15 Dicembre 2020

Zucchero e il nuovo DOC Deluxe Edition “Non è facile rinnovarsi restando se stessi”

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Zucchero e il nuovo DOC Deluxe Edition "Non è facile rinnovarsi restando se stessi"

È disponibile da venerdì 11 dicembre “D.O.C. Deluxe Edition” il nuovo progetto discografico di ZUCCHERO “SUGAR” FORNACIARI.

Al suo interno tutti i brani dell’album “D.O.C.” più 6 nuove canzoni tra cui “SEPTEMBER, il singolo (attualmente in radio) in cui ZUCCHERO duetta con STING. Gli altri 5 brani sono NON ILLUDERMI COSÌ, rivisitazione del brano “Don’t Make Promises” riscritto per l’occasione da Zucchero con un testo in italiano, “WICHITA LINEMAN”, cover del brano di Jimmy Webb, e gli inediti SUCCEDE”, “FACILE” e “DON’T CRY ANGELINA”.

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Che impatto ha avuto su di te questo anno? E sul nuovo album? 

Eravamo pronti, stavamo iniziando a fare le prove per i 150 concerti. Quando abbiamo avuto lo stop c’è stata depressione generale. Ci siamo reinventati per tenere il motore caldo. Poi è arrivato Doc, che per me è un album che si differisce dagli altri per suoni e produzione. Sono molto geloso di questo album perché non è facile rinnovarsi restando se stessi. Non vedevo l’ora di eseguirlo dal vivo, mi avrebbe dato la possibilità di confermare quello che provo io su questo album. Più dal vivo che da chi ha comprato il disco o dalle radio che passano il brano. Molti brani sono lievitati nel tempo anche attraverso i concerti, e lo vedi dalle reazioni durante i concerti quando è entrato nel cuore della gente.

La pandemia ha interrotto tutto. Ma non proprio, basti pensare alla collaborazione con Sting, amici da oltre 30 anni. Ma non è l’unica star: riesci a sentirli e a pensare di fare qualcosa con loro in questo momento? 

Dire grazie a questa pandemia è oltraggioso. Per via di questo problema ci siamo sentiti più del solito. Abbiamo fatto qualcosa con Bono, la sua canzone dedicata all’Italia. Fatta davanti al Colosseo ad aprile per il 50ennale della terra. Poi ho fatto con Michael Stipe che è diventata Amore adesso in italiano. La collaborazione con Sting, One toghether con Lady Gaga. Ho fatto altre cose che non sapete ma usciranno a breve. Questo momento ha favorito anche per gli altri artisti, che stanno soffrendo e a casa a inventarsi cose pur di stare attivi. Questi scambi e conoscenze che si sono rinnovate. 

Zucchero e il nuovo DOC Deluxe Edition "Non è facile rinnovarsi restando se stessi"

A quale brano di questo album sei maggiormente legato? 

Sono legato a don’t cry Angelina, cantandola sentendola finita mi emoziona di più. Un brano che avevo scritto, in parte, durante la lavorazione di Oro incenso e birra del 1989. Era sempre rimasto lì, non mi convinceva, mancavano delle parti. E’ finita poi a giugno-luglio 2020 con delle parti che mancavano. Con un testo basato su una storia vera, con Angela che parla di una staffetta partigiana durante l’anti-fascismo la guerra partigiana, si era innamorata di uno che andava a combattere e non si videro per più di anno. Quando dovevano ritrovarsi lei non c’era piu. Una grande storia d’amore basata su una storia vera. 

In Non illudermi per così parli di social e strumenti simili come cuoricini. 

Un gioco di parole, ci si vuole bene tutti, ci baciamo. Sono un po’ orso in questo, preferisco la stretta di mano. 

Tu e i social siete due entità distinte

Stanno a me come una cravatta al maiale. 

Succede: vena ironica trasgressiva applicata ai sentimenti uomo-donna, doppi sensi alla Zucchero. Questa donna ti ha fatto arrabbiare. 

Questa donna mi ha ferito, la rabbia passa la ferita profonda no. Magari si rimargina ma rimane sempre. Ci credevo, avevo messo tutto me stesso. Ritorna abbastanza frequentemente, anche se in chiave ironica e con doppi sensi, ma ritorna. Come ritornano le mie radici in quasi tutti gli album che faccio e che farò, ci sarà sempre qualcosa che parla delle mie radici e mi sembra umano. 

Curiosità su Succede. Hai ancora delle bandiere rosse nel comò? 

Perché non mi sento così più rappresentato da quello che sono le mie origini e l’ideologia con cui sono cresciuto. Per adesso vediamo, non la sbandiero più di tanto. 

E’ uno dei brani mi è sempre piaciuto da quando ho iniziato a suonare. La suonavamo con la band, la trovo molto bella, mi piace la storia di questo live man che attraverso il filo del telefono resta in contatto con lei, con una frase bella. E’ una canzone che ho sempre amato e voluto fare a mio modo, minimalista ma con una tonalità un po’ più bassa senza sparare troppo. Appartiene al mio bagaglio musicale che avrei voluto scrivere io.

WICHITA LINEMAN: perché la cover del brano di Jimmy Webb? 

