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SCENA UNITA – per i lavoratori della Musica e dello Spettacolo

SCENA UNITA - per i lavoratori della Musica e dello Spettacolo

Da mesi il settore dello spettacolo è in ginocchio. Le conseguenze su tutta la filiera produttiva, di cui fanno parte i lavoratori autonomi o con contratto a intermittenza, senza le giuste tutele, e piccole imprese con margini davvero irrisori, sono disastrose: c’è la concreta possibilità che l’intero comparto non regga questo secondo stop. Il rischio che il sistema collassi è più che reale, sono numerosi i live club, i teatri, set e produzioni indipendenti e gli spazi dedicati allo spettacolo che da maggio a oggi hanno chiuso. Luoghi che  componevano il tessuto connettivo della scena culturale permettendo agli artisti di crescere, investendo spesso in  progetti  emergenti,  generando  opportunità  di emersione dal basso, di formazione e avviamento professionale.

Il settore dello spettacolo è un sistema complesso non sempre dotato di strumenti adeguati, sia da un punto di vista di inquadramento professionale che rispetto al sostegno economico alle realtà che lo compongono da parte dello Stato. L’emergenza sanitaria ha generato un peggioramento progressivo della situazione economica del settore che oggi rende non sostenibile la sopravvivenza delle persone e delle realtà, profit e no profit, che in esso operano.

SCENA UNITA – per i lavoratori della Musica e dello Spettacolo è la risposta del mondo degli artisti per supportare in modo diretto e concreto quei lavoratori senza i quali la loro arte non può prendere forma.

SCENA UNITA – per i lavoratori della Musica e dello Spettacolo è il fondo in cui il mondo degli artisti si è unito a quello degli enti privati per dare un contributo concreto alla filiera, cercando anche di guardare ad un possibile futuro.

L’obiettivo di SCENA UNITA – per i lavoratori della Musica e dello Spettacolo è di dare un concreto e immediato aiuto ai lavoratori del mondo dello spettacolo colpiti duramente ed impossibilitati ad operare e, al contempo, sostenere progettualità che determinino una ripartenza del settore.

Il Fondo SCENA UNITA – per i lavoratori della Musica e dello Spettacolo sarà gestito da CESVI. -organizzazione   umanitaria   italiana   laica   e   indipendente,   fondata   a   Bergamo   nel   1985   –   in collaborazione con La Musica Che Gira Music Innovation Hub.

Le linee guida utili al raggiungimento degli obiettivi del fondo saranno elaborate da comitati tecnico scientifici e pool di esperti formati da:

●         Fondazione Centro Studi Doc

●         Fondazione Fitzcarraldo

●         cheFare

●         #chiamateNoi

●         Squadra live

●         42 Law Firm

●         Associazione Unita

●         Prof. Stefano Baia Curioni (Università Bocconi)

●         Prof.ssa Dubini (Università Bocconi)

●         Prof. Gianluca Scarchillo (Università Sapienza)

●         Prof. Fabio Dell’Aversana (Università Federico II)

●         Maurizio Roi (Mediartecultura e Art-booking)

●         Andrea Marco Ricci (CAM/Note Legali/Nuovo IMAIE)

In quanto dedicato ai lavoratori dello spettacolo, non si potrà pensare di prescindere dalla partecipazione del pubblico e di chiunque voglia e possa aiutare un settore senza il quale il mondo sarebbe, senza dubbio, un posto più brutto.

Sarà tuttavia indispensabile il supporto del tessuto industriale e d’impresa, che spesso è partner di eventi, festival e concerti e creazione di contenuti audiovisivi.

Il fondo SCENA UNITA – per i lavoratori della Musica e dello Spettacolo ha il patrocinio     del Ministero per i beni e delle attività culturali e per il turismo.

Ad oggi hanno aderito Amazon Prime Video, che ha deciso di supportare la comunità creativa e i lavoratori  del  settore,  e  altri  brand  come  Intesa  SanPaolo,   Estetista   Cinica, Fendi, Vertigo, Friends &Partners, Magellano Concerti, Vivo Concerti, Live Nation, Arcobaleno Tre  Srl,  Sony  Music  Entertainment  Italy,  Warner  Music,  Universal  Music Italia, FIMI, Endemol Shine, Fremantle Italia, Layla Cosmetics, TridentBPM Concerti42   Records,   Bomba   Dischi,    Eclectic,    DNA    Concerti,    Tanta    Roba,    Alchimia,  SDL    che costantemente   collaborano   con   il  mondo   dello   spettacolo   per   veicolare   identità   e valori.  È importante che anche in questo caso il sodalizio persista.

