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Pd, nodo capigruppo donne: pressing Letta su Marcucci

Pd, nodo capigruppo donne: pressing Letta su Marcucci

Enrico Letta spinge per nominare due donne capigruppo del Pd, ma al Senato trova la resistenza di Andrea Marcucci. Il nodo non è stato ancora sciolto, anche se il nuovo segretario del Partito Democratico si è detto “ottimista” sul fatto che si possa arrivare all’elezione giovedì, come riferito da fonti del Nazareno dopo le assemblee dei gruppi di Camera e Senato e dopo i diversi colloqui di oggi, “franchi e per questo molto costruttivi”.  

I diversi colloqui della giornata (compreso quello con Luca Lotti) sembrano aver dato esito positivo. La situazione alla Camera si è già sbloccata oggi con il passo di lato di Graziano Delrio che guiderà il percorso per la successione verso una presidente donna e che è stato ringraziato pubblicamente Letta più volte davanti ai deputati.  

Il clima al Senato resta più teso. Davanti all’assemblea dei senatori dem, Marcucci non si è dimesso, ha convocato una nuova riunione giovedì per eleggere il capogruppo e ha detto che rifletterà in queste ore su cosa fare. Ovvero se ricandidarsi o meno alla guida del gruppo. “Domani Marcucci farà tutte le valutazioni del caso per verificare se ci sono le condizioni” per farlo, dicono i suoi. Ma il segretario confida in una soluzione positiva. “Tra pisani e lucchesi si trova sempre un’intesa”, ha detto dopo aver parlato con il capogruppo.  

E la sensazione, tra i senatori dem, è che domani Marcucci rinuncerà a ricandidarsi. “Tutto dice che domani rinuncerà”, si spiega all’Adnkronos. E in pole per la successione c’è Simona Malpezzi, sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento, nome -si riferisce- che raccoglierebbe ampio consenso nel gruppo. Al suo posto andrebbe Marcucci? Ipotesi che al momento non trova conferme. “E nel caso comunque dovrebbe andarci una donna…”, si fa notare.  

Alla Camera intanto si è già al lavoro per “trovare una soluzione” in tempi brevi. Già giovedì? Forse troppo presto, a Montecitorio si parla piuttosto della prossima settimana. Ma potrebbe anche esserci un’accelerazione visto che giovedì si vota al Senato. Letta oggi incontrando i deputati ha dato le coordinate per realizzare l’auspicato cambio di guida e di genere. “Non possiamo accettare di avere tutti uomini ai nostri vertici”, ha detto. Il segretario ha ringraziato più volte Delrio, al quale ha anche chiesto di “guidare” il percorso per la successione nelle mani di una donna.  

Giovedì ci sarà il seguito dell’Assemblea e sarà presente ancora Letta. L’obiettivo è quello di trovare “una soluzione ampia, unitaria e rapida”, si sottolinea al gruppo dem. Letta, nel suo intervento, ha parlato sia dell’opzione di un nome “condiviso” che dell’ipotesi di candidature contrapposte. Formalmente, per le candidature serve un numero di firme dei deputati. La questione, però, resta legata con il capogruppo del Senato.  

I nomi in corsa a Montecitorio restano sempre gli stessi (Serracchiani, Rotta, De Micheli, Madia). Già ieri, però, era stato posto il problema di chi guida una commissione, che dovrebbe dimettersi con il rischio che il Pd perda una posizione. Ma il suo continua ad essere un nome che circola molto. Comunque sarà fondamentale capire chi guiderà il gruppo di palazzo Madama: se resterà a una esponente di Base riformista (Malpezzi o Bini, tra le altre) a Montecitorio certo non sarà così.  

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