18 Marzo 2021

Assil e Assoluce a governo: “Recovery promuova aggiornamento impianti illuminazione”

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Assil e Assoluce a governo: "Recovery promuova aggiornamento impianti illuminazione"

Assil associazione nazionale produttori illuminazione, federata Anie Confindustria, e Assoluce di FederlegnoArredo, Associazione Nazionale delle Imprese degli apparecchi di Illuminazione che insieme rappresentano oltre 225 aziende italiane e più di 13.500 addetti, con fatturato globale che supera i 3,5 miliardi di euro, hanno rivolto un appello congiunto al ministero dell’Economia e delle Finanze, al ministero dello Sviluppo Economico, al ministero della Transizione Ecologica, al ministero dei Trasporti e della mobilità sostenibili affinché “nel piano per la ripresa venga data priorità agli investimenti e a tutte quelle misure in grado di promuovere il rinnovamento e l’upgrade degli impianti di illuminazione”.  

Assil e Assoluce hanno chiesto nello specifico che nella ristrutturazione di edifici vi sia un adeguato aggiornamento degli impianti di illuminazione e l’introduzione di un progetto di illuminazione completamente nuovo, per garantire un maggiore risparmio energetico e un ambiente interno migliore, con vantaggi significativi in termini di comfort visivo, benessere e produttività.  

“Le più evolute soluzioni illuminotecniche – segnala Aldo Bigatti, presidente Assil – contribuiscono alla riqualificazione efficiente di impianti di illuminazione in interni ed esterni, generando risparmi economici in termini di consumi energetici e di manutenzione degli impianti, sia in ambito pubblico sia privato, garantendo significativi vantaggi all’intero sistema economico nazionale. Pertanto, ci auguriamo che ovunque vi siano investimenti dedicati al rinnovamento tecnologico degli impianti, venga debitamente considerata l’importanza dell’illuminazione e in particolare il potenziale legato alla corretta progettazione di sistemi dotati di tecnologie di avanzate in grado di supportare il processo di digitalizzazione, contribuire agli obiettivi di economia circolare e, nel contempo, generare risparmi economici”.  

“Il percorso verso quella transizione ecologica di cui il governo si è fatto interprete e caldeggiata a più voci dalle più alte istituzioni europee – spiega Carlo Urbinati, presidente di Assoluce – non può prescindere, a nostro avviso, da azioni volte a fare della riqualificazione degli impianti di illuminazione pubblici e privati, un tassello irrinunciabile della transizione ecologica stessa. Ad oggi, sono numerose le misure e le agevolazioni pensate per le ristrutturazioni del patrimonio edilizio che puntano su efficientamento energetico e sostenibilità, quali driver di sviluppo dell’economia post Covid. Puntare anche su una migliore illuminazione, basata sull’utilizzo di tecnologie performanti e di sistemi di controllo e gestione con ricadute importanti sia in termini di prestazioni energetiche, sia per la qualità abitativa dei luoghi, è un obiettivo che chiediamo al governo di inserire fra le sue priorità. Non saremo mai veramente sostenibili, prescindendo dalla luce”.  

Nell’ambito del piano per la ripresa dell’Europa – si legge nella lettera inviata da Assil e Assoluce – la ristrutturazione è stata identificata come un motore chiave per la ripresa dell’economia europea dopo il Covid-19; 15 milioni di lavoratori sono impiegati direttamente nel settore edile dell’UE, che crea il 28% della produzione industriale comunitaria. In questo contesto, l’industria dell’illuminazione europea, che vede Italia e Germania quali principali produttori del settore, dispone di tecnologie e prodotti innovativi pronti per l’installazione. Una migliore illuminazione, basata sull’utilizzo di tecnologie efficienti e di sistemi di controllo e gestione, gioca un ruolo importante per l’efficientamento di un edificio dal punto di vista energetico. 

A livello europeo, la stessa richiesta è stata rivolta agli Stati membri dalle associazioni nazionali dell’illuminazione che, insieme ad Assil e Assoluce, convergono in LightingEurope, associazione europea che rappresenta oltre 1.000 aziende europee, l’80% delle quali Pmi, e una forza lavoro totale di oltre 100.000 persone e un fatturato annuo che supera i 20 miliardi di euro.  

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