Chiunque  potrà  donare  attraverso  la  piattaforma  di  crowdfunding  ForFunding.it  messa  a disposizione  da  Intesa  Sanpaolo  che,  fin  da  subito,  ha  creduto  nella  validità  del  progetto  e  ha fatto partire  oggi  la  raccolta  fondi  con  una  propria  generosa  donazione.  I  clienti  della  banca, tramite  gli  oltre  7.000  sportelli  ATM  di  Intesa  Sanpaolo,  potranno  anche  donare  1  euro  al progetto inmodo rapido, intuitivo e sicuro durante l’operazione di prelievo. In entrambi i casi, ogni euro donatoverrà interamente versato al progetto “Scena Unita”.

“L’operazione di Scena Unita rappresenta per noi di Cesvi un’importante sfida perché siamo chiamati a mettere a disposizione la nostra professionalità e le nostre competenze maturate in 35 anni di interventi nella gestione di crisi ed emergenze, all’estero quanto in Italia, a favore di un settore, quello dello spettacolo, gravemente colpito in questo momento” dichiara Gloria Zavatta, presidente di Cesvi. “La nostra mission è quella di essere accanto, con interventi mirati, alle persone più fragili e l’emergenza Covid-19 ci ha obbligato ad accendere i riflettori e focalizzarci su nuove emergenze: da quella sanitaria per le strutture ospedaliere italiane, a quella sociale con interventi mirati e a sostegno degli over 65 fino a quella economica per la ripartenza delle piccole e medie imprese di Bergamo. Oggi, con Scena Unita, vogliamo sostenere una nuova emergenza sociale che vede emergere nuove povertà nelle famiglie che hanno un lavatore nel mondo della musica, gravemente danneggiato dal lockdown. Un mondo che ci ha dato tanto e che ha bisogno, più che mai, del sostegno di tutti noi per ripartire”.

“Il nostro è da sempre un lavoro fatto di condivisione, in un mondo ricco di reti di relazioni interpersonali che non è esagerato definire familiari. Ogni iniziativa che abbia come obiettivo quello di ridurre i gravi disagi che la pandemia ha generato, in un momento delicato come questo, è un’iniziativa che merita l’impegno di tutti. Siamo quindi felici di poter dare il nostro contributo in un fondo nato dalla spinta di chi questo mondo lo ama e lo conosce perché lo vive quotidianamente” – dichiara La Musica Che Gira – Quando tutto questo finirà dovremo fare i conti con le carenze strutturali che hanno permesso che il settore sprofondasse sotto i colpi delle misure imposte dalla pandemia, carenze che necessitano di una riforma di sistema da molti anni. Intanto è prezioso contribuire a lenire anche in piccola parte la fragilità del settore e in questo SCENA UNITA – per i lavoratori della Musica e dello Spettacolo ha degli obiettivi ambiziosi e perfettamente centrati, che meritano di essere sostenuti”.

“ SCENA UNITA – fondo per i lavoratori della Musica e dello Spettacolo” – dichiara Dino Lupelli per Music Innovation Hub – è un impegno in linea con la nostra mission: sviluppare un approccio collaborativo ed unitario nella filiera musicale italiana nel segno della responsabilità sociale e dell’innovazione. La pandemia ha messo in crisi il settore ma lo ha obbligato anche a rispondere insieme all’emergenza: questo progetto fornisce una risposta concreta attraverso linee di intervento  congiunturali  e  prospettiche.  Come  MIH  portiamo  la   nostra   esperienza   del   fondo COVID-19 Sosteniamo la musica, promosso insieme a FIMI, che da marzo ad oggi ha ottenuto il sostegno dell’industria attraverso decine di iniziative che hanno coinvolto decine di artiste ed artisti e che si concluderà entro il 2020 avendo aiutato circa 1000 famiglie di musicisti. La filiera musicale, a nostro avviso, deve cogliere l’opportunità di riflettere sulle sue fragilità e trovare soluzioni per mediare gli interessi contrapposti, che la rendono debole nei confronti delle istituzioni. MIH vuole dare il proprio contributo a questo progetto per ripartire puntando sulla sostenibilità economica e sociale del settore, sulla rilevanza culturale della musica popolare e sulla costruzione di un ecosistema unitario dove artisti, imprenditori e singoli lavoratori  siano  capaci  di  lavorare  insieme per rafforzare l’industria e stimolare un cambiamento sociale nella società italiana”.

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