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Biagi, De Luca (Consulenti lavoro): “Ultimo suo intervento pubblico a nostro congresso”

Biagi, De Luca (Consulenti lavoro): "Ultimo suo intervento pubblico a nostro congresso"

“Era il 21 novembre 2001, era il quarto congresso di categoria dei consulenti del lavoro. Poco tempo prima avevamo ospitato Marco Biagi in Consiglio nazionale per un confronto di idee sulla riforma del lavoro. Lo ricordo ancora, seduto davanti alla presidente Gabriella Perini. Poi ci fece avere il Libro Bianco in bozza per un ultimo parere. Ne conservo gelosamente la copia”. Così Rosario De Luca, presidente della Fondazione studi dei consulenti del lavoro, ha ricordato, aprendo l’evento on line ‘A 20 anni dal Libro Bianco del lavoro. L’attualità del pensiero di Marco Biagi nell’odierna crisi del lavoro’, organizzato dai consulenti del lavoro, il giuslavorista Marco Biagi assassinato dalle Br 19 anni fa.  

E l’evento si è aperto con le immagini del giuslavorista all’incontro di categoria dei consulenti del lavoro. “Al nostro Congresso -ha ricordato De Luca- fu il suo ultimo intervento pubblico prima del tragico 19 marzo 2002. Avere vissuto quei momenti da vicino ci ha dato, nello stesso tempo, la grandezza dell’uomo e della tragedia. Avere attraversato questi quasi 20 anni ci dà la possibilità di apprezzarne l’attualità del pensiero”, ha continuato.  

“Occupabilità, Adattabilità, Europa: tre pilastri su cui si dovrebbe poggiare il diritto del lavoro odierno per avere un futuro, per dare una prospettiva. La realtà, purtroppo, è un’altra e continuiamo a respirare un’aria troppo agganciata a logiche passive, a politiche non di crescita, a una visione fordista decontestualizzata dal Paese. L’Italia del futuro ha bisogno di avere politiche espansive e non difensive”, ha sottolineato De Luca.  

Per il presidente della Fondazione studi dei consulenti del lavoro, “vanno create le condizioni perchè si realizzi l’occupabilità investendo sulle imprese senza considerarle il male assoluto; vanno sostenute le politiche attive per dare a chi viene espulso le chance per rientrare e creare condizioni di adattabilità; vanno attenuati i modelli rigidi che non si attagliano alle reali condizioni del mercato del lavoro in favore di una buona flessibilità; si deve uscire dalla dicotomia lavoro subordinato-autonomo, investendo su figure ibride (parasubordinate) senza avere paura di creare nuovo precariato; ma senza dimenticare le tutele che devono essere parte integrante del nuovo lavoro”.  

Secondo De Luca, bisogna fare presto perchè “la pandemia sta lasciando macerie alle sue spalle. Un mondo del lavoro stretto tra un divieto di licenziamento, che sta per essere protratto ogni oltre logica, e un settore produttivo sempre più tentato dall’abbandonare la scommessa. Il rischio è trovare senza lavoro nel prossimo autunno più autonomi che subordinati”.  

“Un mondo del lavoro -ha concluso De Luca- che necessita di nuovi modelli organizzativi da gestire senza ingessature ideologiche. Le Brigate Rosse hanno pensato di stroncare anche le idee. Sbagliavano. Ma quando le idee sono buone e vincenti sopravvivono anche alla barbarie. E infatti la ricetta per dare futuro al lavoro nel nostro Paese è ancora quella di Marco Biagi. Bisogna solo avere il coraggio di affidarsi a quelle idee senza incertezze, senza tentennamenti, guardando al futuro con gli occhi di un visionario come Marco Biagi e non fissandolo nello specchietto retrovisore”.  

E Marina Calderone, presidente del consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro, ha voluto ringraziare Marina Orlandi, vedova di Marco Biagi, che ha partecipato all’evento. “E’ stata una grande testimonianza, un dono che lei ci ha fatto. Ha la dimostrazione di quanto oggi ancora il pensiero del professor Biagi sia vivo tra tante persone e tanti operatori del mondo del lavoro che si rifanno a quelle idee a 20 anni di distanza. Vuol dire che si va oltre il ricordo, oltre la morte e le buone idee camminano sulle spalle e con i passi degli altri. E quindi un ringraziamento a lei da tutto il consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro e dall’intera categoria”, ha concluso.  

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