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Dl Sostegno Draghi, quando arriva e a chi spetta

Dl Sostegno Draghi, quando arriva e a chi spetta

Dovrebbe arrivare la settimana prossima il via libera del governo Draghi al dl Sostegno. A quanto apprende l’Adnkronos, il lavoro sull’ex decreto Ristori 5, rimasto ai box a causa della crisi di governo, è in fase di definizione ma l’esecutivo punta al via libera entro la seconda settimana di marzo.  

Dai ristori alla proroga delle scadenze fiscali nel menù del provvedimento, per il quale il precedente governo aveva stanziato risorse in deficit per 32 miliardi di euro con un nuovo scostamento approvato a gennaio.  

Il decreto introdurrà una nuova tranche di ristori per le attività colpite, ma la platea questa volta non verrebbe definita dai codici Ateco ma sulla base del calo del fatturato nel 2020 rispetto al 2019 pari ad almeno il 33% delle perdite. Si ragiona sull’ipotesi di aiuti selettivi, prevedendo per professionisti e piccole imprese una sorta ‘corsia preferenziale’ con un forfait a fondo perduto; per le attività più grandi un risarcimento tarata su fatturato e numero di dipendenti. 

Nello schema di aiuti si lavora ad una formula per sostenere il comparto del turismo invernale, che con i recenti lockdown ha contabilizzato mancati incassi per quasi 10 miliardi di euro. 

Il decreto dovrebbe inoltre reintrodurre il congedo parentale Covid al 50% della retribuzione per i genitori degli under 14 che fanno scuola didattica a distanza scaduto il 31 dicembre.  

Il cantiere delle proroghe fiscali è in pieno lavoro al Mef. Su questo fronte è in arrivo la proroga delle scadenze dei versamenti delle rate della rottamazione ter e del saldo e stralcio dovuti al primo marzo. Tra le misure fiscali allo studio anche una pulizia del magazzino delle cartelle inesigibili pre-2015: una montagna di crediti pari a circa 400 mld di euro che non può più essere riscossa perché dovuti da soggetti deceduti o falliti. Per snellire la montagna di arretrati dovuti è anche allo studio l’ipotesi di un nuovo saldo e stralcio per le cartelle inferiori a 5mila euro. In bilico invece la possibilità di un nuovo stop alla notifica delle cartelle esattoriali: congelato a più riprese l’invio di oltre 5 milioni di atti di riscossione potrebbe ripartire ma con una dilazione dei tempi nell’arco dei due anni bloccando i termini di prescrizione. 

 

 

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