattutto, a quelle che sono a metà strada avendo investito in uno dei due pilastri della Duplice transizione (imprese GorD Mezzogiorno 22% vs 27% Centro-Nord). Resta però un fatto: che al Mezzogiorno esiste quasi un’impresa su 10 che ha messo in programma di investire nei prossimi anni nella Duplice transizione (8% vs 5% Centro-Nord).  

Appena il 3% degli imprenditori under 35 ha compiuto la duplice transizione, contro la media nazionale del 6%. Ma tra le stesse imprese giovanili (rispetto a quelle non giovanili) è più elevata sia la quota delle imprese che hanno compiuto almeno un passo verso la transizione verde e digitale (imprese GorD 29% vs 26%), sia la quota di quelle che non avendo compiuto passi fino adesso prevedono però di compierli (imprese potentialGD 9% vs 5%).  

Le imprese guidate da donne sembrano avere avuto lo stesso passo di quelle dei colleghi uomini nel raggiungere il traguardo della duplice transizione (sono imprese G&D il 6% in entrambi i casi). Ma è più elevata la quota delle imprese femminili che hanno già compiuto almeno un passo (imprese GorD: 29% vs 25%).  

La ripresa economica non può che passare dalla Transizione ecologica e digitale: un ritorno ai livelli produttivi pre-Covid entro il 2022 è previsto dal 61% delle imprese che hanno investito sia in eco-innovazione sia in digitalizzazione (imprese G&D) contro il più ridotto 55% del resto delle altre imprese. Mentre non si è mai ridotta la propria attività produttiva a causa del Covid, per il 13% delle imprese che hanno investito sia in eco-innovazione sia in digitalizzazione contro il 9% delle altre.  

La quota di imprese che prevedono un aumento dell’occupazione nel 2021 è maggiore tra quelle che hanno investito nella duplice transizione rispetto alle altre (imprese G&D: 11% vs 2% nel caso delle altre imprese). A riprova della portata generale del tema, tale effetto positivo si verifica tanto al Centro-Nord (11% vs 3%) quanto al Mezzogiorno (11% vs 2%). Investire nella sostenibilità ambientale e nella digitalizzazione, inoltre, sembra ridurre le incertezze sul futuro: la quota delle imprese che è incerta sull’andamento futuro della propria attività produttiva è del 17% tra le imprese che hanno investito sia in eco-innovazione che in Industry 4.0 contro il 21% nel caso delle altre imprese. 

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