29 Settembre 2020

Come il lockdown ha cambiato il settore del wedding

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Come il lockdown ha cambiato il settore del wedding

Per i promessi sposi di tutta Italia l’autunno è la nuova primavera. Dopo che il lockdown ha bloccato uno dei settori più redditizi del panorama economico, quello del wedding, paralizzando più di 200.000 aziende italiane e polverizzando centinaia di milioni di euro di fatturato, è finalmente ripartita la macchina dei matrimoni. “Se durante l’isolamento forzato da pandemia è stato annullato il 90% dei ricevimenti nuziali, da questo autunno almeno il 70% delle coppie tornerà a giurarsi amore eterno” dice Nicola Candidi, fondatore insieme a Gillian Thornton di popthequestion.it, la paper boutique specializzata nell’e-commerce di partecipazioni di nozze.

“Negli anni abbiamo assistito a un progressivo cambiamento del codice che regola il matrimonio, in questa trasformazione anche il nostro ruolo si è completamente evoluto – prosegue Candidi – da “service” siamo diventati dei consulenti, dei paper wedding planner”. Basti pensare che la scelta degli inviti rappresenta il primo passo nella definizione dello stile dell’intero matrimonio e porta con sé un po’ tutti quegli oggetti che ne costituiscono il “ricordo”, dal libretto della cerimonia al menù, dalle bomboniere, ai segnaposto fino alle confettiere e alle wedding bag: tutti gli invitati hanno conservato almeno una volta uno di questi oggetti come souvenir. 

“Dopo essere stati costretti forzatamente a spostare uno dei giorni più importanti della propria vita – prosegue l’esperto – le coppie oggi hanno voglia di rinnovamento”. E lo sanno bene a popthequestion.it: non è un caso che una delle nuove linee nata proprio durante il lockdown ha il nome, decisamente evocativo, di “Autumn is the new spring”. “In un momento delicato qual è stato per tutti il confinamento domestico – dice Gillian Thornton – abbiamo voluto stare vicino ai nostri clienti, aprendo virtualmente a loro il laboratorio e mostrando attraverso i social il processo di design e di produzione che sta dietro a un invito”.

Ma come sono cambiati i gusti dopo il lockdown?

“C’è molta voglia di sobrietà, le cerimonie sono più intime, con meno invitati, per ragioni di sicurezza, certo, ma anche per scelta; come location si preferiscono agriturismi, masserie, luoghi dagli spazi ampi; anche il rito della torta è cambiato, si opta per un “dessert diffuso”, monoporzioni per tutti gli invitati, la torta diventa più piccola pensata per le foto degli sposi – dice Nicola Candidi – e lo vediamo anche nella scelta di inviti e affini: gli sposi cercano linee delicate, grafiche minimali, tanta attenzione alla sostenibilità nella selezione della carta”. 

A cambiare è persino il rapporto con la tecnologia “Il digitale ha fatto irruzione anche nel mondo del matrimonio, dalla scelta dei vestiti, dove sempre più atelier hanno aperto alla propria clientela i virtual showroom per la selezione del modello dell’abito, alle torte che l’ultima moda vuole stampate in 3D” dice Thornton. “I futuri sposi prediligono l’originalità, vogliono un prodotto che li rispecchi completamente, lo osserviamo anche nel nostro settore: gli inviti sono sempre di più un prodotto sartoriale, dove la scelta delle immagini, dei caratteri e della texture della carta creano combinazioni uniche”. 

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