E’ uno dei brani che mi è sempre piaciuto da quando ho iniziato a suonare. La suonavamo con la band, la trovo molto bella, mi piace la storia di questo liveman che attraverso il filo del telefono resta in contatto con lei. E’ una canzone che ho sempre amato e voluto fare a mio modo, minimalista ma con una tonalità un po’ più bassa senza sparare troppo. Appartiene al mio bagaglio musicale che avrei voluto scrivere io.

Sei inediti, due canzoni impegnate. 

Quando non sono in tour lavoro tutti i giorni, cerco di fare le cose che sento e che mi piacciono, che vado a cercare, sentire. Che mi ricordano certi brani all’inizio della mia carriera e che sono attualissimi ancora. Con Guccini ho fatto Dio è morto, canzone degli anni 60-70 ma che è attualissima, la sento tantissimo come l’ho sentita con i Nomadi. Non guardo altrove, altrimenti avrei fatto dei brani che tenevano d’occhio al momento di quello che può funzionare in radio. 

Perché gli stranieri fanno come te e in Italia no? 

Penso che la fortuna di avere una carriera lunga , lasciamo perdere se di successo o meno, è di invecchiare artisticamente e bene. I miei esempi sono Johnny Cash o James Taylor. Non strizzare l’occhio o cercare a tutti i costi di essere giovanile e radiofonicamente attuale. Altrimenti non avrei fatto alcuni brani come non Illudermi così. 

Secondo te c’è margine per fare delle rivoluzioni musicali?

Non aspettarle dal rock, è stato molto annacquato ultimamente, secondo me. Ha preso il suo posto il rap dei primi anni e qualcosa che ‘e ancora . Mi auguro che il rock ritorni ad avere la funzione che aveva avuto tempo fa. Me lo auguro, sennò diventiamo tutti così buoni.

Capitolo live: da marzo è tutto fermo riguardo gli show. In questi mesi avrà ascoltato collaboratori, tecnici. Che idea si è fatto?

Vedo poco interesse, non solo verso la musica ma anche verso cinema, teatro. Parlo delle istituzioni. Dalle news vedo che il governo quando parla di cultura parla del ritrovamento di un mosaico a Pompei, o di roba molto alta culturalmente. Però c’è anche la cultura più bassa, a me va bene chiamarla anche così. Ma almeno ne parlassero. Ci sono state delle manifestazioni, dai tecnici, della crew, da chi fa teatro… ma non ne sento mai parlare. Eppure ci sono state. Qualcuno ha detto che ci fanno divertire, si lo facciamo perché consideri questo mestiere una professione un divertimento. Non rientra in un fatto culturale, questo per me è brutto, non va bene. Ci vorrebbe più attenzione e vorrei che arrivassero i soldi ai tecnici che lavorano dietro un concerto, a un teatro: anche loro ha famiglia, è gente specializzata Che rischia. Vorrei che fossero considerati. Quindi la cosa è: per favore, aiutate e sostenete chi lavora intorno, sennò poi scatta l’operazione poca confidenza.

Per la mia gente ci penso io in prima persona insieme al mio staff, fino a quando non ripartiremo. E’l’unico modo per sapere che i soldi vanno a finire a loro. 

Tour: ci sono possibilità di una ripartenza? 

Aspettiamo di sapere se possiamo ripartire e in che modo. Non credo a totale capacità, magari ci sarà una capacità covid che non sappiamo, ma noi dobbiamo suonare, dobbiamo dare un segnale di rinascita. Suonerò, anche con meno gente, però con tutti i controlli agli ingressi, mascherine, distanziamento. Il mio problema è che parto in Italia, mi fanno partire con tot di gente… Ma bisogna vedere negli altri paesi dove dobbiamo andare useranno lo stesso metodo, se ci fanno suonare anche in capacità ridotta o se chiudono diventerebbe un problema. Avremmo dei costi allucinanti ed è la cosa che mi preoccupa

I concerti in streaming possono essere parte della soluzione?

Piuttosto che niente, meglio il piuttosto. Ma è tutta un’altra storia. Per come sono fatto io, la musica che faccio, comincio a caricare il pubblico a incitarlo e poi mi ritorna tutto. Se sono stanco, ho cantato la stessa canzone centomila volte, con l’energia del pubblico di risentire quella canzone mi rieccita cantarla come se fosse la prima volta. Il feedback è determinante, questa è la grande differenza che è lo stesso del rito del concerto che non puoi avere in streaming. 

Un ricordo di Paolo Rossi, scomparso recentemente

Una persona di una dolcezza infinita. Un ragazzo intelligente, semplice, lo hanno detto tutti. Abbiamo fatto delle partite per tirare su dei soldi per beneficienza. Lui era sempre pronto a venire quando giocavamo, insieme ad altri campioni. Ho quel ricordo, ci siamo trovati anche in altri campi giocando insieme ad altri. E’sempre stata una persona impeccabile, mi ricordo che essendo una schiappa avevamo deciso che il fuorigioco non esisteva. E lui mi diceva “vai tigre”, mi passava il pallone calibratissimo affinché facessi gol e puntualmente sbagliavo.

 

Bruno Bellini

Direttore Responsabile Lifestyleblog.it - Classe '81, da Monopoli (Bari)
Dal 2015 nella Giuria Stampa del Festival di Sanremo. Dottore in Comuncazione e Multimedia

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